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sabato 15 luglio 2023

Das Boot: Recensione




Un amico mi ha consigliato di vedere questo film. All'inizio ero scettico, dato che non mi piacciono i film sulla guerra, ma poi mi sono ricreduto. Das Boot, oltre a essere uno dei migliori film tedeschi mai girati, è in primis un'opera sugli esseri umani, un qualcosa di involontariamente filosofico. Tratto da una storia vera, Das Boot narra le vicende di un equipaggio di sommergibilisti della Kriegsmarine nazista mandato in missione dai potenti di Berlino in quel frangente della WW2 in cui gli inglesi avevano sviluppato il sonar e decifrato il codice enigma (la codifica criptata che i tedeschi utilizzavano per comunicare la posizione degli U-boot). Ben lungi dai soliti cliché Hollywoodiani, in cui i nazisti sono sempre cattivi e sadici perché sì, in Das Boot vediamo semplicemente ragazzini strappati alle loro madri e padri di famiglia mandati al macello in un Atlantico pieno zeppo di cacciatorpediniere e pattugliato dalla RAF. La parola d'ordine del film è "realismo", sia psicologico che visivo: il set è una riproduzione esatta dell'U-boot 96, le scene sono state girate con la consulenza di veterani di guerra della Kriegsmarine. Nonostante la sceneggiatura serrata che fa rimanere incollati allo schermo dall'inizio alla fine, Das Boot è la negazione dell'intrattenimento: non è stato girato per divertire o far passare il tempo, ma per far riflettere su cosa veramente sia la guerra.