sabato 28 giugno 2014

A Tree of Palme: Recensione

 Titolo originale: Paremu no Ki
Regia: Takashi Nakamura
Soggetto: Takashi Nakamura
Sceneggiatura: Takashi Nakamura
Character Design: Takashi Nakamura
Musiche: Takashi Harada
Studio: Palm Studio
Formato: film cinematografico (durata 136 min. circa)
Anni di uscita: 2002


Il mastodontico "A tree of Palme" è, assieme alla serie televisiva "Fantastic Children", il lavoro più conosciuto di Takashi Nakamura, il celebre chief animator del kolossal "Akira" di Katsushiro Otomo. Si tratta di un film molto ambizioso, un progetto su cui l'autore ha investito dieci lunghi anni della sua vita. Lo si potrebbe definire, giusto per inquadrarlo bene, una sorta di "Pinocchio meets Akira and Ideon": molte scene parlano da sole, come quella della trasformazione mostruosa di Tetsuo, che viene fatta rivivere in modo fantasioso, con radici e rami di albero anziché vene e capillari sanguinei; inoltre l'illimitata energia senziente dell'albero magico è chiaramente ispirata all'Ide di "Ideon". 

Fantastic Children: Recensione

 Titolo originale: Fantajikku Chirudoren
Regia: Takashi Nakamura
Soggetto: Takashi Nakamura
Sceneggiatura: Nizo Yamamoto
Character Design: Takashi Nakamura
Musiche: Kunihiko Ryō
Studio: Nippon Animation
Formato: serie televisiva di 26 episodi
Anni di trasmissione: 2004 -2005


Belgio. Dal lontano 1489 si narra, con timore misto a venerazione, la leggenda dei "Bambini di Befort", misteriosi e inquietanti individui dai capelli bianchi e dallo sguardo intenso. Spesso la realtà si fonde con la fantasia nella ricerca di una spiegazione della natura di tali fuggenti - forse immortali - bambini vestiti di nero, la cui esistenza risale fino ai giorni nostri. E se non si trattasse di una semplice leggenda legata al folklore? E se essi fossero legati indissolubilmete ad una introversa ragazza di nome Helga, che cercano disperatamente da secoli, sfidando continuamente le leggi della natura e della stessa vita?

martedì 24 giugno 2014

Princess Tutu: Recensione

 Titolo originale: Princess Tutu
Regia: Jun'ichi Satō/Shōgo Kōmoto
Soggetto: Chiaki J. Konaka/Mamiko Ikeda/Michiko Yokote/Rika Nakase/Takuya Sato
Sceneggiatura: Jun'ichi Satō/Kiyoko Sayama/Shougo Kawamoto/Tatsufumi Tamagawa/Yū Kō
Character Design: Ikuko Itō
Musiche: Kaoru Wada
Studio: Hal Film Maker
Formato: serie televisiva di 26 episodi
Anno di trasmissione: 2002


Spesso si può essere portati erroneamente a credere che le fiabe siano un genere di racconti adatti solamente ai bambini, solite propinare una qualche morale costruita a puntino senza riuscire ad addentrarsi in riflessioni dotate di una certa maturità e profondità. Ritengo che questo sia uno dei più gravi errori e pregiudizi in cui si possa incorrere. "Princess Tutu" è la prova inoppugnabile di come una fiaba possa rivelarsi incredibilmente significativa, tragica e dolce. Questa serie non è altro, infatti, se non una bellissima fiaba, anzi, a voler essere precisi, la si dovrebbe considerare la fiaba delle fiabe, la storia per antonomasia, poiché la riflessione che propone va a incidere sul significato stesso della costruzione di una storia, del ruolo dei suoi personaggi e della funzione del suo autore.

lunedì 23 giugno 2014

Blue Comet SPT Layzner: Recensione

Titolo originale: Aoki Ryusei Layzner
Regia: Ryousuke Takahashi
Soggetto: Hajime Yatate, Ryousuke Takahashi, Tsunehisa Ito
Sceneggiatura: Fuyunori Gobu, Yasushi Hirano, Tsunehisa Ito
Character Design: Moriyasu Taniguchi
Mechanical Design: Kunio Okawara
Musiche: Hiroki Inui
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 38 episodi
Anni di trasmissione: 1985 - 1986


In un universo alternativo, in cui la guerra fredda tra USA e CCCP si è protratta fino all'era spaziale, una totalitaria razza aliena, proveniente da una stella di nome Grados, vuole distruggere la razza umana, rivendicando la Terra come propria patria. Il protagonista della storia, Eiji, figlio di un terrestre e di una gradosiana, sentendo il richiamo del sangue fugge dalla sua patria rubando il Layzner, l'ultimo prototipo di mecha sviluppato dal regime, con l'intento di avvisare i terrestri dell'imminente catastrofe...

Combat Mecha Xabungle: Recensione

Titolo originale: Sentou Mecha Xabungle
Regia: Yoshiyuki Tomino
Soggetto: Hajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Sceneggiatura: Soji Yoshikawa, Tsunehisa Ito, Yoshihisa Araki
Character Design: Tomonori Kogawa
Mechanical Design: Kunio Okawara
Musiche: Kouji Makaino
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 50 episodi
Anni di trasmissione: 1982 - 1983


Il nome del pianeta è Zola. Anche se nessuno se lo ricorda più. Da tempi immemorabili i membri di una ristretta e privilegiata classe sociale, gli Innocent, sfruttano per il proprio tornaconto l'ignoranza dei Civilians, la classe sociale inferiore, creando strane leggi e cospirando nell'ombra, alimentando per convenienza le conflittualità interne al loro dominio. Jiron Amos è un Civilian in cerca di vendetta, che dopo una serie di avvenimenti si unisce ai Sand Rats, una brigata di rozzi ladruncoli analfabeti e fracassoni. Essi diventeranno l'equipaggio dell'Iron Gear, una mastodontica corazzata/robottone comandata da Eichi, un'isterica ragazza di bell'aspetto che, a suo dire, vorrebbe piantare il seme della cultura nel deserto dell'ignoranza. Le azioni avventate di Jiron Amos faranno via via soffiare il vento della ribellione verso gli Innocent: i nostri scapestrati protagonisti diventeranno dei veri e propri rivoluzionari senza neanche saperlo...

domenica 22 giugno 2014

Bokurano: Recensione

  Titolo originale: Bokurano

 Titolo inglese: Bokurano

  Autore: Mohiro Kitoh

 Tipologia: Seinen Manga 

 Edizione italiana: Kappa (sospeso al sesto volume)

Volumi: 11

Anno di uscita: 2003


"Bokurano" come metafora della vita; "Bokurano" come critica alla società giapponese; "Bokurano" come magistrale poesia. "Bokurano", "Ours", "Nostro". Il nostro gioco, quello di ogni giorno. L'agrodolce gioco della vita.

sabato 14 giugno 2014

Omohide Poro Poro (Only Yesterday): Recensione

 Titolo originale: Omohide Poro Poro
Regia: Isao Takahata
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Hotaru Okamoto & Yuko Tone)
Sceneggiatura: Isao Takahata
Character Design: Yoshifumi Kondo
Musiche: Masaru Hoshi
Studio: Studio Ghibli
Formato: film cinematografico (durata 118 min. circa)
Anno di uscita: 1991


Taeko è una donna di 27 anni stanca del suo lavoro e della sua vita, alla quale non riesce a dare un senso. Nella sua crisi personale, ella rammenta quando era ancora una bambina piena di gioia e speranza per un ipotetico futuro brillante, denso di sogni ed emozioni. La donna, rivivendo tutti i momenti più significativi della sua infanzia ed adolescenza, parte per la prefettura rurale di Yamagata, un bellissimo posto in aperta campagna, per andare a trovare la sorella ed il cognato. Qui aiuterà l'azienda familiare, la cui attività consiste nel trattare, senza l'ausilio di prodotti chimici e macchinari, i fiori di zafferano in modo da ricavarne un pigmento utilizzato per la fabbricazione del rossetto. Durante il piacevole, ma allo stesso tempo impegnativo soggiorno, Taeko farà la conoscenza del cugino del cognato, un giovane contadino dal modo di fare molto semplice e sanguigno...

sabato 7 giugno 2014

Kaiba: Recensione

 Titolo originale: Kaiba
Regia: Masaaki Yuasa
Soggetto: Masaaki Yuasa/Madhouse
Sceneggiatura: Masaaki Yuasa
Character Design: Nobutake Ito
Musiche: Kiyoshi Yoshida
Studio: Madhouse
Formato: serie televisiva di 12 episodi
Anni di trasmissione: 2008


Un inaspettato incipit in "medias res" ci catapulta in un mondo a noi totalmente sconosciuto e incomprensibile, di cui non conosciamo nulla e di cui nulla ci viene spiegato. L'assenza di una voce narrante esterna agli avvenimenti dona alla serie quel tocco di realismo che lascia in un primo momento confusi, smarriti, sensazioni che condividiamo con il protagonista stesso che, come lo spettatore, si ritrova precipitato in un mondo alieno e oscuro. Egli ha perduto infatti le sue memorie e, dimentico del suo passato, inizia un surreale e onirico viaggio alla ricerca di se stesso.