sabato 22 ottobre 2022

Oblio: Recensione


Oblio è un fumetto creato da un "collettivo" di autori e autrici regalatomi in amicizia da una di questi (grazie Diletta). È un'opera mista (ogni capitolo ha un disegnatore differente) basata sul senso di perdita (il protagonista perde la fidanzata in un disastro ferroviario) e la successiva riparazione del vuoto, dell'Oblio per l'appunto, che inevitabilmente segue al trauma. Il fumetto, composto da un unico volume autoconclusivo, è nato come autoproduzione per essere poi definitivamente distribuito dalla casa editrice Double Shot. La qualità generale dei disegni è buona e le tematiche di grande interesse per chi come me apprezza le narrazioni psicologiche e introspettive. Non si tratta tuttavia di un'opera perfetta: in Oblio vi sono troppi alti e bassi, troppa voglia di strafare e di lasciare il segno a tutti i costi, ovviamente a discapito di coerenza e realismo. 

venerdì 21 ottobre 2022

Fratelloni & Sorelline (la cosa più radicale da fare)

Era da un bel po’ che volevo (ri)scrivere qui di una serie animata su cui ebbi occasione di lavorare almeno una vita fa, intitolata Gungslinger Girl, tratta dall’omonimo manga di Aida Yuu. Ovviamente, non ne ho più trovato la forza, anzi direi che nel frattempo, volendo trattare davvero dell'opera in questione bisognerebbe invero parlare di quella completa e originale, ovvero proprio il manga, che si è pure concluso ormai da anni. Tuttavia, almeno della (prima) serie animata mi era capitato di scrivere qualcosina privatamente, in inglese, a un mio corrispondente giapponese. Si discuteva dei nostri punti di vista sui contenuti ultimi della narrazione in questione. Insomma una cosa schifosamente otaku...


Curiosamente, sempre una vita fa, Gretel ebbe la voglia di tradurre fedelmente lo scritto anglofono di Hansel. Deliziato dalla bontà del risultato (e consentitemelo, leggermi tradotto in italiano mi fa a tutt'ora proprio un buffo effetto), pensai di pubblicare il frutto delle di lei fatiche, raffinandolo e integrandolo giusto un pochino per l’occasione – e così feci. Ma ripeto, anche questo accadeva una vita fa. Ora approfitto di questo spazio in cui sono un ospite, o un abusivo, per ripubblicare lo stesso testo, con ancor minori aggiornamenti e aggiustamenti ulteriori. ATTENZIONE: resta comunque la traduzione in italiano di un testo originariamente scritto in un inglese pensato per un lettore giapponese, dunque con un certo livello di ‘mentalità linguistica nipponica’ nella testa di chi ha vergato in prima istanza. Per questa semplice ma onesta ragione, probabilmente a lettori ‘puramente italiani’ lo stile di scrittura parrà forse un po' strano, ma forse anche incisivo, come in effetti è il giapponese: sempre molto scolpito e scandito, schietto ai massimi livelli.

In più, si tenga altresì presente che il mio interlocutore dei tempi conosceva tutta la (prima) serie animata quanto me, quindi scordatevi cappelli introduttivi del genere “che cos’è Gunslinger Girl”? Se non lo sapeste (e non sarebbe una colpa) e voleste intendere le righe che seguono (ma sarebbe una colpa?), potreste sempre dare una scorsa alla pagina di Wikipedia sul titolo in questione. In ogni caso, per l'intendimento plenario di molti riferimenti che seguiranno sarebbe necessario aver visto (e aver ben presente) la serie di cui si dice. Mi scuso con gli altri eventuali lettori.

Segue quanto segue.