sabato 16 maggio 2015

Omoide Emanon: Recensione

Titolo originaleOmoide Emanon

 Titolo inglese: Memories of Emanon

Autori: Kajio Shinji, Tsuruta Kenji

 Tipologia: Seinen Manga 

 Edizione italiana: Non disponibile

Volumi: 1

Anni di Pubblicazione: 2008

 


Emanon. Se lo rovesciamo si legge Noname, senza nome. Ed è proprio questo il nome, che allo stesso tempo non lo è, della misteriosa ragazza incontrata nel lontano 1967 da un adolescente qualunque, durante un ordinario viaggio in traghetto. Emanon. Una ragazza dall'aspetto trasandato, con la sigaretta e i capelli lunghi, i jeans, lo sguardo penetrante. Emanon, che dallo spazio infinito e pieno di segreti contempla la storia della vita sulla Terra; Emanon, che se ne sta chiusa nel suo bozzolo, nelle profondità delle acque primordiali. Nel posto ove tutti i ricordi degli esseri viventi devono ancora formarsi.

 
E' un manga che allo stesso tempo non lo è, questo "Memories of Emanon". Si tratta di uno di quei lavori misconosciuti ai più e volutamente retrò, dai toni filosofici e dai molteplici livelli di lettura, in cui già solo i disegni trasmettono un senso di poesia e di nostalgia atavici. Forse Emanon è l'eterno femminino, che vive fin dall'inizio dei tempi e che rimembra tutta la storia della vita; forse è la grande madre di Jung, il simbolo del cerchio, il mandala. E se veramente così fosse, un normalissimo ragazzo appassionato di fantascienza incontrerebbe per caso, durante un viaggio, l'eterno femminino, con il quale rifletterebbe sulla vita, e sul legame che c'è tra di essa e la ciclicità della Storia. Forse l'uomo riuscirà ad evolversi, prendendo coscienza dei propri errori. O forse no. Chi potrà mai saperlo? Certamente il triste bacio di Emanon, sotto il cielo stellato, mentre il vento le accarezza i lunghi capelli, ha valenza simbolica, così come il finale, così come i dialoghi. "Memories of Emanon" non è un prodotto d'intrattanimento: è pura arte, una storia di nicchia in cui l'ordinario e lo straordinario si mescolano tra loro in perfetta armonia, dando origine ad una lieve brezza mattutina in cui gli interrogativi della notte paiono esser diventati leggiadre reminescenze che scalpitano nell'inconscio.


Emanon è tutte le donne, ma allo stesso tempo non lo è - ed ecco che la vicenda si tinge di misticismo orientale, oltre alle numerosi riflessioni dei protagonisti sull'evoluzionismo e sul senso della vita; intanto là fuori, il mare, allo stesso modo dell'animo umano, si agita in preda alla tempesta. Emanon forse è il nulla assoluto, quello di Meister Eckahrt, dove non esistono né angeli né demoni, dove la volontà di vivere anela a spegnersi, facendo spazio all'infinito. In poche tavole, in un contesto normalissimo, senza astronavi, eroi o fantasie varie, l'autore ci comunica il suo senso del vivere, che potrebbe anche non avere una risposta. A meno che nella vostra vita non siate stati così fortunati da incontrare un giorno, per caso, la misteriosa e malinconica Emanon.






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