sabato 15 novembre 2014

Blame!: Recensione

Titolo: Blame!

Autore: Tsutomu Nihei

 Tipologia: Seinen

 Edizione italiana: Panini Comics

Volumi: 10

Anno di uscita: 1998


   
 "maybe on earth, maybe in the future"

Quando pensiamo alle caratteristiche peculiari che ogni buon manga (in via generale) dovrebbe presentare, solitamente mettiamo in primo piano elementi come una trama avvincente, personaggi ben caratterizzati, una narrazione fluida et similia. Tale genere di valutazioni e di aspettative, tuttavia, viene completamente stravolto e privato di senso quando ci si approccia ad un manga come Blame. Non aspettatevi dunque una trama che catturi, che sia corposa o facilmente decifrabile, non aspettatevi personaggi carismatici con solidi background, non aspettatevi di capire qualcosa fin da subito (anzi non aspettatevi proprio di capire qualcosa). Tutto ciò non ha veramente importanza. Nihei non punta su questi elementi, almeno, non principalmente. Si tratta quindi di un fumetto decisamente atipico, per apprezzarlo veramente si deve assumere un punto di vista diverso dal solito.


Blame, fondamentalmente, lo si può definire come un'esperienza estetica di grande suggestione e caratura. L'elemento preminente è la dimensione visiva, che tuttavia si trasforma in concetto, fino a non essere più solo mera grafica, ma una forma di comunicazione ben più viva. L'essenza di Blame è la sua estetica. Nihei è un architetto, e ciò traspare nettamente dalle affascinanti tavole che possiamo rimirare durante la lettura: un tratto pesante, oscuro, denso, ci trascina all'interno di un mondo contorto e delirante, composto da improbabili scale, foraggiato di strutture vertiginose che sfidano ogni logica e ogni buon senso. Si viene catapultati in un surreale aggregato di sofisticate architetture da incubo, ricco di ambienti claustrofobici ed angusti che, impensabilmente, si aprono poi su spazi illimitati e grandiosi, vertiginosi baratri portano verso oscuri abissi sconosciuti. Il mondo è composto interamente da inquietanti antri colmi di orrori innominabili, molteplici livelli si susseguono e si stratificano, per lo più disabitati, raramente si scorgono bizzarre città abitate da misteriosi individui. In questo luogo facilmente si perde l'idea dello scorrere del tempo o delle stagioni, poiché mancano quasi del tutto punti di riferimento temporali e spesso anche spaziali: concetti come sopra e sotto perdono di significato, diventano relativi, poiché anche la gravità alle volte viene invertita e, soprattutto, perché di rado vi sono elementi esterni che possano fungere da riferimento.


Altro ingrediente determinante è il silenzio. Ci si trova innanzi ad un'opera prevaletemene muta, poveri sono i dialoghi e criptica la sceneggiatura. Gran parte del fascino di Blame risiede proprio in questo silenzio imponente ed attonito, che riecheggia in modo inquietante tra i cabalistici e visionari intrichi di architetture. L'ambientazione suggestiva e cupa gioca un ruolo essenziale nell'evocare un forte senso di alienazione e d'angoscia, anche al lettore sembra di perdersi nei dedali infiniti di quest'opera, proseguendo un disperato viaggio senza fine, verso una meta sconosciuta. Tale aspetto è ciò che fa di Blame un capolavoro, la capacità di comunicare senza dover ricorrere alle parole, senza discorsi, senza nulla se non un apparato estetico stupefacente ed immenso.


I personaggi, come già esplicitato sopra, non godono di caratterizzazioni particolarmente elaborate, si tratta per lo più figure enigmatiche, fredde e spietate, che sopravvivono in un mondo crudele, freddo e spietato. La mancanza di una voce narrante e la povertà della sceneggiatura, inoltre, rendono le figure che popolano questo mondo per lo più indecifrabili e impenetrabili.
Non si pensi, comunque, che Blame sia totalmente privo di una trama. Essa emerge mettendo insieme i vari frammenti ed indizi che vengono sparpagliati nell'intera opera, combinando le piccole e fugaci informazioni che si ricavano ogni tanto dai rari dialoghi sparsi quà e là.
Tirando le somme Blame è un ottimo manga "fantascientifico", propone qualcosa di diverso dal solito tanto da essere unico nel suo genere. Non ci di deve intimorire di fronte al suo nome o innanzi alla sua apparente incomprensibilità, poiché è un fumetto che può regalare molte soddisfazioni.



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