domenica 22 giugno 2014

Bokurano: Recensione

  Titolo originale: Bokurano

 Titolo inglese: Bokurano

  Autore: Mohiro Kitoh

 Tipologia: Seinen Manga 

 Edizione italiana: Kappa (sospeso al sesto volume)

Volumi: 11

Anno di uscita: 2003


"Bokurano" come metafora della vita; "Bokurano" come critica alla società giapponese; "Bokurano" come magistrale poesia. "Bokurano", "Ours", "Nostro". Il nostro gioco, quello di ogni giorno. L'agrodolce gioco della vita.


"Bokurano" è l'ultimo capolavoro di Mohiro Kitoh dopo "Le ali di Vendemiarie" e "Narutaru". E' indubbiamente il suo manga più equilibrato, tant'è che non ha subito alcuna censura nella corrispettiva versione americana, contrariamente al precedente e ben più "malato" predecessore.
Il mangaka con quest'opera torna ad affrontare i temi a lui più cari, scrivendo un soggetto e una sceneggiatura formalmente perfette, senza rinunciare alle sue caratteristiche "coltellate" nel ventre del lettore (chi ha letto "Narutaru" sa di cosa parlo). 


Questo manga decostruisce il genere robotico in un modo abbastanza crudele: il pilota muore subito dopo la singola battaglia, in quanto il mecha si serve della sua energia vitale come "carburante". Ovviamente lo spazio concesso al robot e al combattimento in sé è ben poco: l'autore preferisce concentrarsi sulle tristi vicende personali dei giovanissimi piloti, muovendo nel frattempo una profonda critica alla fredda, competitiva e opprimente società giapponese. Spesso le tragiche vicende di vita quotidiana narrate in "Bokurano" metteranno in luce la crisi della famiglia moderna, in cui non c'è comunicazione tra genitori e figli, in cui non ci sono scambi di affetto, in cui i giovani vengono abbandonati a loro stessi, senza figure di riferimento che li possano guidare. Stranamente, in "Bokurano" la morte assume una valenza positiva, in quanto è l'unica cosa che permette ai protagonisti di riconciliarsi con i genitori (o con loro stessi) e a smuovere i freddi cuori delle persone assuefatte da un ambiente iper-produttivo e iper-competitivo.


"Bokurano" presenta picchi vertiginosi di poesia e una notevole raffinatezza nella scelta del tratto e del design dei fondali, che certe volte sembrano dei veri e propri quadri: la maestria artistica dell'autore è evidente. Come non citare la bellezza dell'unione mistica con la natura di Komoda, una delle protagoniste del manga, in cui la musica da lei suonata diventa un mezzo di comunicazione universale, in grado di superare le barriere ideologiche e sociali? Kitoh non rinuncia di certo alle sue tipiche incursioni nel misticismo, ponendo nuovamente, come in "Narutaru", lo Yin e lo Yang a fondamento dell'essere e della totalità delle cose. 


La profonda caratterizzazione dei personaggi, lo spessore dei temi trattati, l'eccellente apparato artistico, i geniali colpi di scena ed il finale perfetto (con tutte le implicazioni metafisiche e ontologiche che ne derivano) fanno di questo manga un autentico capolavoro. Si tratta di una lettura impegnata, seria, in cui non c'è spazio per fanservice e trovate commerciali modaiole. In un certo senso "Bokurano" è un ritorno agli anni '70, con le loro atmosfere malinconiche e le loro vicende tragiche e profonde. 

 
Passiamo al vero grande difetto del manga, che non è imputabile all'autore ma alla casa editrice italiana, la Kappa. Essa ha pubblicato "Bokurano" in un'edizione abbastanza costosa (9 euro a volume), in brossura e senza neanche la sovracoperta. L'elevato prezzo e lo scarso successo commerciale del manga (il lettore avrà dedotto che stiamo parlando di un prodotto di nicchia) ne hanno indotto la sospensione definitiva al sesto volume, proprio nel momento in cui la storia si faceva molto interessante. Quindi, per leggere tutti gli undici i volumi di "Bokurano", è necessario passare alla versione americana (chi conosce bene l'inglese non avrà comunque alcun problema).


In conclusione, "Bokurano" è un manga decisamente fuori dal comune, che può essere interpretato con molteplici chiavi di lettura. L'autore ci offre un'attento studio dei problemi giovanili; importanti riflessioni sul valore della vita umana e sull'esistenza in generale; un immancabile anti-americanismo di fondo (nel manga i riferimenti al "casus belli" di Pearl Harbour e alle tragedie di Hiroshima e Nagasaki sono ben evidenti); momenti epici (la famosa battaglia di 30 ore consecutive per la salvezza della terra, l'annichilente e spietato scontro finale...) Insomma, se volete una lettura bella tosta, mai banale, riflessiva e impegnata, "Bokurano" fa per voi. 



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