Titolo originale: Mawaru-Penguindrum
Regia: Kunihiko Ikuhara
Soggetto: ikuni chowder (Kunihiko Ikuhara)
Sceneggiatura: Kunihiko Ikuhara, Takayo Ikami
Character Design: Lily Hoshino (originale),Terumi Nishii
Musiche: Yukari Hashimoto
Studio: Brain's Base
Formato: serie televisiva di 24 episodi
Tredici anni dopo aver dato alla luce il capolavoro “La Rivoluzione di Utena”, Kunihiko Ikuahara torna nuovamente in
scena con un'altra opera dall'indiscutibile valore, “Mawaru
Penguindrum”, adattamento (in)fedele e molto autorale di uno dei
racconti più celebri della letteratura giapponese, il “Ginga
Tetsudou no Yoru” di Kenji Miyazawa. Commistione postmoderna tra
fiaba, commedia dell'assurdo e tragedia greca, l'anime in primis è
un vero e proprio atto d'amore del suo regista nei confronti degli
emarginati, di coloro i quali sono stati confinati nell'anonimato ai
limiti della società giapponese, che nell'opera viene rappresentata mediante
molteplici, toccanti metafore in un geniale andirivieni di situazioni
estreme, riflessioni e dialoghi brillanti. Protagonisti della storia
sono i due fratelli Shouma e Kanba Takakura, i quali - allo stesso
modo del Miyazawa che nel 1924 iniziava a scrivere il suo racconto in
preda al dolore - stanno vivendo il dramma della perdita dell'adorata
sorellina Himari, la quale soffre di una grave malattia incurabile.
Ha così inizio il loro viaggio a bordo del “Treno della Via
Lattea” - il treno del destino -, che nell'anime diventa la
metropolitana di Tokyo; all'inizio di questo percorso, che si snoda
tra una puntata e l'altra della serie – ogni “fermata” è un
episodio dell'anime, scelta abbastanza metanarrativa – tra
allegorie ed eventi realmente accaduti, Himari torna misteriosamente
in vita grazie ad un copricapo a forma di pinguino, il quale tuttavia
la possiede per alcuni brevi frangenti trasformandola
nell'impertinente Principessa del Cristallo, una surreale madamigella la quale reclama
a gran voce ai due sfortunati fratelli il penguindrum, un oggetto magico che le permetterebbe di avere salva la
vita.