mercoledì 13 gennaio 2021

Incel e redpills: una metastasi della postmodernità


 Ormai sono un po' un luogo comune, queste terminologie. Tipo Incel, Chad e Simp. A partire dal 2018, sul 4chan iniziarono ad apparire meme più specifici: il Doomer, il Boomer, lo Zoomer, il Coomer e similari. 

In particolare, nel web, c'è tutta una particolare comunità sulla cosiddetta "redpill": la pillola rossa di Matrix, quella che ti fa vedere la verità.  In questo caso, la verità tra i rapporti uomo/donna: secondo questa redpill, essi sarebbero guidati dall'indice LMS di un uomo: Look, Money, Status. Un uomo, per "scopare", come dicono loro, deve essere figo, avere soldi e status. Il resto sarebbero vani romanticismi inesistenti nel mondo reale: le spregevoli bluepill. Qualcosa di nuovo sotto il sole? Non saprei. La cosa certa è che la donna, dico dagli Incel, ossia i celibi involontari, viene descritta come un "mostro" biologico tendente a selezionare i Chad (ossia i fighi) e a scartare i poveri nerd sfigati. A parer mio un fondamento biologico sicuramente c'è: il maschio non è che sia così indispensabile alla donna, la quale, dovendo dare la vita, è più forte, resistente e sessualmente potente dell'uomo, il quale è oggetto di selezione (inconscia) in base alle sue capacità di protettore. In alcune specie animali, come ad esempio la Vedova Nera, esempio utilizzato altresì da Schopenauer, il maschio è talmente superfluo che viene ucciso dopo l'accoppiamento. Tutto questo perché la natura, mediante le sue leggi, ha deciso così. Perché quindi tutta questa frustrazione? La Natura ha anche deciso di far invecchiare le nostre cellule in modo tale da condurci alla morte. I più forti sopravvivono (e possono quindi riprodursi) a discapito dei più deboli. Quindi che c'è da stupirsi o arrabbiarsi? Darwin e Leopardi sono materiale da scuola media. Ma andiamo per ordine.

La società dell'oggidì. La femminilizzazione e simulacrizzazione non sono casuali. 
 

 Tutti ricorderanno le ragazze cool del liceo, dietro alle quali tutti sbavavano. Loro andavano con i "truzzi", i "tamarri", quelli belli e alla moda. E le povere nerdine dolci, femminili, magari bullizzate, magari trattate male per via della loro timidezza? Anche loro erano mostri assassini? La verità è che questi incel vogliono la modella, la figa della scuola, volendo anche una lolita/cosplayer, e "scoparla" sottraendola a questi spregevoli Chad (dei quali personalmente non me ne è mai fregato nulla). Ma non ci riescono. C'è tutto un immaginario postmoderno di mezzo: la rabbia nasce dal non poter "scoparsi" la figa del liceo, e questa cosa viene portata nell'età adulta, in cui si ragiona ancora con la testa di ragazzini (chissà perché la maggiorparte delle serie anime moderne - per adulti, fascia serale - sono anacronisticamente ambientate nella scuola).

Memento paesano. Vecchie storie d'un futuro passato.
 L'idiozia di questi anni. Il Vangelo di Giovanni. 
 [Foto & caption by Shito]

 

La verità è che la figa del liceo è lo standard sociale prestabilito, passato dai media e dai social come l'unico tipo di femmina idonea all'accoppiamento (la stessa cosa vale anche per l'uomo: si potrebbe ad esempio dire che la Ferragni e Fedez, che tra l'altro paiono ancora dei liceali, siano i modelli da seguire per potersi accoppiare). Nel mondo underground dei club per nerd e delle fiere del fumetto è simile: a furia di leggere manga, si vuole per forza la cosplayer che si metta un plug dove non tocca mai la luce del sole per soddisfare certe perversioni sessuali (magari alimentate da tonnellate di hentai e porno). I metallari, poi, manco a parlarne, hanno la tizia gotica da fumetto americano come standard di bellezza (un vero metallaro non è un figo se non va con magrissime e cupissime goth girls tutte tatuate e con i capelli blu).

Il Chad. Di solito questa figura viene ridicolizzata dagli Incel, che invero rosicano perché lui ha rapporti sessuali mentre loro no. Nelle caption di questa figura viene evidenziato l'egoismo del personaggio, come se l'egoismo e l'incapacità di comprendere gli altri non siano comuni a tutti gli attori postmoderni, Incel inclusi.

Mi ricordo una volta di aver letto un articolo di un Incel che rosicava del fatto che una bellissima sedicenne, che lo aveva fatto andare fuori di testa, si fosse accoppiata con un Chad e non con lui.  A parer mio, dietro a questo desiderio lolicon vi è altresì la necessità di recuperare, in modo anacronistico, ciò di cui si crede di aver avuto diritto in passato, ossia un amore puro, giovanile, spontaneo, magico, indimenticabile. Ossia una bluepill, e qui sta la contraddizione. Perché il Chad ha avuto la bluepill, l'Incel no. E quindi bisogna creare il concetto di redpill per sublimare la frustrazione. Tutto questo rimpianto di una cosa che non ci sarà mai più, in un mondo senza Storia e senza Futuro, lascia l'amaro in bocca: infatti gli Incel sono arrivati anche a commettere atti terroristici in nome della redpill. Se una volta si compivano efferati assassinii in nome del comunismo o del fascismo, nell'oggidì si compiono per delle cosplayer o delle fighette della scuola (il Giappone, come sempre, in merito a queste cose è avanti di qualche anno rispetto a noi).

Nostalgia di cose mai accadute o di un futuro che mai accadrà: un malinconico loop di Vapowave a tema. 
 

La verità è che l'amore è una cosa che non si può, o quantomeno non si dovrebbe, classificare. Io, che l'ho provato veramente (e non sono un Chad ), conosco bene il mistero dell'innamoramento. Quello che provai per la mia ex ragazza, subito, lì, nell'attimo in cui la conobbi, non saprei esprimerlo a parole. Era stato come i gigli dei campi in fiore: non lavoravano né filavano (cit.). Quindi quanta tristezza che mi fanno i corsi per "imparare a rimorchiare". I tecnicismi efferati volti a insegnare ai poveri Incel come si fa a scoparsi una ragazza carina. E se non vanno bene pazienza, bambola gonfiabile o Idol virtuale con tanto di vagina-cavo USB. E dall'altro lato, se i maschi sono ossessionati dal porno, le ragazze sedano il loro bisogno di essere attraenti con i like su Tinder o Instagram, che le portano in una dimensione immaginaria completamente distaccata dalla realtà: una realtà fatta di sforzi, sacrifici, sopportazione reciproca e compromessi per il bene comune (e quindi sì, anche le ragazze, alla pari dei ragazzi, non sanno come si gestisce una vera relazione). Ma tanto esser soli è figo, e al limite ci si può comprare un cane, che allo stesso modo delle bambole, non è in grado né di giudicare né di replicare. Né di litigare, né di esprimere bisogni o desideri che non siano di mangiare, giocare e cacare (e spesso la merda lasciata dai cani per i marciapiedi non viene neanche raccolta). Il cane (ovviamente rinchiuso in un monolocale di 30 mq) è la panacea della nostra epoca. Me lo disse una volta un amico: "ti senti solo? Compra un cane!" Problem solved.

 

 Doomer boy e Doomer girl. Per i redpillati la Doomer girl non esiste, dato che la donna per forza di cose non può essere sola, disillusa, depressa e infelice. 

Un discorso più importante riguarda i meme del 4chan, dato che la questione redpill è roba per ragazzini (niente e nessuno obbliga i maschi a diventare "Beta Provider" infelici e cornuti, basta semplicemente imparare a stare da soli senza lamentarsi e senza sbavare dietro alle idol di Instagram). Il primo che mi viene in mente è quello del Doomer, ossia di un disadattato incapace di costruirsi una vita, un giovane tagliato fuori sia dal mondo lavorativo che sociale perché rimasto chiuso nella sua negatività semi-idealistica (in pratica "il mondo fa schifo e io lo capisco, quindi vaffanculo"). Penso che il Doomer sia un prodotto tipico della mia generazione (nati all'inizio degli anni novanta), ossia hip-hop (non Fabri Fibra ma quello in cui si moriva ammazzati, si pensi all'assassinio di The Notorius Big), Torri Gemelle, Evangelion, informatizzazione della vita (da piccoli non avevamo internet e abbiamo assistito al suo prender piede nel tessuto sociale). 

Di solito il Doomer si ritrova tagliato fuori quando la fidanzata storica, conosciuta al liceo o durante il periodo universitario, lo lascia (innumerevoli i video meme su Youtube in cui un Doomer si deprime con la paraprostituzione di Tinder ). Oppure quando si stufa di fare lavori precari e sottopagati per i Boomer, ossia gli anziani cresciuti col boom settantino/ottantino, i quali ora come ora detengono il potere economico e sociale. Il Doomer è No Surprises dei Radiohead, è Decades dei Joy Division. La soluzione per lui, in base  a questo linguaggio dei meme, è diventare Bloomer, ossia una persona che sa che il mondo è una merda (ergo, contariamente al Boomer, il Bloomer è consapevole di come sia il mondo di oggi), ma vive comunque la vita con distacco, consapevolezza e positività. Un esempio di comunità online rivolta ai Bloomer è NoFap, nella quale i membri rinunciano completamente al porno e alla masturbazione compulsiva - il cosiddetto Coomer, da cum, un individuo affetto da OCD da materiale pornografico - per poi andare a fare escursioni, sport o altre cose individuali proattive e salutari.

Lo Zoomer, dalla board del 4ch. 
 

Poi c'è lo Zoomer (da generazione Z), che è un millennial nato nei late 90s, ossia con Internet. Lo Zoomer è molto attento ai temi ambientali, tipo Greta Thunberg, e a sua volta definisce coloro i quali sono nati all'inizio degli anni ottanta/novanta come Boomer, credendoli privilegiati e meno consapevoli di lui (poveri illusi/e). Essendosi formato nel liquido amniotico del web (e quindi dei social), lo Zoomer è il prototipo dei ragazzini nati nei 00s, ossia Tik Tok, Facebook, Instagram, gaming online etc.  La verità è che la autodecantata consapevolezza degli Zoomer, a mio modo di vedere le cose, è falsata dalla loro natura completamente "digitale". L'ambientalismo, il complottismo, l'ipersessualismo sono le solite metastasi postmoderne vissute all'interno di una bolla priva di vera consapevolezza del mondo reale.

Il cosiddetto Simp (da She Is My Princess ) è un Incel Zoomer il quale, cresciuto a eroge e fumetti e incapace di procacciarsi una compagna, finisce per idealizzare la figura femminile, credendo che le Net Girl su Onlyfans - alle quali gira buona parte del proprio stipendio via PayPal - siano delle salvifiche Kannon da adorare. Guai però se tali Net Girl si fidanzano: i Simp potrebbero prendere la cosa molto malamente (questa cosa mi ricorda molto l'atteggiamento dei maniaci otaku verso le Idol giapponesi, già documentato con largo anticipo nel Perfect Blue di Kon Satoshi).

Simp e Net Girl sono sconvolti da una coppia Bloomer/dotata di valori del passato. 
 

Ma perché si è arrivati a definire tutti questi stereotipi? Perché credo che in qualche modo, la saturazione della nostra società stia diventando sempre più evidente e sofferta, almeno da un gruppo di persone più consapevoli di altre. Da qui i vari gruppi NoFap, la figura del Bloomer, gli improvvisati psicologi di Youtube etc. (Si pensi al CEO di Twitter, che praticamente vive in una baracca sperduta nel nulla come un barbone). Di mio, penso che la situazione sia tragica sia per i maschi che per le femmine, anche se queste ultime molto probabilmente ne hanno meno consapevolezza, dato che ormai sono venerate dai mass media mediante un femminismo ipocrita che non fa altro che ridurle a simulacri di maschi frustrati, maschiacci asessuati perennemente in lotta per un nulla ideologico che sa tanto di frattaglia sessantottina. Perché le femmine invero sono sole, allo stesso modo dei maschi, nonostante tutto questo contesto di milioni di follower e di ipocriti strombazzamenti mediatici di emancipazione (mi chiedo rispetto a cosa, dato che nell'oggidì l'uomo sulla ventina/trentina non conta più nulla ed è nella maggiorparte dei casi sia economicamente che sessualmente debole). 

Per concludere, ricordiamoci sempre che la "bellezza" propagandata da televisione e social, ormai unico valore fondante della società liquida delle fotografie online (secondo me la "bellezza" oggigiorno vale più del denaro), oltre a essere soggettiva, è anche impermanente. E presa di per sé, non vuol dire nulla, così come il sesso occasionale. Così come tutto. Sta a noi dare un senso a una vita, nonché a un periodo storico in cui certamente si è più soli e frustrati che mai.

Con questo commento delosante, apparso sul mio (smorto) canale Youtube, chiudo il post. "Almeno tu hai avuto una fidanzata. Il resto di noi sono adulti vergini che non hanno mai provato nulla".  
In questa frase, c'è tutta la (non) storia del nostro tempo.

47 commenti:

  1. Anche la "bellezza" non è che un favore che lo spirito umano fa alla materia, cogliendone (in tutti i sensi) appunto la "bellezza". :)

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    1. Alla fin fine l'esistente è composto da interscambi energetici, che prendono forma nel contatto con i nostri sensi (Kant).

      E quindi no, la bellezza non è oggettiva, e neanche necessaria per la natura. In fondo anche la fighetta tanto ambita è per la maggiorparte un apparato digerente pieno di merda no? Quindi è il caso di passare oltre, è il caso di iniziare a guardare allo Spirito.

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    2. Ottimo articolo, come sempre!

      Un piccolo appunto se mi permetti: in natura esiste un fenomeno chiamato Selezione Sessuale (inizialmente teorizzato inizialmente dallo stesso Darwin qualche tempo dopo le sue prime scoperte), che identifica, all'interno del classico ciclo darwiniano (selezione naturale/riproduzione/ricombinazione/mutazione), lo sviluppo ed il mantenimento di alcuni tratti che sono volti solo ed unicamente volti ad attirare il partner e quindi a riprodursi. Un esempio sono la coda e le piume del pavone. Questo aspetto è interessante perché questi tratti non hanno un secondo utilizzo, e anzi spesso sono dei veri handicap (più difficile muoversi, più visibili ai predatori, ecc) ma vengono comunque premiati dal ciclo evolutivo in quanto massimizzano le probabilità di riproduzione. Questi tratti spesso riportano alcune delle caratteristiche che noi associamo al concetto di bellezza, cioè armonia, simmetria, vivacità dei colori, ecc.

      Ti lascio un bellissimo video della stupefacente danza dell'"Uccello del Paradiso"! (inevitabile per noi "nerd", al sol sentire questo nome, non pensare alla carta fantastica carta di Magic :D )

      https://www.youtube.com/watch?v=rX40mBb8bkU

      Saluti! :)

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    3. Ciao Federico. Verissimo il tuo appunto, ma penso che in questo caso si parli di Darwinismo sociale: ossia è la società dei consumi di massa informatizzata che stabilisce chi è degno di accoppiarsi e chi no. :)

      Poi credo che la coscienza, se ben allenata, possa intravedere i meccanicismi della natura e cercare di ridurre la sofferenza/frustrazione che da essi derivano. LA natura, ossia nome femminile. Madre Terra, Dea Lunare etc. Ma anche Impermanenza è un nome femminile. Ad ognuno le sue conclusioni :)

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    4. Eh sì, la natura è essa stessa cambiamento continuo: bisogna accettarlo, se si vuole vivere in pace con sé stessi e col mondo.

      Saluti! :)

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    5. Verissimo. Ma forse per noi uomini è più difficile accettare LA impermanenza. O almeno per me, che vorrei lasciare qualcosa, o che almeno ciò che ho fatto di buono in vita mia (poca roba) in qualche modo rimanga negli altri.

      Ma questo bisogno in fondo è innescato dall'intelletto, che è un nome maschile, contrariamente a morte, che è un nome femminile. Proprio come impermanenza. :)

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    6. Ti capisco benissimo, perché anch'io sento da sempre la stessa esigenza, che con gli anni anzi si fà più pressante. E no, non credo sia vanità, come disse poi la religione cristiana (che non poteva fare altrimenti visto che rimanda tutto ad una "altra" vita dopo la morte), ma un bisogno insito nella natura stessa umana e del tutto legittimo.

      Gli antichi greci si erano posti gli stessi dilemmi, e avevano trovato (dapprima) la loro "soluzione" nelle "Polis", questi luoghi meravigliosi dove i cittadini, tutti aventi eguale dignità l'uno di fronte all'altro, potevano "fare grandi discorsi e compiere grandi gesta". L'"azione", come la intende Hannah Arendt, cioè azione politica, attivismo, discorso, è in questo senso possibile solo grazie e in funzione delle altre persone, a differenza della contemplazione, che seppur meravigliosa è una operazione perlopiù solitaria (Socrate e seguaci).

      Vista sotto quest'ottica, anche la voglia di attivismo di questa "generation Z" mi sembra perlomeno comprensibile, sia che parti da presupposti positivi (ambientalismo), che da presupposti negativi (complottismo).

      Saluti! :)

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    7. Gran bei commenti. Peccato che questa tendenza alle grandi narrazioni (tipo la Polis Greca o la ricerca di senso mediante attivismi vari) oggi sia perlopiù simulacrizzata.

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    8. Sicuramente l'umanità ha già compiuto vari "cicli di civiltà", un cui l'uomo scopre, spacca e poi cerca di ricomporre lo Specchio di Dioniso. "Misticamente parlando" (questo è per te, Francesco), la Scala di Giacobbe è invero una sorta di altalena che non può raggiungere vetta divina alcuna. Questo perché la natura umana, quella natura imperfetta di un essere mortale ma pensante, conscio della sua mortalità ma incapace di concettualizzare l'infinito che essa prelude per opposizione, non cambia. Indi l'uomo è destinato a conquistare il volo, cadere malamente nella barbarie, rieducarsi da zero, riconquistare il volo, ricadere malamente nella barbarie, e così ad libitum. E anche comprendere questo moto armonico non cambia di una virgola il destino del singolo, o della specie. Credo che anche il transumanesimo sia una "grande narrazione" già nata come simulacro, qui nelle lande desolate di cui T.S.Eliot. Meglio vivere con la mesta cognizione di Pascal. Anche la "consolazione della filosofia" è un raffinato inganno. :-)

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    9. Gran commento direi. L'unica cosa che trascuri secondo me è la tecnica, che sicuramente negli ultimi 2 secoli ha avuto un boom notevole e impensabile nei cicli del passato. La Storia è finita con la bomba atomica no? E forse i social, in prima istanza internet, sono cose dalla portata quasi pari al Little Boy, no?

      Infatti non è mai esistita una postmodernità egizia o greca. Forse romana, ma non credo molto nel paragone.

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    10. Certo. Solo però, la tecnica e le tecnologia non sono immanenti all'uomo, ovvero non ne cambiano l'intima natura, ne modificano l'evoluzione psicologica, sociologica, ma non il "destino naturale". In questo senso, cambia l'altalena del moto armonico tra barbarie e elevazione, cambiano modi e stili, non la sostanza. Forse la sinusoide amplifica man mano la sua ampiezza, fino all'estinzione. a del resto, in natura ogni realtà è invero un frattale, e Goku che non s'accorge di correre sulla mano del Buddha ha anche lui le sue manine, su cui corrono insettini con le loro zampette. Nella grande figura, anche quella dell'esistenza umana non è che resa tutta una breve parentesi, no? Nel nostro piccolissimo, stiamo sempre osservando un singolo ramo di parabola come fosse un assoluto, ma non lo è.

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    11. "Il punto finale dell'evoluzione è l'autoestinzione". Lilliputian Hitcher.

      Ci siamo quasi comunque, non ci saranno più molti cicli, se vogliamo dare per buona questa metalettura.

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    12. Vero, vero. Ma è anche vero che è nella natura umana percepire drammaticamente la propria miseria, in ogni epoca, col sentirsi sempre "proprio ora veramente" prossimi alla fine. Quante annunciate fini del mondo sono già state scongiurate nella storia? Alla fin fine anche quella è una forma di protagonismo vittimistico da mela marcia, se ci pensi.

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    13. Più che fine del mondo, fine della Storia.

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    14. Ma tanto un uomo e sempre un uomo. Con i suoi affetti, la sua vita, i suoi momenti quotidiani. In una baracca o in castello, in miseria o in ricchezza, in amore o in solitudine.

      E ovvio che chi veda la fine di un epoca la percepisca come un qualcosa che finisca.

      Con i social giustamente sta finendo tutto il vecchio mondo in un certo senso.

      Voler avere uno sguardo assoluto e ultra umano e in realta più di tutto una forma di escapismo. Un modo per sentirsi meno umani, per sentire meno l'incedere degli eventuali eventi avversi.
      Nulla di nuovo, gli ascetismi ci sono da quando c'è l'uomo. Tipicamente proprio in quelle epoche e luoghi in cui le istanze di felicità umana individuale venivano più calpestate. I monaci nel medioevo, le varie forme ascetiche dell'India.

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    15. Questo commento lo trovo molto intelligente, infatti NoFap sembra quasi una sorta di ascetismo moderno.

      Però secondo me un minimo di umanesimo ci vuole, altrimenti si conduce una vita da animali consumatori, il che non è proprio il massimo una volta che la coscienza di sé si triggera (sempre se ciò prima o poi accade, il che è raro).

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    16. Bei commenti. Certo è facile e comprensibile, soprattutto di questi tempi, lasciarsi abbandonare ad una sorta di pessimismo cosmico, sottovalutando, a mio avviso, la natura "alta" dell'uomo (realizzata tra l'altro dallo strato più esterno e "nuovo" del sistema nervoso), cioè la coscienza, il libero arbitrio, la ragione. Le scienze sociali spiegano tutto? E' possibile prevedere esattamente l'agire di una persona? In ultima analisi, il mondo è deterministico? Io non credo, credo anzi che siano proprio i tratti umani sopra citati a rendere il futuro davvero "imprevedibile", a rendere l'uomo in grado di gesta uniche e straordinarie.

      Sì è vero, siamo vicini all'estinzione, probabilmente arriverà proprio dalla crisi climatica, ma proprio quando l'umanità raggiunge il punto più basso viene fuori che, come si dice, "la necessità è la madre delle invenzioni".

      Certo la natura umana è duplice e ambivalente, ma questo non significa dover rifiutare una delle due parti e arrendersi a priori. Anzi penso la consapevolezza passi proprio dall'accettare entrambe le parti della natura umana (molte opere anche a noi care parlano di questo).

      Forse tutto questo è illusione? Può darsi, chi lo sa? Ma se non si crede in niente, non credo si possa aspirare a molto. E allora è certo che "non otterremo mai nulla dalla vita".

      Saluti! :)

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    17. Occorre sempre abbassare il livelli di narcisismo di specie.

      "La fine della storia" è solo la fine di UNA storia, invero. Il fatto che sia "la nostra" non la rende poi tanto speciale.

      Allo stesso modo "la fine del mondo" è solo un mondo che finisce.

      Prendendo anche questi pensieri in logica frattale, si intende. Con Protagora, insomma.

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    18. La tecnica (umana) ha ormai raggiunto un livello tale che è possibile, e sono stati teorizzati diversi tipping points in ambito climatico (collasso del permafrost, distruzione delle foreste pluviali) (ma prendi anche singolarità più in generale, tipo AI singularity) che causerebbero la distruzione di tutta la vita sulla terra, rendendo il pianeta terra come l'attuale venere. Questo significa, almeno per quanto ne sappiamo, cancellazione di tutta la vita conosciuta nell'universo. Certo si può sempre dire che "sicuramente" la vita sarà emersa da qualche altra parte nell'universo, ma non ne abbiamo a dire il vero nessuna certezza, solo stime di probabilità abbastanza infondate. Insomma, un atto di fede.

      Per cui (e ora il pessimista lo faccio io :D ), dopo ciò, nel caso peggiore, non è che ci sia poi molto da raccontare.

      Saluti! :)

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    19. Raccontare è l'atto più narcisistico che esista: significa presumere di essere interessanti per altri che noi. :)

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    20. Vero. E lo stesso si può dire delle "Storie", qualcosa di intimamente umano.

      Il mio punto è che alla fine o si crede in qualcosa, e alla base ci sarà sempre una credenza (come la giustizia) "assiomatica", cioè non dimostrabile o giustificabile, perché siamo noi ad assegnare senso alle cose in modo del tutto arbitrario, anche se questo senso è fine a sé stesso e la cui coerenza non può essere dimostrata all'interno del sistema stesso (mi ricorda Gödel, anche se da un punto di vista strettamente formale il paragone sarebbe inappropriato); oppure l'alternativa è il nichilismo più assoluto, che porta inevitabilmente all'autodistruzione.

      Mi verrebbe da dire: visto che siamo in ballo, balliamo.

      Saluti! :)

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    21. Ovvero abbiamo i nostri cavoli da coltivare, signor Pangloss, qui nel migliore dei mondi possibili. :-)

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    22. Beh, auspicare il migliore dei mondi possibili e non auspicare l'estinzione di tutta la vita sulla terra (per mano umana), mi sembrano due cose un filino diverse. Voltaire non è mai stato un nichilista, anzi dava valore alla vita (animalismo, vegetarismo, ecc).

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    23. Auspicare? Auspicrae qualcosa? Chi l'ha fatto?

      Io non ho rimarcato la vacuità della vanità della vacuità della vanità della vacuità della vanità della vacuità della vanità della vacuità della vanità della vacuità della vanità della vacuità della vanità... ovvero: l'ovvio.

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    24. Direi che dando per scontata la verità "ogni cosa esiste in funzione del caso e della necessità", "il migliore dei mondi possibili" è esattamente il mondo in cui viviamo. Ossia un mondo che è nato dal caso, e ha cercato per necessità di preservarsi (e quindi non è immanente e trascendente). Idem la vita. Forse questo voleva intendere Shito.

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    25. Gli episodi di Chikyuu Shoujo Arjuna si aprono con questo breve componimento:

      L'adesso
      Essere nati su questo pianeta
      Il miracolo

      ---

      Se lo si riesce a "sentire emotivamente", credo sia molto significativo. Eloquente, persino.

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  2. Per mia esperienza e impressione avrei qualche dubbio sui precisi limiti generazionali, ma questo è decisamente il meno. Poi posso solo ripetermi sulla precisione di questi riassunti!
    Personalmente, le figure del doomer, chad ecc.
    o assimilabili mi incuriosiscono per come li si possa riprendere/adattare con duttilità per raccontare un insieme più vasto di situazioni - sono meglio delle "maschere", volendo.

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    1. Sì, queste figure sono un po' le maschere Pirandelliane dei giorni nostri. Il risultato non cambia credo.

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    2. (A dire il vero pensavo alla Commedia dell'arte e alla sua evoluzione. ^^)

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  3. "Il bello stronzo", "il candido allocco", "la stronza"... sono anche ruoli tipici della canzone popolare, volendo, che cambiano nome e aspetto, ma non sostanza, con le epoche. Forse.

    La cosa che colpisce è la grande dose di vittimismo e autocommiserazione che sempre si associa a queste forme di rifiuto della realtà o di una sua parte, spesso manifesta in forma di odio.

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  4. "vittimismo e autocommiserazione"

    Tratti infantili direi. Crescere è fare lo sforzo di limitare questi tranelli. Ma crescere non è così facile in questo (non)tempo.

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  5. "Russian Doomer Music". Lol

    https://www.youtube.com/watch?v=wcaZcbain2s&t=1669s

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  6. Il motivo di fondo a parer mio e una cultura fondata su valori intellettuali-edonistici (il piacere, la consecutio logica alla sherlock holmes) piuttosto che sensuali (dovere, gratitudine, abnegazione, sacrificio).

    L'esistenzialismo e una dottrina francese del XX secolo, partorita da un figlio del XX secolo che da bambino sognava di vincere il nobel e affermarsi come letterato.

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  7. Bah,
    se penso a qualcosa di, una volta tanto, autoironico ma ben riuscito sul tema dei rapporti sentimentali alienati mi viene in mente:
    https://www.youtube.com/watch?v=G9B3USSX32I

    Se giudichi che non c'entri nulla tira via. :-)

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    1. La sensazione che mi ha dato il video è che lui e lei si sentono talmente fighi e onnipotenti (aka God-Mode) che non riescono a comunicare, né ad avvicinarsi. Tipo campi magnetici molto intensi, e repulsivi. Poi non saprei.

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  8. 1) Non so se comprare persone colmerebbe eventuali vuoti.

    2) Né quanto potrebbe effettivamente valere una persona che si fa comprare.

    3) Ma ognuno misura le cose a suo modo.

    4) Quanto è solo e vuoto uno che deve pagare donne.

    5) A mio modo di veder le cose ovviamente.

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    6) Ah, lei disprezzava il denaro (cosa molto più pericolosa dell'esserne assuefatti in un certo senso).

    7) Anche se tu le avessi offerto infiniti euro, non avrebbe accettato.

    8) Forse era anche per questo che l'amavo.

    ---

    Facendo la sommatoria, con Göthe sono "Le affinità elettive", con le canzonette è "chi si somiglia si piglia", con Sciascia è "a ciascuno il suo".

    Credo sia sempre la stessa verità.

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  9. Io leggo molto occasionalmente da anni, ero rimasto scioccato dal linguaggio... Fighetta, doomer, bloomer, chad etc. :)

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  10. La situazione è tragica per entrambi, con un grosso ed enorme Ma.

    Ovvero che gli uomini sono sempre più esclusi dalle relazioni, grazie ad un libertinismo che esalta e non responsabiliza le donne, incentivando gli incontri occasionali e sminuendo le relazioni a tappabuchi del tempo libero.

    Almeno loro fino a 30-35 anni si divertono , salvo poi cercare un povero stupido che le sposi. A molti ragazzi viene negato anche questo, dato che non sono esteticamente all'altezza

    Non entro nella disamina incel, redpill perché è l'ennesimo articolo superficiale e scopiazzato. Parli di immaturità e di miglioramento senza capire che non si vuole la modella, questo è uno stereotipo. Anche la ragazza normale, e non ne faccio una colpa, ha come suo standard il modello: gli altri ragazzi non contano nulla per lei.

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    1. Scopiazzato da che? Nessuno aveva mai contestualizzato questo fenomeno come metastasi di un'epoca postmoderna/del consumismo di massa.

      "grazie ad un libertinismo che esalta e non responsabiliza le donne"

      E gli uomini sono responsabili, dico i vari Fabrizi Corona della situazione? O i vari repressi rabbiosi che vogliono la figa come se fosse un diritto, stile bambini piagnucoloni? Non saprei. Sono tutti ragazzini/e in cerca di giocattoli. E' questo il vero dramma della nostra epoca.

      "Anche la ragazza normale, e non ne faccio una colpa, ha come suo standard il modello"

      Non è sempre detto. Dipende da che tipo di "ragazza normale" tu stia cercando. Almeno, nella mia esperienza non è così. I cosiddetti chad ad alcune possono anche stare sui coglioni.

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    2. "E gli uomini sono responsabili, dico i vari Fabrizi Corona della situazione? O i vari repressi rabbiosi che vogliono la figa come se fosse un diritto, stile bambini piagnucoloni? Non saprei. Sono tutti ragazzini/e in cerca di giocattoli. E' questo il vero dramma della nostra epoca."

      Si potrebbe fare lo stesso discorso per/agli otaku e alla loro "relazione" con gli oggetti/merchandise delle loro waifu/opere??

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    3. "Si potrebbe fare lo stesso discorso per/agli otaku e alla loro "relazione" con gli oggetti/merchandise delle loro waifu/opere??"

      Sì, certo, assolutamente.

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  11. "La cosa certa è che la donna, dico dagli Incel, ossia i celibi involontari, viene descritta come un "mostro" biologico tendente a selezionare i Chad (ossia i fighi) e a scartare i poveri nerd sfigati. [...] La verità è che questi incel vogliono la modella, la figa della scuola, e "scoparla" sottraendola a questi spregevoli Chad. Ma non ci riescono. C'è tutto un immaginario postmoderno di mezzo: la rabbia nasce dal non poter "scoparsi" la figa del liceo, e questa cosa viene portata nell'età adulta, in cui si ragiona ancora con la testa di ragazzini."

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    Oggi ho ripensato proprio a questo distillato quintessenziale di un lungo post ben focalizzato su una già troppo lunga questione. Ma alla fine è proprio tutto lì. Oggi ci ripensavo perché su un muro di un vicoletto di paesino, vicoletto vero di paesino vero, ho visto una scritta graffita che non so, sarà stata ottantina, ma diceva: "Alessandro sei un bonazzo della madonna". Sic et simpliciter, dichiarazione lasciata all'aria e ai posteri. Credo che "bonazzo", come accrescitivo un po' selvaggio di "bono",, fosse endemicamente tipico di questi luoghi negli '80, e l'aggiunta "della madonna" fa molto anni paninari, Renato Pozzatto e compagnia bella. Dunque ci si immagina la sfitinzia delle superiori che avrà vergato l'ingenuo messaggio, magari pensando ale Timberland e al Moncleir di Alessandro. Si dica di Chad e LMS e siamo ancora lì, solo che ora quella mentalità adolescenziale – un tempo ingenua e pre-sessualizzazione reale dei soggetti scolastici – si protrae fino all'età adulta. Quindi sì, al liceo le belline guardavano e sognavano i figaccioni, con un bel fisico e i soldi di papà, vestiti firmarti e sfrontati, ma poi si cresceva, e allora qualcuno (non tutti) andava all'università, e la valutazione delle cose e delle persone cambiava. L'affidabilità e la serietà e la possibilità di "successo adulto" scalzavano l'indolenza spaccona e frivola nella scala valori di giudizio che le giovinette avevano dei ragazzotti. Credo che la postmodernità abbia semplicemente prolungato l'adolescenza, e le sue nefaste meccaniche mentali, pressoché ad libitum. E questo sia per i maschietti che per le femminucce. E allora i ragazzoni di oggi ("giovani adulti", lol) sono ancora come ragazzetti brufolosi in crisi piena ormonale, quelli che "vorrebbero scopare" e guardano le belline, ma venendo giudicati da quelle con la leggerezza delle ragazzine vengono scartati a priori. E fanno di queste semplici dinamiche adolescenziali una sorta di scienza, modellizzata con convenienti anglismi take-away e un po' di logica socioeconomica. Ma in fondo, mi dico, non è cambiato proprio niente che l'aberrazione di avere adulti che soppesano il mondo lungo i percorsi mentali dei ragazzini, secondo me.

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    1. Ottima riflessione. Penso che comunque il "successo adulto" non venga più effettivamente considerato. Anche perché per via della varie crisi, il mondo alvorativo è molto precario e instabile. I vari "chad" di successo, pertanto, spesso simulano ricchezza o su Instagram o su Tinder (foto su barconi o macchinoni non loro etc.), riempiendosi di debiti o facendo fuori le fortune dei nonni.

      Nei tempi in cui parli tu, nessun alto dirigente pubblico, ingegnere o medico o fisico che dir si voglia si sarebbe mai permesso simili cafonate.

      E' quindi molto facile rimaner tagliati fuori, sia dal mondo del lavoro che dal mondo scolastico-predatorio-sessuale portato nell'età adulta. Da qui i Doomer e tutto ciò che ne consegue.

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    2. Inoltre sempre per mia esperienza...
      sono grandicello anche io, ed ho frequentato donne più grandi di me... quindi adolescenti nei primi 90... Oltre a vedere i miei genitori.

      Chi sceglieva il ragazzo intraprendente e sveglio al liceo, faceva scelte simili anche nella vita adulta... chi voleva LMS al liceo, prendeva gli LMS da adulto

      La dinamica illustrata da shito è abbastanza orrenda... Alla fine è l'LMS del nerd bruttino e casomai anche poveraccio, che si prende la rivincita all'università e nella vita adulta, da cui certi sadismi e idiosincrasie nei confronti del sesso femminile che si vedono tutt'oggi nei professori universitari e in gente casomai anche affermata...


      Quello che è veramente cambiato - a mio avviso - è che prima si aveva un orizzonte di vita comune, in cui si passava molto tempo insieme come coppia.
      Oggi non è più cosi.

      E si è passati dalla ragazza che desidera l'uomo da amare, a quella che vuole il pupazzo da esporre.

      Ma non è credo che si possa mai trarre qualcosa di buono dalla ragazzina che si fa furba e invece del figaccione con i muscoli, cerca il figaccione col porsche e il lavoro ben remunerato.

      è la stessa logica LMS obbrobriosa ^^
      piuttosto credo si debba cercare una ragazza che ami passare del tempo insieme, a quel punto i discorsi LMS decadono...


      A beneficio di chi legge ^^


      Ovviamente saper godere del tempo con la propria amata è un privilegio davvero per pochi, ci vuole fortuna nel trovarla e si deve essere predisposti.

      La bellezza di questo blog è quel che mi ha spinto a scrivere, cosi come una certa qualtà umana che ho ravvisato nell'autore dello stesso ^^

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  12. Perché ho sempre la sensazione di una confusione tra la constatazione delle realtà e l'approvazione di quelle?

    La realtà risponde al principio di realtà, non al principio di piacere. Pensare di assoggettare la realtà al principio di piacere, dopo la fase orale vera e propria (quella neonatale), è un tipo di organizzazione del pensiero tendenzialmente nevrotica, poi borderline, poi psicotica. Un brutto pattern, temo sempre più comune introno a noi.

    Le cause che hanno portato la società sessantina a passare attraverso le decadi successive, anni 70-80, e sfociare nella finta adolescenza protratta ad libitum, con i suoi percorsi mentali resi deformi in un'età in cui sono palesemente idiosincratici, sono sotto gli occhi di tutti. Non è che sia bello, non è che sia apprezzabile, ma è semplicemente vosì che è: gli effetti, più che le cause. Comprende le cause del cambiamento non ne altera di una virgola gli effetti, o il loro impatto.

    Da "Vero Gallo" a "Chad" è cambiata solo l'età in cui si applicano simili puerili significanti, e tristi significati. Ma così è. Ormai sono già adulti i nativi delle macerie rimaste dopo la grande disgregazione seguita alla fine della storia, sì. E del resto, questo è il mondo degli adulti che consumano intrattenimento infantile concepito e patinato apposta. Per dire il meno, che il più e i peggio sono già stati detti. E si peggiorerà. Se si segue con gli occhi la linea dei binari, dove vadano diventa evidente. E scambi all'orizzonte non se ne vedono.

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