* * * Giorno 1 * * *
Tra dieci giorni non sarò più qui: in piazza tutti potranno ammirare la mia esecuzione. Così ha stabilito il sovrano, così è scritto nelle leggi. E io le ho violate.
Qui uccidere non è la cosa più grave che si possa fare, o meglio, dipende chi si uccide, dato che il valore delle persone non sempre è lo stesso. Io comunque non ho ucciso nessuno: forse è stata la mia sola presenza a uccidere, il mio respiro affannato, il mio passo incerto e pesante.
Mi accorgo di come si vede bene la città da quassù: si vede il Palazzo Reale, che in tutta la sua magnificenza sembra quasi un gigante intento a guardarti con aria di sfida. Chissà se oltre le mura che la circondano ci sono luoghi più umani, sussurro tra me e me.
Abbassando lo sguardo, sempre più in basso, ci sono le case di noi abitanti. Occorre sapere che vivere qui è un privilegio, questo ci viene detto sin dall'infanzia. Le famiglie più ricche godono di ogni beneficio: noi di sotto possiamo soltanto alzare gli occhi al cielo, apprezzare la loro fortuna e ritenerci graziati dalla loro presenza.