venerdì 19 settembre 2014

Kyashan - Il Ragazzo Androide: Recensione

  Titolo originale: Shinzo Ningen Casshern
Regia: Takao Koyama, Yoshiyuki Tomino, Yuji Nunokawa
Soggetto originale: Tatsuo Noshida
Sceneggiatura: Hiroshi Sasagawa, Akiyoshi Sakai, Naoko Miyake
Character Design: Tatsuo Yoshida, Yoshitaka Amano
Musiche: Shunsuke Kikuchi
Studio: Tatsunoko
 Formato: serie televisiva di 35 episodi
Anni di trasmissione: 1973 - 1974


Il Dottor Azuma è il più grande esperto di androidi della Terra. Un giorno, nel suo tetro castello, in seguito a un guasto delle apparecchiature, un androide originariamente creato per servire l'uomo prende coscienza di sé, si battezza "Buraiking Boss" e si ribella al suo creatore. Armato della fredda logica e degli androidi costruiti dal Dottor Azuma, Buraiking Boss decreta la fine del genere umano, siccome lo ritiene dannoso per la sopravvivenza dell'ecosistema terrestre. Tetsuya Azuma è il figlio del Dottor Azuma, e decide di diventare un androide al fine di fronteggiare le armate di Buraiking. Il padre, dopo aver inizialmente esitato, compie un pericoloso esperimento, esaudendo la richiesta del figlio: nasce Casshern, l'uomo artificiale; egli verrà aiutato dalla madre, la quale ha fatto trasferire la sua coscienza nel cigno meccanico Swanee, e da Luna, una ragazza umana in possesso di un'arma micidiale costruita dal padre: la "MF Gun".


"Shinzo Ningen Casshern", contrariamente ai suoi contemporanei "fratelli" sentai della Tatsunoko - tali "Tekkaman" e "Polymar" - si contraddistingue per i toni cupi, impegnati e drammatici. Quest'opera di Tatsuo Noshida, vero e proprio pioniere dell'animazione giapponese, nonché fondatore della colossale Tatsunoko Productions, è il capostipite di un brand famosissimo in Giappone, il quale si è protratto sino ai giorni nostri. "Shinzo Ningen Casshern" è un anime molto particolare se contestualizzato nella sua epoca; dando un'occhiata superficiale, si nota che da esso emerge innanzitutto l'ambivalenza nei confronti della scienza tipica dello sci-fi giapponese del dopoguerra: il laboratorio del Dottor Azuma, ad esempio, viene raffigurato come un tetro castello simile a quello del Dottor Frankenstein; lo stesso Buraiking è reminiscente del mostro nato dalla fantasia di Mary Shelley. Un mostro creato dalla ragione, la quale nell'anime viene esaltata in tutta la sua ambivalenza. Le decisioni di Buraiking, infatti, nella loro assoluta coerenza e lucidità, sono atroci e annichilenti per il genere umano: egli fa creare armi sempre più devastanti, intere legioni di robot le quali vengono puntualmente mandate a distruggere popolose città e interi centri abitati. Casshern si muove in un ambiente devastato, reminiscente in tutto e per tutto il Giappone del dopoguerra: case ridotte a cumuli di macerie, grigiore, povertà, ingiustizie; contrariamente ai supereroi classici, Casshern spesso non può fare assolutamente nulla; viene disprezzato dagli uomini che tenta di difendere, i quali, accecati dai loro pregiudizi, odiano indistintamente tutti gli androidi; non riesce a salvare determinate persone, le quali moriranno lasciandolo triste, solo, a piangere in silenzio davanti alla loro tomba. Casshern spesso combatte esclusivamente per la rabbia che porta dentro, per dimenticare momentaneamente la grande sofferenza che lo affligge. La lotta di Casshern non è affatto semplicistica: egli nella sostanza rimane un uomo; e gli uomini falliscono, hanno delle incertezze, si lasciano sopraffare dallo sconforto. Casshern è il Giapponese del dopoguerra, il quale deve venire a patti con la "mostruosa" scienza che ha distrutto il suo Paese per riscattarsi.


Buraiking Boss, oltre ad essere un mostro creato dalla ragione, è anche uno spietato dittatore. Il simbolo delle sue armate è reminiscente della croce uncinata nazista, così come i suoi gerarchi paiono delle caricature di Goebbels, Himmler e Goering. Allo stesso modo di Hitler, Buraiking basa la sua ferrea leadership su un'asserzione "naturalistica": l'uomo va distrutto in quanto razza inferiore, siccome egli, allo stesso modo di un virus, rappresenta un pericolo per la natura.
Altra particolarità dell'anime è il fatto che uomini e macchine vengono messi sullo stesso livello. Ad esempio, il freddo e razionale Buraiking nutre un sentimento benevolo nei confronti del suo cigno robotico Swanee; sentimento che rappresenta il suo unico punto debole: Swanee infatti è la madre di Casshern, la quale puntualmente vola via di nascosto per svelare i segreti del nemico al figlio. Ella gode della completa fiducia di Buraiking, il quale non dubita minimamente che l'oggetto del suo affetto sia in realtà una spia. Molto particolare e degno di menzione è altresì un episodio nel quale un uomo si comporta allo stesso modo di una macchina, e una macchina si comporta allo stesso modo di un uomo: la discriminazione razziale subita da Casshern a causa del suo essere androide ha lo stesso valore del freddo delirio razionalizzato di Buraiking. Il tutto si riconduce all'uomo. L'uomo creatore, distruttore, calcolatore, portatore di morte, indifferenza e di ogni tipo di discriminazione e ideologia. E' chiaro il messaggio che vuole trasmettere la serie: "Uomini, voi siete delle macchine, ma non dovete dimenticare quelle cose positive che possono benissimo convivere con la meccanicità". - "Lo sai che c'è uno spirito anche dentro a un motore" - direbbe Jovanotti. 


Tecnicamente, a livello di animazioni, "Shinzo Ningen Casshern" si dimostra decisamente superiore rispetto alla media degli anime del suo periodo: le opere Tatsunoko godevano di staff prestigiosi e di budget considerevoli per l'epoca. Alla regia, a fianco di Takao Koyama, abbiamo un giovanissimo Yoshiyuki Tomino, ancora ben lontano dai fasti autoriali di "Gundam" e "Ideon"; è inoltre da notare la presenza di Akiyoshi Sakai ("Baldios") alla sceneggiatura e di Yoshitaka Amano ("Tenshi no Tamago", "Final Fantasy") al character design. 


L'opera è costituita esclusivamente da episodi autoconclusivi, nei quali spesso i protagonisti vivono vicende tragiche in cui i combattimenti (spettacolari per l'epoca) tra Casshern e i robot di Buraiking Boss fanno da contorno. Non mancano ingenuità narrative legate al target infantile dell'opera: ad esempio, Buraiking scopre che Casshern è un androide esclusivamente a serie inoltrata, nonostante egli faccia a pezzi i suoi robot a mani nude fin dal primo episodio. I personaggi meglio caratterizzati sono indubbiamente Buraiking e Casshern, mentre tutti gli altri stanno decisamente sullo sfondo e non spiccano particolarmente per fascino e carisma.
Uno dei temi centrali dell'opera è l'importanza della famiglia e della sua coesione: Casshern vuole bene ai suoi genitori, viene aiutato dall'amorevole e dolce madre, deve affidarsi alle conoscenze scientifiche del padre, sopratutto nella puntata finale della serie. La famiglia viene concepita come il nucleo della stessa società, e il suo corretto funzionamento è indispensabile per la corretta crescita dei figli: nel Giappone del dopoguerra, non ancora afflitto dalle problematiche della postmodernità, era necessaria una forte coesione sociale e familiare al fine di superare le numerose difficoltà portate dal conflitto.


In conclusione, com'è invecchiata la pietra miliare della Tatsunoko? A mio avviso, coloro i quali al giorno d'oggi s'apprestino a vedere "Shinzo Ningen Casshern" dovrebbero contestualizzarlo nella sua epoca, tenendo altresì presente che è stato pensato per un target infantile: indubbiamente l'anime in sé non può competere con i capolavori sci-fi a lui successivi che trattano le stesse tematiche in modo molto più approfondito e spettacolare; tuttavia, "Shinzo Ningen Casshern" gode di un mood particolare, tipicamente giapponese nella sostanza, e ancora oggi stupisce per il suo carisma e la sua genuinità. 












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