domenica 27 giugno 2021

La carrozza, il cocchiere e i cavalli

 

Nella mia adolescenza, fui un avido lettore di G.I. Gurdjieff. Ora che Battiato è morto, addirittura su Wikipedia leggo che il famoso "Centro di Gravità Permanente" viene associato all'insegnamento del mistico armeno, cosa che quando avevo 14 anni non era così alla portata di tutti. A giudicare da qualche intervista che ho trovato su Youtube, il cantautore aveva letto i Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto, che era la prima parte dell'adattamento del matematico P.D. Ouspenski degli insegnamenti di Gurdjieff, dato che quest'ultimo non badava alla formalizzazione del suo esoterismo, ma parlava per metafore e tendeva e prendere in giro gli interlocutori troppo bloccati nel loro ego. Pensandoci bene, anche se Wikipedia lo trascura (non l'ho mai ritenuta una fonte d'informazioni affidabile, ma mi stupisce che parli di Battiato e G.), "La Cura" è ancora più Gurdjieffiana de il "Centro di Gravità Permanente", dato che parla di amore incondizionato (a questo ci arriveremo più avanti). Fatto salvo ciò, gli insegnamenti del mistico erano stati calibrati per il mondo post-rivoluzione industriale: la "Quarta Via", che è altresì il nome del "sequel" de i Frammenti, il libro di cui parla Battiato, è invero il nome della via spirituale che l'uomo moderno (post-moderno diremo nell'oggidì) dovrebbe intraprendere, essendo diverso dai fachiri, dagli yogi e dagli asceti del passato, che erano modelli di vie "di altri tempi". Un uomo del '900 aveva bisogno di temprare il suo spirito convivendo con i vizi e le comodità figlie dell'industrialismo. Sebbene sia stata poco conosciuta fino a dieci/quindici anni fa (ma ora vedo che l'internet è pieno di siti e associazioni a tema, sebbene siano legittimamente dubitabili), la figura del mistico/troll armeno è rimasta ben scolpita nella cultura umana: oltre al nostro amato Battiato, anche Frank Lloyd Wright, Pamela Lyndon Travers e Robert Fripp erano tutti suoi allievi, diretti o indiretti a seconda dell'età (Fripp addirittura creerà una scuola chitarristica, la guitar craft, basata sul "progetto di perfezionamento dell'uomo" elaborato da Gurdjieff, per il quale musica e danza erano fondamentali). 

mercoledì 2 giugno 2021

La mia prima volta – My lesbian experience with loneliness: Recensione

 Titolo originale: Sabishisugite rezu fūzoku ni ikimashita
 Autore: Nagata Kabi  
Tipologia: Seinen Manga   
Edizione italiana: J-POP
Volumi: 1
Anno di (prima) pubblicazione: 2016

Quella di Nagata Kabi è una lucida auto-analisi di una persona fragile che in se stessa rivive tutti i problemi di un'intera epoca/generazione.  L'autrice inizia dal momento cruciale della sua esistenza: l'abbondono dell'università con conseguente esclusione dal mondo/società. Da lì in poi, inizia a maturare una profonda forma di depressione che la spinge a procurarsi tagli sulle braccia e a strapparsi i capelli procurandosi calvizie. La questione dell'omosessualità non viene affrontata né con toni politici né vittimistici, pur essendo il Giappone una cultura molto poco aperta in questo senso. Sabishisugite rezu fūzoku ni ikimashita (i.e. Per la troppa solitudine sono andata in un bordello lesbo ) non è neanche un manga per fujoshi o con mire fanservicistiche: a parer mio è la naturale evoluzione ai giorni nostri del lavoro di Okazaki Kyouko, che parlava dei problemi delle ragazze nella società dei consumi degli anni ottanta utilizzando un tratto molto personale e il contrasto tra bianco e rosa cipria, che la Nagata fa sapientemente suo utilizzando uno stile umoristico che racconta problemi reali in modo mai pesante o autocompiaciuto.