giovedì 7 maggio 2020

Sailor Moon - Another Story: Recensione

 Titolo originale: 美少女戦士セーラームーン ANOTHER STORY
Sviluppatore: Angel
Formato: Super Famicom
Durata: 15 ore di gioco circa
Anno di uscita: 1995


In tempi bui, nei quali non si può uscire di casa per ordine stesso del governo, non resta altro da fare che rifugiarsi in mondi fantastici. La mia generazione di nerd, in particolare, era cresciuta  più con i jrpg che con i romanzi di avventura: alle medie, bene o male, quasi tutti i compagni di classe (maschi) sapevano cos'era un Final Fantasy. Sebbene per me i modelli ideali di questo tipo di giochi sono tutt'ora Xenogears, Persona 2 e Final Fantasy 7, tutti titoli per PSX, riconosco che l'era del Super Famicom, che non ho vissuto in prima persona per motivi anagrafici, è stata la più brillante per quanto riguarda questo tipo di "racconti interattivi". 
Nel settembre del '95, qualche mese dopo l'uscita di Chrono Trigger, vero e proprio caposaldo del genere a base di viaggi temporali e battaglie epiche, la Angel diede in pasto ai fan l'unico jrpg in circolazione di Sailor Moon. Niente di nuovo sotto il sole dal punto di vista narrativo: una nuova strega cattiva, tale Apsu, vuole cambiare il futuro utilizzando dei cristalli magici, seguendo un po' le orme di qualche cattivo cliché di Final Fantasy. Le nostre eroine pertanto, in una timeline collocabile tra Super S e Sailor Stars, si ritroveranno - outer senshi incluse -, a dover fronteggiare una nuova minaccia per il genere umano - più tutti i vari cattivi delle serie animate andate in onda prima del gioco, ovviamente "resuscitati" da Apsu, e le sue tirapiedi, le carismatiche oppositio senshi venute dal futuro.