lunedì 29 settembre 2014

Sakamichi no Apollon: Recensione

Titolo originale: Sakamichi no Apollon
Regia: Shinichiro Watanabe
Soggetto originale: Yuki Kodama
Sceneggiatura: Ayako Katoh/Yuko Kakihara/Shinichiro Watanabe
Character Design: Nobuteru Yuki
Musiche: Yoko Kanno
Studio: Mappa/Tezuka Production
Formato: serie di 12 episodi
Anno di uscita: 2012


Shinichiro Watanabe, il regista di "Cowboy Bebop", torna finalmente con una nuova serie, per di più coadiuvato a livello musicale da un astro luminoso quale Yoko Kanno, apprezzatissima compositrice a cui dobbiamo un vastissimo repertorio di bellissime colonne sonore.
Un'occasione rara, uno spettacolo da non perdere, un anime da guardare assolutamente: questo, almeno, era ciò che pensavo quando mi sono approcciato per la prima volta a "Sakamichi no apollon", opera dalle credenziali stratosferiche, molto chiacchierata negli ultimi tempi.

domenica 28 settembre 2014

Midori - La Ragazza delle Camelie: Recensione

Titolo originale: Midori Shoujo Tsubaki
Regia: Hiroshi Harada
Soggetto: Suehiro Maruo
Sceneggiatura: Hiroshi Harada
Character Design: Hiroshi Harada
Musiche: J. A. Seazer
Studio: produzione indipendente
Formato: film cinematografico 
Durata 52'
Anno di uscita:1992


Nella filosofia orientale, sopratutto nel buddhismo, il tema riguardante la linea di demarcazione tra illusioni e realtà è dominante. Al di là della ruota dell'esistenza, che imprigiona le creature nell'eterno ciclo del Samsara, c'è l'assoluto, il quale allo stesso tempo è il nulla. La sofferenza prodotta dalla vita nel mondo dell'illusione è uno dei temi chiave degli insegnamenti del Buddha. Così come la liberazione dalla sofferenza derivante dalle illusioni create dalla nostra mente. Ora provate a immaginare una trasposizione horrorifica e malata di tale concezione, nella quale il vivere è pura angoscia. Una cosa nauseante. Macabra. Grottesca. Questa è l'idea che ha avuto Hiroshi Harada, il quale, da solo, per cinque anni, ha creato questo controverso film, "Midori/Shoujo Tsubaki", basandosi sul manga di Suehiro Maruo, adattamento a fumetti di una "Kamishibai" (lett. "dramma su carta"), ovvero un racconto folkloristico giapponese tramandato in passato dai monaci buddhisti attraverso le "emakimono" (lett. "pergamene immagine").

sabato 27 settembre 2014

Space Adventure Cobra: Recensione

  Titolo originale: Supesu Kobura
Regia: Osamu Dezaki
Soggetto originale: Buichi Terasawa
Sceneggiatura: Buichi Terasawa, Haruya Yamazaki, Kenji Terada, Kosuke Miki, Kosuke Mukai
Character Design: Akio Sugino
Musiche: Kentarou Aneda
Studio: Tatsunoko  Formato: serie televisiva di 31 episodi
Anni di trasmissione: 1982 - 1983


Cobra è un'avventuriero senza alcuno scrupolo morale di sorta, che vaga nello spazio a bordo della sua astronave accompagnato dall'assistente androide Lady Armaroid. Egli deve perennemente fuggire dalla grande organizzazione detta "Gilda dei Pirati", la quale intende ucciderlo per punire le sue intromissioni nei propri affari criminali. Per sfuggire all'organizzazione, Cobra decide di cambiare i propri connotati attraverso un intervento chirurgico, di cancellare i suoi ricordi e di rincominciare una vita normale nei panni del modesto impiegato Johnson. Una serie di circostanze casuali, tuttavia, spingeranno Johnson a ricordare il suo passato, e lo metteranno di nuovo davanti all'inevitabile scontro contro la temibile gilda comandata da Lord Salamender. Cobra potrà contare sulla Psychogun, un'arma contenuta nel suo braccio in grado di trasformare la sua energia psichica in raggi distruttori, e sulla sua costituzione sovrumana, la quale gli permetterà di sopravvivere in circostanze molto pericolose...

lunedì 22 settembre 2014

Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo: Recensione

Titolo originale: Ōkami Kodomo no Ame to Yuki
Regia: Mamoru Hosoda
Soggetto: Mamoru Hosoda
Sceneggiatura: Mamoru Hosoda, Satoko Okudera
Character Design: Yoshiyuki Sadamoto
Musiche: Masakatsu Takagi
Studio: Studio Chizu
Formato: film cinematografico 
Durata 117'
Anno di uscita: 2012


Hana è una ragazza mite, solare e riservata, che un giorno, all'università, si innamora di un misterioso uomo-lupo. Diventata madre, divide i suoi sforzi tra l'impresa di arrivare alla fine del mese e l'educazione dei suoi figli Ame e Yuki. Per proteggere il segreto dei suoi bambini, che mutano continuamente da cuccioli pelosi a marmocchi con le guance rosee, una volta rimasta sola, Hana decide di trasferirsi con loro in un piccolo villaggio di campagna. Circondati dalla vegetazione lussureggiante, Ame e Yuki dovranno scegliere se diventare uomini o lupi, preparandosi ad affrontare la vita e il destino...

venerdì 19 settembre 2014

Kyashan - Il Ragazzo Androide: Recensione

  Titolo originale: Shinzo Ningen Casshern
Regia: Takao Koyama, Yoshiyuki Tomino, Yuji Nunokawa
Soggetto originale: Tatsuo Noshida
Sceneggiatura: Hiroshi Sasagawa, Akiyoshi Sakai, Naoko Miyake
Character Design: Tatsuo Yoshida, Yoshitaka Amano
Musiche: Shunsuke Kikuchi
Studio: Tatsunoko
 Formato: serie televisiva di 35 episodi
Anni di trasmissione: 1973 - 1974


Il Dottor Azuma è il più grande esperto di androidi della Terra. Un giorno, nel suo tetro castello, in seguito a un guasto delle apparecchiature, un androide originariamente creato per servire l'uomo prende coscienza di sé, si battezza "Buraiking Boss" e si ribella al suo creatore. Armato della fredda logica e degli androidi costruiti dal Dottor Azuma, Buraiking Boss decreta la fine del genere umano, siccome lo ritiene dannoso per la sopravvivenza dell'ecosistema terrestre. Tetsuya Azuma è il figlio del Dottor Azuma, e decide di diventare un androide al fine di fronteggiare le armate di Buraiking. Il padre, dopo aver inizialmente esitato, compie un pericoloso esperimento, esaudendo la richiesta del figlio: nasce Casshern, l'uomo artificiale; egli verrà aiutato dalla madre, la quale ha fatto trasferire la sua coscienza nel cigno meccanico Swanee, e da Luna, una ragazza umana in possesso di un'arma micidiale costruita dal padre: la "MF Gun".

Iczer One: Recensione

 Titolo originale: Tatakae! Iczer-1
Regia: Toshihiro Hirano (Toshiki Hirano)
Soggetto & sceneggiatura: Toshihiro Hirano (basato sul suo fumetto originale)
Character Design: Toshihiro Hirano
Mechanical Design: Masami Obari
Monster Design: Junichi Watanabe
Musiche: Michiaki Watanabe
Studio: AIC
Formato: serie OVA di 3 episodi
Anni di uscita: 1985 - 1987


Indubbiamente "Iczer One" ha fatto scuola. Concepito interamente da Toshiki Hirano, animatore e character designer di grande rilievo negli anni '80 ("Megazone 23", "Dangaioh"), questa miniserie di tre OAV, assieme al contemporaneo "Megazone 23", segue perfettamente la moda lanciata da "Macross" aggiornandola per l'home video. In Giappone, dal 1985 in poi, venivano sfornati molti OAV di questo tipo, prodotti destinati ad un gruppo ristretto di otaku interessati esclusivamente ad aspetti tecnici quali design, animazioni, musiche, cliché fantascientifici fini a sé stessi e non necessariamente legati ad una struttura narrativa coerente. Dopo il successo del film di "Macross: Do You Remember Love?" del 1984, gli otaku creatori e consumatori di anime vennero dirottati nel mercato OAV, e soltanto con l'arrivo di "Evangelion", serie la quale chiuderà il percorso di "canonizzazione" del fenomeno otaku indotto da "Macross" e dal qui presente "Iczer One", gli otaku potranno godere di una fascia serale adibita esclusivamente a loro uso e consumo.

mercoledì 10 settembre 2014

Kino no tabi - The Beautiful World: Recensione

 Titolo originale: Kino no tabi - The Beautiful World
Regia: Ryutaro Nakamura
Soggetto originale: Keiichi Sigsawa
Sceneggiatura: Sadayuki Murai
Character Design: Suga Shigeyuki
Musiche: Ryo Sakai
Studio: Wombat
Formato: serie televisiva di 13 episodi
Anno di trasmissione: 2003

Se qualcuno mi chiedesse, "Perché viaggi?". Gli risponderei, "Viaggio perché sono un viaggiatore"

"Kino no Tabi - The Beautiful World" è una serie di tredici episodi diretta da Ryutaro Nakamura, nome che forse evocherà in più di qualcuno di voi il ricordo del ben noto "serial experiments lain". Ebbene, così come "Lain", anche "Kino no Tabi" è una serie che mantiene una cifra prettamente intellettuale e filosofica, risolvendosi in una visione forse non altrettanto criptica ed ermetica, ma sicuramente di grande valore e interesse.

Brain Powerd: Recensione

 Titolo originale: Brain Powerd
Regia: Yoshiyuki Tomino
Soggetto: Hajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Sceneggiatura: Yoshiyuki Tomino
Character Design: Mutsumi Inomata
Mechanical Design: Mamoru Nagano, Takumi Sakura
Musiche: Yoko Kanno
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 26 episodi
Anno di trasmissione: 1998

 
"Brain Powerd" è un robotico anni '90 decisamente nella media. Scritto e diretto interamente da Yoshiyuki Tomino nella sua fase post-depressione (vi ricordate quel mattatoio di "V Gundam"?), questo anime è una vera e propria celebrazione della figura femminile in salsa New Age. Ancora una volta, con quest'opera, il regista torna ad affrontare il tema a lui più caro, quello dell'incomunicabilità tra le persone, aggiungendoci anche riflessioni sulla crisi della famiglia moderna in cui la figura della "madre che cresce i figli" è diventata sempre più rara. Infatti, molti personaggi di "Brain Powerd" sono tormentati dal rapporto che hanno (o hanno avuto) con i genitori, soffrono per la perdita della madre (o della nonna) come figura di riferimento, sono abbandonati a loro stessi.
In quest'opera, così come nel successivo "Turn A Gundam" (che uscirà un anno dopo, nel 1999), si osserva che Tomino ha riacquisito fiducia nel genere umano: i suoi messaggi sono coadiuvati da un insolito "happy ending" assai più positivo dei truculenti finali di "Z Gundam", "Ideon" e "Aura Battler Dunbine".

domenica 7 settembre 2014

Mobile Suit Gundam: Recensione

 Titolo originale: Kidō Senshi Gundam
Regia: Yoshiyuki Tomino
Soggetto: Hajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Sceneggiatura: Hiroyuki Hoshiyama, Yoshihisa Araki, Masaru Yamamoto, Kenichi Matsuzaki, Yoshiyuki Tomino
Character Design: Yoshikazu Yasuhiko
Mechanical Design: Kunio Okawara
Musiche: Yuji Matsuyama, Takeo Watanabe
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 43 episodi
Anni di trasmissione: 1979 - 1980


Universal Century, anno 0079. L'umanità ha raggiunto un livello di progresso tecnologico talmente avanzato che le ha permesso di colonizzare lo spazio. Il Principato di Zeon, situato nella colonia spaziale orbitante di Side 3, dichiara la sua indipendenza nei confronti della Federazione Terrestre, scatenando un violento conflitto noto come "Guerra di un anno".
Zeon è inizialmente avvantaggiato dall'uso di un rivoluzionario tipo di arma, il Mobile Suit Zaku, un robot corazzato antropomorfo pilotato da un essere umano. Durante l'intrusione di una squadra di Zaku nella colonia federale di Side 7, il giovane Amuro Rei si ritroverà, in seguito ad alcune circostanze casuali, a dover pilotare il Gundam, un prototipo di Mobile Suit creato dalla Federazione al fine di fronteggiare la minaccia di Zeon. Il giovane, assieme agli altri soldati improvvisati della White Base, un mezzo bellico dalla tecnologia d'avanguardia adibito a nave profughi, si ritroverà nel bel mezzo di una vera e propria guerra, nella quale il talento dei suoi giovanissimi compagni, unito alla tecnologia della White Base e dei Mobile Suit, potrebbe contribuire a ribaltare le sorti del conflitto a favore della Federazione...

mercoledì 3 settembre 2014

L'imbattibile Daitarn 3: Recensione

Titolo originale: Muteki Kojin Daitarn 3
Regia: Yoshiyuki Tomino
Soggetto: Hajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Sceneggiatura: Hiroyuki Hoshiyama, Yoshihisa Araki
Character Design: Norio Shioyama
Mechanical Design: Kunio Okawara
Musiche: Takeo Watanabe
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 40 episodi
Anno di trasmissione: 1978 - 1979

 
Il dottor Haran Sozo era un brillante scienziato il quale conduceva delle ricerche su Marte. Egli riuscì a creare una nuova forma di cyborg al fine di potenziare la razza umana, i Meganoidi. Tuttavia, essi diventarono autonomi e sfuggirono al suo controllo, ed egli sparì, in circostanze misteriose, con tutta la sua famiglia, lasciando al figlio Haran Banjo un robot gigante di sua invenzione: il Daitarn. Il figlio del dottor Sozo si ritroverà, dopo esser fuggito da Marte, sulla Terra, a dover combattere contro i Meganoidi, i quali progettano, comandati dall'enigmatico Don Zauser e dalla glaciale Koros, di trasformare tutta la razza umana in cyborg. Al fianco di Haran Banjo ci saranno Beauty Tachibana, una bellissima biondona dalle forme perfette, svampita, figlia di un famoso imprenditore; Reika Sanjo, un'agente dell'Interpol dalla sofisticata femminilità, tuttavia molto meno appariscente della sua collega bionda; Garrison, un maggiordomo tuttofare alla "Batman"; Troppy, un orfanello che ama combinare guai...