domenica 9 febbraio 2025

La Pioggia Nera, Cristo si è fermato a Eboli e La Possibilità di un'Isola: tre letture invernali


Nel vecchio Mars di Yokoyama Mitsuteru, le antiche sentinelle piantate dagli alieni nelle profondità terrestri giudicavano la specie umana come "pericolosa" nel momento in cui essa scopriva l'energia atomica. A quel punto il protagonista del manga, una sorta di giudice calato dall'alto in stile Childhood's End, si risvegliava e, dopo un attento studio in merito alla storia e alla bontà della specie, veniva chiamato a decidere se terminarla o no. Questo quesito filosofico, congiunto al trauma del bombardamento nucleare, è molto presente nella (passata) cultura pop giapponese, per interderci anime, manga, film, telefilm e videogiochi. Per un popolo imperiale, provinciale e contadino, infatti, il trauma derivante dalla scienza occidentale ha avuto l'impatto di una congiura cosmica, di una sorta di ritorsione degli dèi o della stessa Natura. Per capire bene questo fatto, tuttavia, a mio parere occorre lasciar perdere l'intrattenimento "pop" e andare a scoprire la letteratura a tema, la fonte diretta del dramma, in cui la disgrazia primigenia viene raccontata in prima persona da chi l'ha vissuta. Le fonti principali da cui attingere sono i romanzi di Ota Yoko e il qui presente La Pioggia Nera di Masuji Ibuse (per intenderci l'autorevole maestro rinnegato da Dazai Osamu poco prima del suicidio). In particolare La Pioggia Nera è una sorta di "coscienza  collettiva" dei vari testimoni di cui lo scrittore aveva raccolto e rielaborato gli scritti, quindi ha un po' il carattere di una vicenda totalizzante, raccontata in prima persona dalla gente comune. Ne La Pioggia Nera, infatti, non vi è alcuna forma di antiamericanismo o condanna politica, a parte qualche frecciata al farraginoso apparato statale dell'epoca: la luce letale su Hiroshima, così come le scellerate decisioni dell'imperatore, sono relegabili a rassegnati eventi di sventura cosmica, che si abbattono su un popolo già di per sé stanco e martoriato dalla guerra. In tutto ciò, dato il livello di maturità della narrazione e dei suoi taciti simbolismi, La Pioggia Nera ascende tranquillamente al rango di capolavoro e di opera intellettuale nel suo senso più profondo. 

martedì 24 dicembre 2024

Il Paese delle Nevi, Il Sole si Spegne, Luca ed Io e altre letture autunnali



Anche in questa seconda parte dell'autunno ho letto e scritto molto. Faccio quindi un post con le recensioni delle mie letture di quest'ultimo mese, ossia un libro di Dazai Osamu, un libro di Anna Foa, un libro di Kawabata Yasunari, un libro di Giovanni Pirelli e un libro di Roberto Alajmo. I voti, come nel mio precedente post di letture autunnali, sono stati dati in scala da uno a cinque. La foto qua sopra è uno scorcio  autunnale di un ben noto luogo di Milano. 

sabato 14 dicembre 2024

I pilastri dell'umanità


"Non mi piacciono i ragazzi che si isolano" ha detto una collega ad altri colleghi in una discussione oziosa davanti alla macchinetta del caffè. Ne ho dedotto che per lei le persone devono essere tutte estroverse, altrimenti ciccia. Un'altra collega, una bionda molto bella, si ingobbisce, avvicina gli occhi allo smartphone ed esclama: "Uno da quaranta kappa follower mi segue, è famoso!". Sembra proprio che ci uscirà insieme, chi lo sa. Un altro giorno parlo per caso con un influencer di successo che conosco da una vita per via delle carte di Magic e, seguendo il filo di un discorso, lui a un certo punto mi dice: "Ieri ne ho provata una magra, conosciuta in chat come tante altre. Deludente, non sa scopare". E così via, gli esempi sono infiniti. In tutto ciò ho come l'impressione che la maggiorparte delle femmine adulte selezionino i propri partner sessuali in base al loro grado di coerenza con i dettami sociali prestabiliti; l'accesso al sesso, quindi, il più grande piacere concesso in natura all'uomo, verrebbe elargito, a meno ch'egli non paghi (un sesso più scadente, sicché privo di validazione femminile), in base al suo grado di omologazione sociale, ergo al suo grado di attinenza alla moda del momento. Non per niente le femmine vanno a momenti, a fasi (mi vengono in mente i calendari lunari del matriarcato, basati sul ciclo mestruale). Niente di cui stupirsi, il loro ventre dopotutto è come un orologio che da millenni stabilisce la predisposizione e i tempi di fioritura della vita. Ciò detto, il vuoto dettato dalla noia, d'altro canto, spinge le persone a ricercare maggiormente il sesso, anche con partner diversi: uno scientista direbbe che ciò è necessario alla diversificazione del genoma ("L'infedeltà è figlia dell'istinto naturale // Contribuisce al miglioramento della specie" cantava una volta qualcuno su MTV). Moda e noia sono pertanto due cose fondamentali nella nostra natura: se gli esseri umani fossero tutti asceti refrattari al mondano e perennemente impegnati in attività intellettuali, si riprodurrebbero con una frequenza molto più bassa; d'altro canto più una persona acquisisce conoscenza e diventa consapevole di sé e della vita, più tende a sviluppare una forma di pensiero tendente al nichilismo o al pessimismo, nonché un mindset che induce a comportamenti antisociali (mi viene in mente CHAЯLY, un film molto discusso su questo blog). "Quando andavo al Leoncavallo dovevo farmi piacere musica di merda per poter scopare" mi disse una volta un metallaro diventato finto ska-boy per raccattare un po' di vagina. Luigi Mangione, invece, non potendo più scopare a causa dei chiodi che i medici gli hanno piantato nella colonna vertebrale, legge tantissimo e a un certo punto, un po' come Fantozzi, scopre che il neoliberismo capitalista è una truffa a danno dei più deboli. Si fa una pistola con la stampante 3D nella sua cameretta, una sorta di cripta monacale postmoderna, e va a uccidere un CEO dell'healthcare per la strada. Mi viene quasi il dubbio che la pornografia gratuita sia un modo utilizzato dal potere per prevenire cose come questa, se non rivolte peggiori. Chi lo sa.

lunedì 18 novembre 2024

Trilogia di New York, Nietzsche, Hesse e altre letture autunnali


Questo autunno ho letto e scritto molto. Faccio quindi un post con le recensioni delle mie letture autunnali, ossia un libro di Michel Houellebecq, un libro di Paul Auster, un libro di Herman Hesse, un libro di Friedrich Nietzsche e infine un libro contemporaneo di un'autrice minore. I voti, come nel mio precedente post estivo, sono stati dati in scala da uno a cinque. La foto qua sopra è uno scorcio autunnale di Padova, che nel corso degli anni è rimasta uno dei miei luoghi preferiti.   

venerdì 11 ottobre 2024

La musica che sto ascoltando: un post diverso dal solito



Ogni periodo della vita ha le sue BGM: sembra quasi che ci sia una correlazione tra melodia, armonia, memoria e sensazioni sicché talvolta, ascoltando ad esempio una canzone che ignoravamo da anni, le note e i suoni ci riportano immediatamente lì, in una dimensione nella quale, anche se per pochi minuti, il passato e i suoi fantasmi sembrano riprendere vita. Ho smesso di suonare sia a causa di mancanza di tempo che di voglia (molto meglio scrivere, almeno non ci si riduce a fare i manichini in interminabili sessioni di sala prove o al concertino nella birreria metallara). Tuttavia, mentre scrivo le mie cose inutili, ascoltare un po' di musica invero aiuta l'immaginazione, e le pulsazioni facilitano la ritmica delle frasi. Chiudendo la parentesi, in questo periodo della mia vita non sta accadendo nulla, non sono mai stato così annoiato, tuttavia sto ascoltando della buona musica. In questo post, giusto per staccare un attimo dall'atmosfera seriosa del blog, elencherò un po' dei brani che sto ascoltando qui dal deserto dei Tartari  di cui Buzzati, allegando una breve descrizione a ognuno di essi. In questo articolo ho linkato dei video YouTube: siccome la piattaforma è diventata molto aggressiva in termini di annunci pubblicitari, se ancora non ce l'avete vi consiglio di installare uBlock Origin sul vostro browser, in modo tale da ascoltare solamente la musica e non il trash di una piattaforma che, come tutto l'internet in generale, sta diventando sempre più una discarica spremi-soldi.