sabato 27 febbraio 2021

8 Mile: Recensione

 Regia: Curtis Hanson
Soggetto: Scott Silver/Eminem
Sceneggiatura: Scott Silver
Formato: film cinematografico
Anno di uscita: 2002

Negli ultimi mesi di reclusione istituzionalizzata, era inevitabile che passassi dai mix vaporwave di Biggie Smalls e Ice Cube a Eminem, che era molto popolare quando ero adolescente. Sicuramente la recensione di un film del genere sembrerà stridente nel contesto di un blog che (almeno dichiaratamente) tratta recensioni di anime e manga. Eppure la gioventù che viene rappresentata in 8 Mile - a parer mio - non è molto diversa da quella che consumava anime negli anni novanta ("Super Nintendo, Sega Genesis... When I was dead broke, man, I couldn't picture this" cantava Biggie Smalls/The Notorius B.I.G.). 8 Mile avrebbe potuto benissimo essere un anime di successo: i punti che andava a toccare erano sempre dei nervi scoperti, sia in oriente che in occidente. Ma veniamo a noi.  

lunedì 8 febbraio 2021

Fushigi no Umi no Nadia [ Il mistero della Pietra Azzurra ]: Recensione 2.1 (by AkiraSakura & Shito)

Titolo originale: Fushigi no Umi no Nadia
Regia: Anno Hideaki
Progetto: Miyazaki Hayao (non creditato), Kubota Hiroshi
Struttura della serie: Ookawa Hisao,
Sceneggiatura: Ookawa Hisao, Tanami Yasuo (come: Umino Kaoru)
Character Design: Sadamoto Yoshiyuki
Mechanical Design: Yamashita Ikuto, Anno Hideaki
Musiche: Sagisu Shirou
Realizzazione: GAiNAX, Group TAC
Animazione: Touhou, KORAD
Formato: serie televisiva di 39 episodi
Emittente: NHK
Anni di trasmissione: 1990~1991
 
 
«Nadia... donna ni atte mo, ikirou!» 
(«Nadia... per quel che dovesse accadere, vivi!»)
 
 
L'ennesima revisione di Nadia dei Mari delle Meraviglie, una serie animata che nel passato di chi scrive (e qui sono ben due teste e quattro mani!) ha in qualche modo lasciato un segno, o quantomeno contribuito a un arricchimento personale, non fa altro che reiterare un nostro atavico dubbio. Ossia: ma Evangelion era davvero necessario?
Molto probabilmente, considerando la sua universalità di anime sulla crescita/vita (così come volendo lo era Galaxy Express 999, altro totem dell'animazione giapponese seriale), Nadia potrebbe per paradosso dirsi l'opera più "matura" di Anno Hideaki. Matura proprio perché rivolta ad un pubblico infantile, senza tuttavia essere banale; per i bambini, infatti, è facile subirne il fascino senza coglierne appieno i vari significati. Da adulti, invece, a parte le sbavature dovute a una produzione fin troppo caotica (tratto tipico della GAiNAX, quand'era ancora la GAiNAX), l'opera si rivela come un intreccio brillante di filosofia, psicologia, relazioni umane. E tanta fascinazione fantascientifica. 

mercoledì 3 febbraio 2021

Comunque vada non importa: Recensione

 

«Ho messo una maglietta di Emily the Strange. Me l'aveva regalata Miku perché pensava che io fossi come Emily. La scritta dice: "Emily non è pigra, è felice di non far niente". Nel disegno, Emily è sdraiata su una poltrona e fissa il vuoto, circondata dai suoi gatti.» 

 

Il primo libro della Caruso, a differenza de Le Ferite Originali e - almeno credo - degli altri libri della  "maturità artistica" della scrittrice (che non penso di voler leggere, mi fermo qui), è molto meno cliché e certamente non ancora ben polarizzato verso una particolare nicchia di lettrici/fujoshi. Comunque vada non importa (cit. Asuka di Evangelion) è schietto, brutale, talvolta goffo, ridicolo e risibile, tipo la Novel Welcome to the N.H.K. di Takimoto (che rimane comunque di qualità superiore). Siamo sempre lì: vita (o non-vita che dir si voglia) di persone nate negli anni novanta, venute su con Evangelion e MTV, incapaci di vivere, o quantomeno giunte al fondo di una propria pozzanghera esistenziale dalla quale è difficile risalire. Vuoi per la morte della madre, per un padre assente, o per un fratello che si taglia - molto probabilmente di realmente autobiografico c'è poco, ma l'idea di famiglia distrutta viene resa molto bene.