domenica 26 novembre 2023

Sugli ultimi fatti di cronaca: Riflessioni personali

(Il cane sono io)


Sebbene nonostante la narrazione passata dai media gli omicidi di donne nel contesto di un rapporto di genere siano in calo (almeno stando a quanto dice il prefetto di Padova qui), i femminicidi diventati casi di cronoca sono efferati, tremendi, quasi sempre accompagnati da preventive manifestazioni di insanità mentale da parte dell'assassino, sintomi che vengono del tutto trascurati dai genitori e/o dalle rispettive cerchie sociali dell'omicida (la società italiana non è assolutamente in grado di comprendere il disagio psicologico, ma sa soltanto buttare le cose in ciaciara e politicizzarle a posteriori, prendendo provvedimenti inutili). In particolare, nell'ultimo caso, sembrerebbe che l'assassino, prima di ammazzare la fidanzata, abbia confidato sia a lei che ai genitori di volersi suicidare, dimostrando altresì altre sintomatologie del disturbo borderline di personalità (che ben conosco, avendo amato abbastanza profondamente una persona con tale "patologia"). Ciò premesso, l'opinione che mi è arrivata da tutto lo strombazzamento social-mediatico in merito a questo ennesimo orrore è che la colpa sia del "patriarcato" (spoiler: c'è stata una cosa chiamata '68), in particolar modo del maschio bianco etero di classe media, ossia mia e di quelli come me (ho come l'impressione che per i più ricchi, nel nostro paese, si tenda quasi sempre a usare il guanto di velluto: in fondo siamo un popolo di provinciali, di inservienti, di servi nati). Peccato che io, avendo avuto tra le tante sfighe anche un padre violento come cattivo esempio da non seguire, non abbia mai storto un capello a una ragazza (anzi, a Bologna, nel 2020, ho anche rischiato di essere accoltellato per salvarne una da una rapina). Ma va bene, ormai sono abituato a sentire di tutto, poco importa. Sinceramente, di mio, da maschio bianco etero appartenente alla classe media, mi sento invero molto debole in questa società: il dottorato non mi ha dato uno status sociale consono al titolo; il mio lavoro mi permette di arrivare a fine mese in autonomia ma non è che mi stia rendendo ricco; non sono così attrattivo presso le femmine, che di base preferiscono altri con più soldi e/o appeal sui social rispetto al sottoscritto. Spesso poi le persone tendono a proiettare su di me le loro stesse nevrosi, quindi ho quasi sempre la sensazione di rimanere bloccato in uno spazio vuoto in cui mi è impossibile comunicare realmente con il prossimo. 

 

Ultimamente in giro di cazzate ne ho lette veramente tante, e mettendo da parte follie della serie "mi vergogno di essere nato con il pisellino", oppure "ho il pisellino e quindi sono kattivoh", prendiamone ad esempio una un po' più elaborata: "Il disturbo borderline è innato". No, non è così. Il disturbo borderline è una forma di dissociazione della psiche, che da quel che ho avuto modo di esperire, viene fuori quando ci sono dei problemi nella sfera affettiva e relazionale: è una sorta di sindrome post traumatica dovuta a carenze affettive nel delicato periodo dell'infanzia. In pratica, non sentendosi amata, la persona si chiude a riccio nel proprio vuoto interiore, e la sofferenza da sopportare è talmente alta che vengono fuori sintomi psicotici, talvolta anche violenti (e sì, una donna borderline, ad esempio, può anche aggredire con violenza il compagno: non esiste soltanto il viceversa, come le attuali "ideologie simulacro" da testata giornalistica sgrammaticata vogliono far credere). Detto questo, non volendo divagare, è chiaro che la nostra società stia tendendo sempre più alla più completa anaffettività, alla più completa disumanità. L'istituzione familiare è in profonda crisi e comunque i genitori non hanno l'empatia necessaria per fornire supporto psicologico ai figli; fin da piccoli si deve subire il bullismo e la pressione dei social media, che tendono a far sentire le persone inadeguate proponendo loro standard di vita irraggiungibili ai più; la pornografia, anche se nessuno sembra volerlo capire, è una delle forme più brutali di oggettificazione della femmina, nonché fonte di disagio psicologico sia per gli attori che per i fruitori (il sesso è una cosa intima, potente e in qualche modo legata all'affettività umana; consumando del sesso simulacro in quantità massicce, è ovvio che stiamo introducendo spazzatura in quelle aree della nostra coscienza che dovrebbero occuparsi dell'empatia). Sul lavoro, manco a parlarne, il mobbing è parecchio diffuso e così via. Le persone, nel 2023, in particolare quelle più giovani, sono quindi costrette a fare i conti con una Wasteland relazionale e sentimentale che colpisce su ogni fronte, e a ciò si aggiunge una completa mancanza di senso di futuro che anch'essa, inutile negarlo, è fonte di disagio psicologico. E' quindi chiaro che la tendenza sia quella di "appiccicarsi" al partner e che quando il o la partner si tiri indietro (prima o poi ogni relazione finisce, l'amore eterno non esiste), la cosa assuma psicoticamente i connotati di un evento catastrofico, un'apocalisse interiore devastante che alcune persone, per i motivi descritti sopra, non riescono in alcun modo ad affrontare e superare.  Se per di più il livello di psicosi dissociativa è bello "alto", ecco che può scappare l'omicidio (o il suicidio, è la stessa cosa: la fine di una vita umana). 

 

E' inutile girarci attorno: la solitudine è il pricipale motore della malattia mentale. Questa cosa abbastanza ovvia (siamo dei mammiferi in fin dei conti, ci riproduciamo in due e abbiamo bisogno del gruppo per proteggerci dalle avversità del mondo esterno) l'avevano capita i grandi "psicologi socialisti" del passato. La psicoanalisi di oggi, invece, si basa su un mito del successo solitario derivante dal modello americano: la carriera viene prima di tutto e il partner è un contorno accessorio, una specie di animale da compagnia da abbandonare al primo screzio. L'oggettificazione del compagno o della compagna, quindi, nella società attuale, avviene su tutti i livelli. Questo perché, appunto, l'empatia e la comprensione dell'altro ormai sono soltanto più cose di nicchia, un retaggio del passato. Basta vedere tutto il trambusto attorno alla povera, ultima vittima di un orrendo femminicidio: tutti a parlarne, ignorando completamente la sofferenza della famiglia di lei, ognuno a dire la sua, la gara a chi la spara più grossa sui social, perché sì, l'argomento alla moda porta visualizzazioni, porta traffico, e quindi soldi. La dittatura silenziosa dei social media in voga oggigiorno rende le persone antropofaghe senza che se ne rendano neanche conto, perché ciò che conta è il like immediato, l'impulso di piacere, il riscontro di un guadagno, anche marginale, ma comunque utile ad alimentare il proprio narcisismo. "Ho il pisellino e quindi sono kattivoh", sull'onda di una povera ragazzina uccisa. Quanti like, quante visualizzazioni, quanti soldini. E in più posso anche sentirmi a posto con la coscienza, sentirmi integrato per bene nel sistema, sentirmi protetto dagli abissi di cose che non posso nemmeno comprendere, in primis il dolore altrui, in secundis la generale assenza di senso della morte di una persona giovane.


Si giunge quindi a una considerazione fattuale: se l'industrialismo sta irrimediabilmente inquinando la terra e uccidendo la Natura, l'abuso di tecnologia e informatica stanno facendo piazza pulita della mente umana. Un cervello non può essere sottomesso ripetutamente, fin dall'infanzia, a una caterva di impulsi meccanici, ai simulacri pulsati a intermittenza dai social, alla pornografia e quindi, di fatto, a un linguaggio macchina, che è ciò che sta alla base tutto questo. Per linguaggio macchina non intendo una poesia o l'introiezione di una qualche forma di narrazione finalistica: intendo l'1 o lo 0, il vero o il falso, l'impulso di piacere (1) o l'impulso nullo (0) - notare che l'impulso di dolore nella mia definizione è del tutto assente, e qui rimando al filosofo Morioka Masahiro. Dato che il linguaggio è l'impalcatura dell'animo umano, se faccio crescere i bambini o i giovani con il linguaggio macchina anziché quello poetico, musicale e narrativo, che è in qualche modo legato alle emozioni umane, all'empatia verso il prossimo, al rispetto e così via, li sto trasformando in robot incapaci di emozioni. E' abbastanza ovvio, per fare un esempio, che un ragazzino venuto su con la pornografia sia più propenso a trattare la sua fidanzatina come un oggetto; che possa fare fatica a capire la differenza tra erotismo e violenza sessuale; che possa cadere molto facilmente nella trappola di gestire il rapporto con l'altro sesso in maniera del tutto meccanica e inconsapevole. Eppure nessuno sembra volerlo capire, perché di fatto, andando a toccare queste cose, si andrebbe a toccare l'interesse del nostro grande colonizzatore, che è colui il quale queste cose le ha create ed esportate per ovvi motivi che non sto a elencare (la pornografia, così come i social, è uno strumento di controllo, per questo è gratuita). Secondo la mia modesta opinione, allo stesso modo di come fa con i paesi medio orientali vendendo loro armi e sparando supercazzole per metterli gli uni contro gli altri, lo Zio Sam tende a praticare il dividi e impera anche all'interno delle sue stesse colonie, cercando tramite i media di mettere tutti contro tutti, in primis i maschi contro le femmine (se si raggiunge lo scopo di far lottare i sessi l'uno contro l'altro, si riesce ad abbassare il tasso di natalità di una popolazione, rendendola più debole e soggiogabile). E ora come ora, essendo l'America in profonda crisi sociale ed economica, le sue politiche totalitaristiche si sono fatte molto più aggressive. Stiamo tanto a lodare l'America, il padrone, ma fatevi un giretto nei sobborghi di qualche benemerita città americana: clochard in ogni dove, eserciti di drogati zombie senza denti che camminano tutti ricurvi... in pratica l'anticipazione della fine dell'umanità, uno scenario da videogioco horror. 


Con questo non voglio assolvere paesi quali la Cina o la Russia, non fraintendetemi: lì semplicemente i sistemi di controllo della popolazione cambiano. Gli americani utilizzano il piacere (Huxley), i paesi non "democratici", invece, utilizzano il dolore (Orwell); ma la sostanza è sempre la stessa: il vero problema, come ha fatto notare altresì Massimo Fini nel suo ottimo saggio "La ragione aveva Torto?" è l'industrialismo. Dato che la tecnologia comunque è ormai endemica, per effetto dell'abuso di linguaggio macchina la gente non è più in grado di avere una visione d'insieme delle cose, agisce per impulso, tende sempre a schierarsi da una parte o dall'altra della barricata senza capire, mossa soltanto dall'aggressività. Sui social, senza stare a tirare fuori efferati omicidi privi di qualsiasi forma di empatia e umanità, questa cosa è ben evidente. Ma anche nel mondo del lavoro, in cui finalmente gli alti dirigenti riescono ad avere caterve di schiavi meccanici solitari e dal pensiero unidirezionale da poter sfruttare per i loro comodi (vi ricordate quando a Milano, la città più inclusiva e progressista d'Italia, un dipendente di una nota azienda del settore energetico aveva provato ad avvelenare un suo collega? E questo è soltanto un esempio). Per di più, il linguaggio macchina non viene somministrato dai media in piccole dosi, ma in quantità esorbitanti d'informazione, e ricordiamoci che il nostro cervello è ancora quello dell'homo sapiens sapiens, non è di certo un contenitore della spazzatura di grandezza infinita. Quando riempi troppo la botte, la botte esplode. 

 

E' davvero difficile vivere nel 2023. E' pesante, estenuante, la resistenza di un singolo (io) per sopravvivere psicologicamente a un mondo che da bambino, nella mia ingenuità (o meglio, nello sforzo di cercare di preservarla a tutti i costi nonostante le brutture vissute), non mi sarei mai aspettato. Ogni volta che una ragazzina viene uccisa mi viene da piangere; ma oh, io sono un maschio e quindi, secondo alcuni, porto in me il germe del maligno. Per fortuna che un giorno arriverà l'intelligenza artificiale a educarci tutti, che poi tanto "intelligente" non è, dato che si basa pure lei sul linguaggio macchina, come tutte le cose informatiche (esempio: una ragazzina di 13 anni, come ha fatto notare Cacciari in qualche trasmissione che non ricordo, ha chiesto all'IA il suo parere sul se frequentare o no un uomo di 43 anni: l'IA, il linguaggio macchina, le ha detto di sì, di andarci insieme, ma con le dovute precauzioni). In conclusione, grosse risate a parte, tornando alla psicosi collettiva in corso, aggiungerei che le "macchine umane" sono ormai talmente tanto sofferenti, talmente tanto infelici, perché una macchina è schiava, è anomica, è insensata, che ormai fuggire nei grandi piaceri (che comunque sono stati sdoganati col '68 e sono alla portata di tutti), in grandi realtà alternative fatte di favole e mondi utopistici, è diventato inutile. Si passa quindi al "secondo livello" di escapismo, ossia il crogiolarsi nell'apocalisse incombente, nel complottismo, a sentirsi perennemente minacciati da qualcuno o qualcosa. Dall'escapismo nelle favole del passato, all'escapismo nelle tragedie del presente. C'è anche un termine per definire ciò: il consumo di "pornografia del dolore". In pratica si deve morbosamente fagocitare il disagio altrui, vedere i genitori che piangono in diretta, sentire gli audio della vittima e accalcarsi a commentarli in cerca di like; la ricerca morbosa di tutti i dettagli sull'omicidio oppure addirittura, ad esempio, l'invocazione a gran voce dello sterminio di tutti i neonati maschi (ebbene sì, qualche influencer lo ha fatto). 

E questo è tutto, mi fermo qui. Chissà comunque quale sarà il "terzo livello" di tutto ciò: spererei di morire prima di vederlo, onestamente. 

22 commenti:

  1. Non ho trovato nulla di sbagliato. Alcuni hint...

    Trovare la partner perfetta, ovvero accettabile per una relazione a lungo termine, può essere difficile. Io nei momenti di disperazione piu profonda ho sempre pensato che anche un amante avrebbe potuto alleggerire la solitudine... ed in genere funziona.

    Sul lavoro credo che il livello di benessere minimo per essere attrattivo per una donna, al di la di sue debolezze come voler il tipo affermato o il capetto del gruppo, sia poter offrire stabilimente due cuori e una capanna.

    Da li in poi te la giochi alla pari anche con miliardario se lei non è una cretina. Alla fine conta trovare un ragazzo con cui lei stia bene insieme. Sembra idealistico ma non lo è. È il motivo per cui operai di provincia hanno piu successo che dottorati nelle grandi città, offrono concretamente una vita migliore

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    1. Di solito gli stessi milanesi puntano poi alla provincia, infatti il mio amico/lettore del post precedente si sta vedendo con una di Pavia. Io stesso non ho mai trovato neanche trombamicizie durature a Milano, sono sempre dovuto andare fuori. Ma non ho voglia di bruciare 10k per infilarmi in provincia nella speranza di trovare una persona. Mi sposto se la trovo prima telematicamente, al limite.

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  2. Mi viene in mente perché il termine trombamica mi ha sempre dato fastidio ed imbarazzo.

    Amante è sicuramente fuori dal tempo moderno, un anacronismo, però lo trovo piu appropriato...

    Amante mi vedo una donna con cui c'è molta chimica ma con la quale una relazione seria non si possa fare...
    Chesso una donna piu grande che sa che poi la tradiresti a striscio quando lei perderebbe la bellezza r tu saresti ancora giovane...lo sapete tutti e due e non lo negate.


    Una papabile fidanzata con cui pero non vale la.pena andare a convivere...


    Milano poi è pieno di aspiranti modelle, ragazze carine impiegate qui e li... tipo la modella a cui stai simpatico perché sei del tipo del suo primo fidanzato serio, ora è sola quindi ci sta... ma mira a sposarsi un miliardario o cmq non si vuole impegnare.

    Imho alla fine, almeno cosi mi è capitato, sono stato sempre io a mollare.


    Trombamica mi dai l'idea di due universitari buttati... la ragazza casomai anche carina ma vhe trascura la propria ellzza che scopano come stray sheep per citare Soseki.

    Stray sheep lo lessi a 20anni aspettando il treno ad jn mc donald deserto di termini alle 7 di mattina. Stessa privacy di un ristorante di lusso.
    Lo ricordo ancora. Come quello da cui sempre rifuggire perché il germe del male moderno. Sanshiro era un vero capolavoro. A naso mi sembra piu realistico e vicino a noi del libro che jai recensito della scrittrice contemporanea, che però non ho letto.

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    1. In effetti "trombamica" è un termine di merda, ma anche "amante" non scherza.

      "tipo la modella a cui stai simpatico perché sei del tipo del suo primo fidanzato serio"

      Per agganciare queste qui bisogna fingersi dei pagliacci tristi e fare tutto un gioco autolesionistico al quale ormai non ho più molta voglia di giocare. Spero semplicemente di levarmi dal cazzo da Milano un giorno e amen. Vedremo.

      "A naso mi sembra piu realistico e vicino a noi del libro che jai recensito della scrittrice contemporanea, che però non ho letto."

      Beh, senz'altro. Quella scrittrice contemporanea lì ha comunque il problema di essere ancora legata alle cazzate otaku e alle fanfic. Quando abbandonerà completamente queste cose (che comunque sono ancora in parte presenti nel suo ultimo libro), allora scriverà un qualcosa di veramente buono.

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  3. Sulla prima parte: forse chi ritiene il disturbo borderline innato si confonde con le forme più leggere di autismo, come l'Asperger? Di sicuro sarebbe un paragone molto di facciata, quasi solo per il fattore "compulsivo".
    Sul resto, permettimi una esternazione personale (al solito, dirai). Per qualche motivo più o meno chiaro, davanti a un omicidio (o femminicidio) resto più portato a pensare che ci sia sempre un senso distorto negli occhi di chi lo compie, e che quindi la pena sia "rieducativa" nel senso di dimostrare a costui/costei che quel senso non regge, in maniera quasi filosofica. Sarà una visione ingenua e infantile, ma tant'è. Sarà piuttosto una visione amorale, mentre di moralità il tuo post è pervaso :D (entrambi i termini in senso neutro).

    P.S. Dai commenti: devo dire che mi sembra assurdo sentire te che chiami una tua relazione passata "trombamicizia", e mi immagino come debba essere stata la persona con cui l'hai vissuta...! Perdonami l'impulso gossipparo.

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    1. "chi ritiene il disturbo borderline innato si confonde con le forme più leggere di autismo, come l'Asperger"

      Gli italiani in generale sono troppo "brava gente" per capire la malattia mentale. Infatti, come racconto nel mio libro, a chi ha questi problemi la società italiana gli passa sopra con lo schiacciasassi.

      "he ci sia sempre un senso distorto negli occhi di chi lo compie"

      Più che altro chi lo compie è dissociato, non ha un vero Io, una vera coscienza, è in preda alla psicosi più totale.

      " mi immagino come debba essere stata la persona con cui l'hai vissuta...!"

      MI NONNoh (cit.)

      Ciao

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  4. Caro Francesco, le polemiche e l'indignazione nate quest'oggi attorno al manifesto di Casapound sono chiare in tal senso. Per quanto non appoggi tale movimento, a me non sembra che quel manifesto, o determinate dichiarazioni, dicano nulla di "spaventoso", dal momento che si tratta di realtà che abbiamo davanti agli occhi, ma se questi ultimi sono totalmente ottenebrati dall'ideologia dominante corrente, c'è davvero poco da fare. La povera sorella lenisce il dolore facendosi portavoce proprio del pensiero dominante.

    Del delitto se n'è parlato sin troppo, io credo semplicemente che il ragazzo, educato a cotolette di mammà e tute stirate ben oltre i vent'anni, avrebbe dovuto prendere qualche sberlone in più, ma molto tempo fa. Penso che, in fondo, fosse solo molto competitivo ed egoriferito e che non reggesse il fatto che la persona a lui più vicina lo superasse perché mammà e papà lo vedevano, lo sapevano. Chissà, forse se fosse stato il migliore amico a superarlo la violenza sarebbe esplosa lo stesso, ma si tratta di inutili speculazioni e di sterile riduzionismo di un qualcosa di ben più complesso.

    Per quel che riguarda l'industrialismo e i suoi effetti nefasti sull'anima, a breve leggerò Gunther Anders, "L'uomo è antiquato", un testo del 1956 molto profetico in tal senso.

    Fa tutto terribilmente schifo.

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    1. Ciao anonim(a)?

      Non so cosa ha detto/fatto Casabau e non mi interessa. Di certo il paradosso è che ora come ora il consumismo americanizzato si sia fatto talmente tanto violento e coercitivo che addirittura scrivere cose assimilabili all'anarchismo, come ad esempio faccio io, è diventata cosa reazionaria.

      La sorella della ragazza aveva perso di recente anche la madre, quindi è chiaro che una mente più che ferita diventi molto vulnerabile alla propaganda contemporanea. Tale ragazza è in tutti i sensi vittima, soprattutto anche dei media antropofaghi, che ne hanno strumentalizzato le dichiarazioni per dare fiato alle trombe del regime tanto caro al nostro colonizzatore.

      In merito al ragazzo, è chiaro da tutto lo scibile reso noto dai media che sia un dissociato, un borderline. Non ho mai visto prendere sul serio la malattia mentale in Italia. Anzi, il sistema la fomenta e aggrava nella maggiorparte dei casi. Non ci credo tanto alla storia del vizio, dato che la maggiorparte dei ragazzotti in Italia sono mammoni (certe volte anche per costrizione, dato che andare a vivere da soli nel 2023 è uno stillicidio) eppure pochi si permettono di ammazzare una ragazza innocente.

      Gunther Anders non lo conoscevo, me lo segno.

      "Fa tutto terribilmente schifo".

      E si deve sopportare lo schifo da soli, è questo il punto: il regime mira a corrodere i rapporti tra persone. Di suo la vita è sempre stata una merda. Ma ora la merda va ingoiata in solitudine.

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    2. Sono io, ma la fretta...

      Vedi, non è questione di vizio, mica a tutti la cotoletta fino ai quaranta fa quell'effetto! Come ben sai, le condizioni al contorno, la storia di vita e anche la propria predisposizione possono fare la differenza. A un certo punto, anche reagire in maniera spropositata ad una delle prime grosse delusioni della vita è avvisaglia di disagio mentale. Quel che ti posso dire, avendo modo di interfacciarmi con parecchi ventenni, è che ce ne sono molti, troppi, che fanno una gran fatica di fronte a qualunque cosa che possa destabilizzarli e talvolta trovo ciò così assurdo, da arrivare a chiedermi se un po' non ci marcino (questa è la mia diffidenza dovuta all'età), vittime già gravi e terminali dell'infantilismo protratto.

      Ma se anche la prendi sul serio, la malattia mentale dico, cosa fai? Poi credo anche che ormai ne siamo vittime, a gradazioni differenti, più o meno tutti, specie chi vive in città. Che poi, sul concetto di malattia mentale si potrebbe aprire una parentesi che non vedrebbe chiusura. Alla fine penso si debba essere fortunati sin da piccoli e non solo per nascita, ma anche per esperienze, vissuti, persone incontrate e via dicendo.

      Per quel che riguarda la dinamica tra i sessi era già difficile ai mie tempi, tant'è che una persona "normale", "in linea di massima sana" che non avesse voglia di cambiarmi, ma che mi facesse venire voglia di smussare, io l'ho incontrata tardissimo (ero ben più grande di te adesso ed è successo nemmeno troppo tempo fa, quindi già in quest'epoca di merda), al limite di tutto e, anche lì, è stata solo fortuna, caso e stesso periodo della vita per entrambi.

      La solitudine è un grosso fardello da sopportare, lo so, ma le ferite della vita, invecchiando ulteriormente, c'è anche il caso che inizino a pesare meno per istinto di sopravvivenza e si può diventare anche più predisposti verso l'altro e meno intransigenti. Capita, può capitare. ;)

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    3. Nessun problema. Dallo stile di scrittura capisco tante cose (un anno fa avevo anche sgamato la mia ex storica, ad esempio).

      "trovo ciò così assurdo, da arrivare a chiedermi se un po' non ci marcino (questa è la mia diffidenza dovuta all'età), vittime già gravi e terminali dell'infantilismo protratto".

      Sicuramente ci marciano, è la natura umana. L'animale uomo si nutre di tutto, anche della sua stessa sventura. Se non ci fosse il problema sociale e mediatico a monte, non ci marcerebbero affatto. Semplicemente, crescerebbero in modo naturale, senza effetti Urashima di vario tipo.

      "Ma se anche la prendi sul serio, la malattia mentale dico, cosa fai?"

      E' molto semplice. Io genitore mando il figlio dallo psichiatra, che me lo riempie di Resilient. Dopodiché, una volta imbottito di psicofarmaci, è molto più difficile che al tizio venga la voglia di ammazzare la ex fidanzata. La questione è che il disagio psicologico è ancora una stigma in Italia, un disonore per la famigghia, oltre a tutte le varie parentesi infinite sulla presunta inutilità di psicologi e compagnia cantante (e il cui problema fondamentale è che quasi sempre predichino ai pazienti la solitudine, senza una vera coscienza sociale contemporanea). Ma di sicuro, nell'immediato, la prassi è questa qui.


      "Per quel che riguarda la dinamica tra i sessi era già difficile ai mie tempi, tant'è che una persona "normale", "in linea di massima sana" che non avesse voglia di cambiarmi, ma che mi facesse venire voglia di smussare, io l'ho incontrata tardissimo"

      Ci sta.

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    4. Ok, però occhio che psicologo e psichiatra sono cose ben diverse. Lo psichiatra in Italia è quello che imbottisce di farmaci le persone per sedarle, e ti assicuro che una persona imbottita di psicofarmaci ha ben poco da menarsela o da farsi la figa. Conosco una persona ad esempio che è stata mandata dallo psichiatra e basta, senza psicologo. Lo psicologo non può drogare le persone.

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    5. Beh, ho molto ben chiara la differenza.

      Ho parlato di psicologi inerentemente alla questione di come è vista attualmente la salute mentale (occhio, non la malattia!) in Italia.

      Dal medico psichiatria, solitamente, vieni mandato, ma già solo i CSM indirizzano a fronte di manifestazioni piuttosto eclatanti e per questo, aggiungerei, è molto difficile che un genitore invii dal medico psichiatra un figlio solo perché dorme con l'orsacchiotto. Per dirti, una persona a me vicina ha la figlia in cura nel reparto di Psichiatria da un anno, ma per arrivare a quel punto la ragazza ha non solo aggredito fisicamente i genitori (adottivi), ha anche tentato di buttarsi dal bancone e varie altre cose. ;)

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    6. Il ragazzo non è che dormisse con l'orsacchiotto ma da quel che ho letto in giro ha minacciato a più riprese il suicidio, non aveva amici, ha avuto episodi dissociativi ecc. Un conto è minacciare il suicidio una volta in un brutto momento di disperazione, un conto è farlo come un mantra sia con genitori che con la fidanzatina.

      Per il resto mi fermerei qui, dato che mi sembra chiaro che il problema sia sociale ed è inutile analizzare il singolo caso.

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  5. Ho pensato anche io a quel manifesto, ed esprimeva le mie idea. Però piu che sberle dalla vita secondo me trattare le donne come compagna, tipo devono essere belle, intelligenti abbastanza da tenere compagnia altrimenti meglio stare soli che sono inutili... un tipo di educazione cosi credo sia adulta e dura allo stesso tempo. Anche perchę implica il poter trovare un rimpiazzo se si ha abbastanza da offrire. Non solo in termini economici eh, in termini di interesse reciproco a tutto tondo...Un educazione da anima gemelli porta a tali parossismi invece...


    Credo continueranno sempre di più perchę si ę perso l'equlibrio e si è tra due opposti quali musica trap in cui sono tutte puttane con soli culi e tette e morale disneyana castrata psicologicamente in cui va bene anche la cessa tremenda con cui peró condividi la vita... a riguardo ho sempre trovato obbrobrioso gli yamada di takahata e Turretta mi sembra un figlio solo un po piu deviato di quell'educazione buonista e piccolo borghese 90ina. D'altronde o si insegnava ai poveri con lo smartphone e la villetta a schiera che gli sarebbe toccata o una cessa o una ragazza bella ma stupidina che si accontentava del medioman coglione, o gli si propinava balle sull'amore al di la del potenzislr di interesse (intelligenza, bha mellezza, denaro, interessi, stile di vita) che ogniuno porta con se.

    Hanno deciso la seconda... hanno abolito il romanticismo
    Hanno musica trap e infanti potenziali femmincidi.

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    1. Più che altro invecchiando le proprie ferite pesano di più e si fa più fatica a introdurre nella propria vita una nuova persona, quindi ad accontentarsi degli altrui difetti e limitazioni. Di mio comunque più che "intelligenza" cerco l'empatia, la grande assente nelle femmine dell'oggidì (e l'empatia è una virtù del tutto femminile, paradossalmente).

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  6. Credo che il nome giusto più che empatia sia capacita e desiderio di darsi. E si concordo con te.

    L'intelligenza beh, ad ogniuno il suo ma un livello simile credo sia necessario nella coppia per evitare discomunicaz8one

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    1. Amare dopotutto significa dare all'altra persona il potere di farci soffrire e di essere feriti. La tendenza generale nella merda contemporanea è che il dolore non sia una cosa accettabile, che l'unico principio sia quello del piacere, per citare Freud. In realtà, il dolore è il motore della crescita, e qui mi ricollego anche ad alcune suggestioni della M.M. Infatti, l'ultima persona che sentii in qualche modo di amare nella mia vita mi cambiò parecchio, anche se lei non ne era cosciente, ed era troppo presa dalle sue psicosi e nevrosi per poter capire quanto fosse importante per me.

      Se non ci si espone alla sofferenza, si sta rifuggendo dalla vita. Ma la vita comunque, prima o poi, presenterà sempre il conto. E anche questa società dell'ignoranza non so quanto potrà ancora durare.

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  7. Concordo con tutto. Ho Amato infatti la principessa splendente e disprezzo lo spirito italico perché a mio parere ritentivo e taccagno. Di soldi e ancor prima di sentimenti.

    Dai tempi di Enea che si incolla padre e figli ma non la moglie. Il sangue non può tradire ne abbandonare.

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    1. Più che altro la cosa giusta da dire in questo topic è che la commistione tra ipocrisia piccolo-borghese, provincialismo, cattolicesimo pastorale di facciata ecc. sono tutto un retaggio delle vecchie generazioni che impedisce loro di vedere con chiarezza i problemi del presente. Tipo che i social media stiano fottendo il cervello alle persone, ad esempio. O che sia in corso una macelleria sociale sulle giovani generazioni. In Italia vige un saturnismo incosciente per il quale il vecchio si sbrana i suoi figli senza neanche accorgersene.

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  8. Non so... secondo me sbagli. Il buonismo è tutto attuale. Ammazzare per una che con te non ha mai manco convissuto, che ti vuole pure lasciare, che voleva diventare illustratrice per bambini.

    Io ci vedo solo rabbia per una ragazza che era cmq piu adulta del mondo ritardato in cui ti avevano allevato. No?

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    1. Ti ho bonificato il commento da alcune cose infelici (portiamo rispetto ai morti). Per il resto ti rimando a quanto scritto nel post in merito all'appiccicarsi al partner in un mondo sì infantilizzato, ma anche del tutto privo di senso per via dei soliti motivi che abbiamo discusso.

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  9. Eh però il fatto che non fosse di eccelsa bellezza, diciamo cosi, ha pure il suo.

    Perché si capisce chr è tutta una cosa egoriferita. Hanno parlato di ferita narcisistica per l'università, etc. Altrimenti abbiamo la carmen di bizet e chissa quanti altri casi...

    A mio parere è perchè ci si rende conto che i valori con i quali si è cresciuti sono del tutto fasulli. ... secondo me sotto sotto è una cosa che hanno capito tutti. Per questo sta facendo scalpore.
    Perchè non abbiamo una ragazza bellissima e il fidanzato che impazzisce e manco una storia lunga.

    Abbiamo una cosa per cui un persona con una minima connessione con la realtà non avrebbe mai fatto un dramma. E quello ha ucciso, tanti altri non uccidono ma ci soffrono senza motivo.

    Non lo dice nessuno per rispetto della defunta, ma credo sia quello che faccia impressione.

    La canzone dell'amore cieco di de andre , la danza dei sette veli, otello.. queste sono cose vecchie come l'umanita. Ma qui è altro. E fa impressione e ribrezzo

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