Titolo originale: Mononoke
Regia: Kenji Nakamura
Sceneggiatura: Chiaki J. Konaka, Ikuko Takahashi, Michiko Yokote e Manabu Ishikawa
Character Design: Hashimoto Takashi
Musiche:Takanashi Yasuharu
Studio: Toei Animation
Formato: serie televisiva di 12 episodi
Anno di trasmissione: 2007
Formato: serie televisiva di 12 episodi
Anno di trasmissione: 2007
Mononoke è una serie del 2007 prodotta dalla Toei Animation e
magistralmente diretta da Kenji Nakamura, regista di "Ayakashi: japanese
classic horror". Quest'opera è considerabile infatti come una sorta di
spin-off degli ultimi tre episodi di Ayakashi (intitolati: “Bake Neko”),
un insieme di vicende parallele strutturate sulla medesima
ambientazione e concentrate attorno all'enigmatica figura del
farmacista (Kusuriuri), impegnato in un misterioso viaggio.
Mononoke è una di quelle serie che attirano immediatamente l'attenzione per la loro realizzazione tecnica e grafica. Questa infatti
si discosta decisamente dai canoni tipici dell'animazione moderna per
cercare invece un'identità e originalità proprie, traendo ampiamente ispirazione dalle
stampe giapponesi tradizionali, sia per quanto riguarda gli ambienti sia
per la ricchezza dei dettagli e delle decorazioni, elementi che
impreziosiscono il tutto andando a comporre un incredibile e
stupefacente mosaico di colori e figure, le quali sembrano come dipinte
su pergamena. Si percepisce una palpabile atmosfera dal sapore “antico” che
contribuisce al fascino esotico e misterioso che avvolge l'intera opera.
Senza timore alcuno la si può definire un'opera sperimentale, che
interseca uno stile narrativo graffiante e travolgente, avvalorato e
arricchito da una repertorio musicale d'eccezione, con una maniacale
cura per i dettagli, rintracciabile persino nella realizzazione delle
gocce di pioggia e dei fiocchi di neve.
Un'altra apprezzabile
caratteristica si può rilevare circa la fattura del charachter design,
spesso volutamente esagerato e caricaturale, in modo tale da evidenziare
con efficacia le emozioni e le peculiarità caratteriali dei personaggi.
Notevole anche il riferimento al teatro giapponese tradizionale,
enfatizzato dall'aprirsi e chiudersi delle porte, tanto che sembra di
assistere a una rappresentazione teatrale.
Come già accennato in precedenza, la serie si concentra nel narrare le
vicende di un enigmatico personaggio di cui poco si conosce, nemmeno il
nome. Fin dal primo episodio viene svelato che si tratta di un
“farmacista”, intento nel suo peregrinare per il mondo alla ricerca di
sovrannaturali e pericolose creature denominate "mononoke". Esse nascono
dal rancore, dai rimpianti, dall'odio e dalla disperazione delle
persone, trascendono il mondo reale e portano distruzione ovunque si
rechino, in cerca della loro vendetta; per questo si rende necessario purificarle. Arduo è perseguire
tale fine, poiché occorrono tre indispensabili informazioni in merito a
questi spiriti per poterli sopraffare: se ne deve conoscere “forma”,
“verità” e “rimpianto”. In questo modo viene offerto uno spunto per sviscerare a fondo i personaggi dei vari racconti, in particolare si rivela importante ricostruire il passato e la vicenda psicologica che soggiace alla genesi del mononoke, elementi
imprescindibili al fine del suo annientamento. Espediente piuttosto brillante,
dunque, per infondere all'opera una notevole profondità e suggestività,
merito anche del contributo offerto dalla sceneggiatura, incisiva ma
illuminante, oltre che dal tono piuttosto tragico delle varie vicessitudini raccontate.
Fondamentale è la regia, capace di dosare perfettamente i silenzi, i
momenti di stasi e di azione, forgiando in questo modo una perfetta
atmosfera di tensione e d'insostenibile attesa per la manifestazione
degli eventi. Ogni scena è un tassello che va a comporre e a chiarire la
verità dell'oscuro orrore che si cela nei più reconditi anfratti
dell'animo umano.
Il linguaggio visivo del regista non esita a impreziosire il tutto con
elementi metaforici e simbolici di grande stile, conferendo in tal modo
una maggiore suggestività ed espressività alla narrazione; è encomiabile
anche la teatralità dei momenti dedicati al combattimento,
coinvolgenti e sbalorditivi.
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