Ho provato a vedermi una serie Netflix a tempo perso: ho resistito un episodio, uno soltanto, poi ho smesso. Ho pensato: "Perché devo sprecare il mio tempo così?" E allora niente, siccome ho da poco rivisto La Rivoluzione Utena, decido di rivedermi anche Space Runaway Ideon, un anime che mi ossessionò non poco durante gli anni universitari. Ideon è austero, duro, un calcio sui denti, un po' come lo erano i laboratori al terzo piano sottoterra della facoltà di fisica di Torino. Le vecchie sale computer vicino all'entrata, le lavagnette, il silenzio e poca gente che vagava assorta nei suoi pensieri. I corridoi claustrofobici, che ai miei occhi presero vita soltanto quando li vidi percorsi dal cammino incerto di una ragazza alta e magra col caschetto, che avevo portato lì in qualità di fidanzata giusto per farle vedere i luoghi della mia solitudine (tra l'altro le scrissi una poesia che finiva con qualcosa del tipo "grazie a te non sono più solo"). Ma prima di lei, quando il professore spiegava i buchi neri alla lavagna, io nel mentre pensavo al robottone che i buchi neri li creava ad hoc per distruggere i nemici. Ero proprio un otaku, sì, uno di quelli veri. E allora a trentaquattro anni (questo post l'ho scritto l'anno scorso) decido di rivedermi Ideon, e la cosa mi manda inevitabilmente indietro nel tempo. Il mondo è cambiato: la pandemia ha resettato la mia vita precedente, portandomi di fatto in un "mondo nuovo" fatto di persone ancora più sole e alienate di prima; alla pandemia è poi seguita la possibilità di una guerra mondiale atomica, più un genocidio tutt'ora in corso. Tante pecore incapaci di pensare, tanta tecnologia, le imminenti intelligenze artificiali, il potere sempre più potente e sfacciato, nonché le crescenti difficoltà di riuscire a comunicare col prossimo, sempre se nella testa del prossimo, effettivamente, ci sia qualcosa di diverso dalla spazzatura (quest'ultimo punto tra l'altro è uno dei temi portanti di Ideon). Insomma, il 2024 è il periodo giusto per rivedersi un anime figlio della guerra fredda, una situazione storica molto simile a quella attuale. Paradossalmente Ideon, pur vantando contenuti tremendamente maturi, è un anime rivolto ai bambini; ma ricordiamoci che era pur sempre il lontano 1980. Ora invece per l'intrattenimento ho come l'impressione che valga la regola opposta: opere tremendamente infantili che hanno come target principale gli adulti. Com'è cambiato il mondo, eh?
Ideon è un anime di Tomino Yoshiyuki, ossia un vecchio intellettuale giapponese figlio della WW2, finito a fare animazione più per ripiego che per passione. La trama narra di un gruppetto di terrestri che scoprono su un pianeta disabitato i resti dell'antica "sesta civilizzazione", ossia un'astronave, la Solo Ship, e un robottone gigante, l'Ideon. Gli alieni del Buff Clan, una civiltà totalitaristica ultratecnologica reminiscente del Giappone imperiale, mossi da paura, fraintendimenti e interessi "economici" (sospettano che l'Ide che muove il robottone sia la fonte di energia infinita narrata nelle loro leggende), finiscono per dare perennemente la caccia ai protagonisti, ossia quelli che hanno riesumato la Solo Ship. Questi ultimi, come diceva il compianto Garion-Oh (e come fanno notare gli stessi dialoghi dell'opera) sono di fatto i giapponesi americanizzati degli anni ottanta (da qui l'inspiegabile pettinatura afro di Cosmo). Abbiamo quindi uno scontro tra civiltà tecnologiche e benestanti, che affrontano il proprio senso di vuoto postmoderno in due modi differenti: da un lato un gruppetto di persone incentrate su loro stesse e incapaci di amore e coesione sociale; dall'altro una dittatura fortemente strutturata, nella quale le leggi, gli usi e le consuetudini tendono ad omologare le masse (infatti, a parte qualche personalità di spicco, i membri del Buff Clan sono tutti uguali tra loro). Insomma, quello tra Solo Ship e Buff Clan sembra quasi un ipotetico scontro tra Korea del Nord e un manìpolo di disadattati della Korea del Sud, volendo fare un paragone attuale.
In Ideon i personaggi sono abbastanza stronzi e antipatici, non importa a che fazione appartengano; c'è tuttavia un'eccezione, ossia Karala, che per via del suo idealismo e della sua diversità viene derisa e umiliata dagli esponenti di entrambe le fazioni, sorella inclusa (Karala è la figlia del capo del Buff Clan e dopo una serie di circostanze finisce a vivere insieme ai terrestri della Solo Ship). Pensandoci bene ecco perché Ideon mi piaceva così tanto: una situazione di ansia perenne, il melodramma continuo che assume i connotati di una vera e propria catarsi post traumatica. E poi la bruttura generale del design, i toni filosofici e nichilisti, i rapporti brutali, ma reali, che si intessono tra i personaggi. Tanta verità insomma, tanto me stesso. Le cose schifose di tutti i giorni, la quotidiana battaglia per la vita e più in là le stelle e le galassie, così lontane, così indifferenti e irraggiungibili. Gli esseri umani si invidiano tra loro, non sono capaci di comunicare, sono belligeranti di natura e non sanno gestire il potere incarnato dal robottone/dio della situazione o dalla loro stessa scienza e tecnica. Intrappolati nel proprio solipsismo da un lato e dai propri rigidissimi costrutti sociali dall'altro, gli attori sono di fatto inermi di fronte alla potenza della natura, l'Ide che dà il nome alla serie, e rapportate alla scala cosmica le loro quisquiglie fratricide non sono niente più che sterili voli di zanzara. Nessuno sconto, nessuna frasetta bonaria o slogan preconfezionato dal politicamente corretto: soltanto calci e pugni, schiaffoni, errori su errori, incomprensioni, gli sguardi glaciali dell'algida Sheryl, la stronzaggine di Harulu-sama e compagnia. Mi viene in mente Banda Lotta, la provincialotta (fa pure rima) della Solo Ship, che da buona e innocua a un certo punto impazzisce, prende una pistola e decide di andare a sparare addosso a Karala perché ha paura di lei, perché non la capisce, perché la odia. E Karala, ormai ripudiata dal suo stesso popolo e alla mercè dei protagonisti, dopo averla scoperta le dice: "Uccidimi, fai pure". Banda Lotta da stronza che è quindi preme il grilletto, spara ma non la centra mai: ergo si accascia su se stessa e inizia a strillare come una bambina. Karala, serissima, sussurra "kawaisou", ossia "poveretta". Tremendo, no? È tremendo davvero, questo Ideon.
L'equipaggio della Solo Ship, non senza sforzi e patimenti, si darà infine una calmata: l'uomo diventa "animale sociale" soltanto quando gli conviene, ed è più predisposto a darsi una svegliata, ossia a uscire dal suo naturale stato di solipsismo, nei momenti più duri e difficili. Lo scopo di Tomino comunque, oltre a imbastire una riflessione schietta e tagliente sulla natura umana, è quello di far capire ai bambini l'importanza della coesione sociale, che diversamente da quanto sostenuto dalle grandi narrazioni socialiste del passato (che nel presente si sono ridotte a mere pseudonarrazioni reinfantilizzate), non è per niente scontata, ma anzi, la si può raggiungere soltanto mediante errori, incomprensioni, sforzi e compromessi. Questi sforzi includono altresì l'accettazione e la comprensione del "diverso" (il Messia al quale l'Ide darà il compito di rinnovare la – fallimentare – specie umana è infatti il figlio di una coppia mista). Insomma, unire le persone è molto più difficile che separarle: questo è uno degli aspetti della solita lotta dell'uomo contro l'entropia dello stato di Natura, una lotta che, come fa notare il regista, ha perso di importanza con l'avvento del benessere tecnologico ed economico (la tematica è altresì presente in Gundam, sicché Amuro, il protagonista, è di fatto un otaku viziato e autoreferenziale costretto suo malgrado a diventare adulto e ad aprirsi al mondo grazie alle difficoltà della guerra).
Esistono poi dei "layer" più profondi che andrebbero affrontati in un'ipotetica analisi dell'opera: uno di questi è una non troppo velata critica alla mentalità scientifica, siccome i protagonisti di fatto non sanno niente dell'Ide e per la maggiorparte della serie forniscono spiegazioni sbagliate a fenomeni che non comprendono, rimanendo tutto il tempo in balia delle circostanze (un esempio è ch'essi scambiano per antiche reliche i tracking device che il Buff Clan ha attaccato alla Solo Ship per tracciarli). Si ha quindi un'umanità buttata nel mezzo di una realtà che non riesce a comprendere e di cui non può fare altro che fornire rappresentazioni approssimate, rimanendo pur sempre succube del giogo della Natura/Ide/Dio. Anche i due rispettivi modelli sociali adottati da terrestri e Buff Clan secondo Tomino sono fallaci, e infatti l'Ide, tramite le sue scelte, punisce entrambi proteggendo le vite nascenti, un po' come se un'entità superiore avesse deciso che sia la cultura democratica di matrice statunitense che quella imperialista siano modelli che è necessario trascendere per giungere a una nuova umanità (e qui ribadisco che l'opera è figlia della Guerra Fredda). L'Ide, tra l'altro, una volta decretato che la razza umana è indegna, distrugge sia il pianeta Terra che il pianeta nativo del Buff Clan, spazzando via la cultura e tecnologia di entrambi. Il reset è totale.
Per il resto niente, Ideon, al di là dei contenuti nobili rimane pur sempre un robottone di inizio anni ottanta conosciuto da quattro gatti in croce, noto soltanto per essere stato una delle fonti di ispirazione di Evangelion, quindi trattasi pur sempre di una visione pesante, un tour de force d'autore che non ha neanche minimamente i connotati dell'intrattenimento. La serie televisiva, realizzata per vendere il giocattolo dell'Ideon (un robot talmente brutto che lo stesso Tomino lo fece prendere in giro da Jordan Bes nel primo episodio), fu ovviamente un flop dal finale incompleto; tuttavia, con l'avvento dell'anime boom e il successo delle repliche di Gundam – "anime boom" significa che gli universitari che guardavano questo tipo di cartoni animati avevano rivendicato il loro status di pubblico pagante, con conseguente crescita del mercato annesso a dell'intrattenimento originariamente concepito per bambini –, il regista trovò i soldi per realizzare il film conclusivo Be Envoked, molto probabilmente l'apice della cinematografia giapponese animata di stampo SF-melodrammatico (con buona pace di Miyazaki).
Non conosco questo anime, ricorda in parte Mobile Suit Gundam, e forse per questo che m'informerò ancora più adeguatamente di come già fatto qui da te.
RispondiEliminaRicorda Gundam nel design, ma per il resto è tutt'altra roba.
EliminaGuarda io come serie Netflix ho visto in questi giorni il gattopardo. Credo la prima serie che vedo dai tempi del nuovo twin peaks (2017?).
RispondiEliminaAllora premesso sono un amante del libro e di Tomasi di Lampedusa ho letto anche altri frammenti.
Il film di visconti l'ho sempre trovato inadeguato, e che avesse del tutto mancato il punto del libro, pur essendo molto bello a livello di fotografia e nella rappresentazione della vicenda sociale.
La serie Netflix per molti aspetti non è che dia fatta male è proprio ridicolo, sciocca storicamente, stupida. Però... però il senso del libro lo prende meglio del film di visconti.
Il libro alla fine è un libro sulla vita sul tempo suntsncredine angelica che vivono e soffrono mentre la povera Concetta rimane un frutto non colto. Che non è proprio la serie Netflix ma gli si avvicina di più.
Per il resto riflettevo qualche giorno fa che spesso persone sveglie sino indotte a nutrirsi di prodotti culturali quasi lobotomizzanti. Come un tentativo di seduzione e lobotomizzazione su larga scala.
Google che forse ormai mi legge in mente mi ha fatto arrivare agli esperti noti come mouse utopia/behavioral sink
"Come un tentativo di seduzione e lobotomizzazione su larga scala".
EliminaSì, la cosa è palese, tutti i monopoli dell'intrattenimento e della comunicazione ormai sono in mano a poche lobby e fondi di investimento esteri. Viviamo in uno scenario distopico, anche se non ce ne accorgiamo.
"Per il resto riflettevo qualche giorno fa che spesso persone sveglie sino indotte a nutrirsi di prodotti culturali quasi lobotomizzanti."
EliminaEcco perché per me la migliore musica del periodo 2016-20 è stata la trap (quella realmente vissuta e psicotica, chiaramente...) :D
Non so per quello che conosco la trap, ovvero per sentito dire, mi sembrano i lamenti di frustrazione di persone senza né arte né parte. Ovvero per lo piu poveri ed ignoranti.
EliminaQuelli a cui in passato non era manco dato un orizzonte narrativo. Gli ex schiavi, poi proletariato. Oggi falsa piccola.borghesia.
Casomai se ne rendono anche conto ma ciò non cambia la realtà delle cose.
Tra i cantanti moderni che ogni tanto sento: baustelle, nobraino, i cani, carina anche antidoto alla morte, poi ne ho sentito un paio carine sul telefon odei collegio ma.ho perso il nome.
La mia preferita tra le recenti è immensità di laszlo de simone
Tutta la volontà
D'un tratto se ne va
Di fronte all'ovvietà
È come dire che i momenti massimamente epifania portano via la volontà. Credo sia il motivo per cui le.personalita che riflettono molto siano in definitiva poco produttive.lo trovo brillante
Sei di Torino???
RispondiEliminaCiao, sono nato a Torino e ora vivo a Milano (posta pure con un nick, altrimenti ti confondi con l'anonimo di prima).
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