Titolo originale: Kant
Soggetto: Takeshi Otani
Disegni: Roberto Pentassuglia, Marianna Guarnieri
Seneggiatura: Roberto Pentassuglia
Tipologia: Produzione Indipendente
Volumi: 1
Anno di uscita: 2014
«L'incontro avviene la prima sera d'estate. Si entra nel bosco come
bambini e se ne esce come adulti. Non è un cambiamento fisico quanto una
sorta di consapevolezza.
Noi l'abbiamo sempre considerato un gioco, un'avventura, una curiosità morbosa di sapere come sarebbe stato una volta avuto il proprio Es.
Per diventare adulti nella società bisogna mostrare il proprio Es. L'incontro avviene nel bosco che circonda il villaggio.
Lo chiamiamo villaggio perché così ci hanno insegnato, ma potrebbe essere un borgo o una grande città. Le parole non bastano per descrivere l'essenza delle cose. Per questo serve l'Es. E' ciò che caratterizza le persone e i luoghi. I nomi e le descrizioni non sono nulla di fronte all'immagine.
Dare vita ad un'idea, fornirle voce e corpo, questo è il miracolo che chiamiamo Es. Queste presenze dotate di vita propria sono il sigillo del destino. Indicano cosa diventerai nella vita, quali grandi mete ti sono destinate.»
Noi l'abbiamo sempre considerato un gioco, un'avventura, una curiosità morbosa di sapere come sarebbe stato una volta avuto il proprio Es.
Per diventare adulti nella società bisogna mostrare il proprio Es. L'incontro avviene nel bosco che circonda il villaggio.
Lo chiamiamo villaggio perché così ci hanno insegnato, ma potrebbe essere un borgo o una grande città. Le parole non bastano per descrivere l'essenza delle cose. Per questo serve l'Es. E' ciò che caratterizza le persone e i luoghi. I nomi e le descrizioni non sono nulla di fronte all'immagine.
Dare vita ad un'idea, fornirle voce e corpo, questo è il miracolo che chiamiamo Es. Queste presenze dotate di vita propria sono il sigillo del destino. Indicano cosa diventerai nella vita, quali grandi mete ti sono destinate.»
"Kant" è un manga tratto da un racconto di Takeshi Otani, disegnato da
Marianna Guarnieri e Roberto Pentassuglia, e sceneggiato da
quest'ultimo. Si tratta di una auto-produzione italo-giapponese dal
sapore decisamente allegorico, i cui temi principali, come si evince
dall'incipit della recensione, sono il passaggio dall'adolescenza
all'età adulta e l'integrazione nella decadente società/mondo esterno;
integrazione alla quale corrisponde l'inevitabile perdita
dell'innocenza, giacché per sopravvivere nel marcio è necessario
diventare eroi e assassini allo stesso tempo; ovvero divenire
marci a propria volta, tuttavia conservando un insieme di valori che
permettono di godere della bellezza e dell'unione con l'altro - inteso
in senso generico: potrebbe essere un'unione mistica, amorosa e/o
interiore -. Nonostante il doloroso compromesso finale con la
società/mondo faccia necessariamente diventare degli assassini, una componente eroica deve pur sopravvivere nell'uomo, in modo tale ch'esso, una volta diventato adulto - e quindi eroe -, abbia il coraggio di trovare una propria Raison d'être in un mondo esterno assolutamente insensato e privo di valori.
Gli araldi della desolata meta da raggiungere in quell'onirico viaggio
di formazione che è "Kant" vengono rappresentati mediante vari
simbolismi, atti di bullismo e di violenza sessuale da parte di una
gioventù allo sbando. Notevoli sono le sequenze visive ideate da Roberto
Pentassuglia, come ad esempio il suggestivo volo di corvi dal sapore
squisitamente espressionista che rappresenta un gramo presagio di morte;
morte che nel manga viene intesa come stadio precedente ad una
rinascita spirituale pregna di volontà, ovvero di quel metaforico
eroismo precedentemente accennato il quale viene fomentato dalla
coscienza del cambiamento e da uno spiccato intento di autoaffermazione.
L'Es in latino rappresenta la seconda persona del verbo sum, ovvero tu sei;
e nel manga tale è il nome con cui viene identificato l'essere magico
che conduce gli adolescenti all'età adulta (nel caso del protagonista
si tratta di un orsacchiotto peluche di nome Kant). L'Es in base
all'allegoria proposta nell'opera viene quindi inteso come il vero Sé
del protagonista; ovvero quella personalità grondante di totalità -
nonché di unione degli opposti - assopita nell'inconscio dell'uomo, la
quale va gradualmente risvegliata durante il proprio personale percorso
di crescita interiore. E' da sottolineare che il pensiero dell'orsetto,
il quale riverserà sul protagonista numerosi monologhi pertinenti ed
efficaci - ma talvolta eccessivamente artificiosi e fini a sé stessi -
non è molto affine a quello del filosofo di cui porta il nome;
evidentemente Takeshi Otani avrà fatto un po' di confusione, chiamando
"Kant" un'opera che con la complessità del pensiero del filosofo Kant
c'entra poco o nulla.
Tecnicamente il manga presenta uno stile grafico molto personale e
opportuno per la storia/non-storia raccontata; la sceneggiatura delle
tavole è molto efficace e ben studiata, e fa subito intendere la
spiccata passione per il fumetto e il cinema dello sceneggiatore e
disegnatore Roberto Pentassuglia. A mio avviso il manga è molto affine
alle opere horror di stampo filosofico di Suehiro Maruo, sia per lo
stile che per le tematiche trattate; opere le quali, tuttavia, non
ricorrono ad eccessivi e pesanti monologhi per lanciare il loro
messaggio, ma fanno parlare le immagini e le azioni dei personaggi,
anche mediante l'utilizzo di scene esasperate, rappresentazioni
oltremodo grottesche e un marcato uso dell'iperviolenza.
In conclusione, devo ammettere che "Kant" è una piccola sorpresa in
quanto auto-produzione di artisti esordienti nel mondo del fumetto,
giacché sembra essere un'opera creata da fumettisti con una certa
esperienza nel settore e un certo bagaglio culturale alle spalle, e non
da delle nuove leve che hanno appena mosso il primo passo in un ambiente
in cui è abbastanza difficile sfondare. Detto ciò, "Kant" è senz'altro
un esordio molto coraggioso che vale la pena supportare.
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