Titolo originale: Paremu no Ki
Regia: Takashi Nakamura
Soggetto: Takashi Nakamura
Sceneggiatura: Takashi Nakamura
Character Design: Takashi Nakamura
Musiche: Takashi Harada
Studio: Palm Studio
Formato: film cinematografico (durata 136 min. circa)
Anni di uscita: 2002
Il film parte in modo impeccabile, con fondali iper dettagliati, surrealisti ed ermetici che sembrano più veri e propri quadri che semplici frames di un cartone animato. Dal punto di vista visivo, "A tree of Palme" è pura arte, addirittura nella minuziosa scelta delle sfumature dei colori; le incursioni musicali evocative creano un mood unico, misterioso e maledetto; sebbene la prima ora di spettacolo sia lentissima dal punto di vista dello svolgimento degli eventi previsti dallo script, è bella da vedere, una gioia per i sensi. Tuttavia, la seconda parte del film, per quanto sia ancora tecnicamente eccelsa, ingrana la quinta e si chiude frettolosamente, in quanto non c'è più il tempo di sviscerare appieno le potenzialità della trama. Una trama danneggiata irreparabilmente dalla cattiva gestione dei tempi e dall'eccessiva ambiziosità del progetto.
Se Pinocchio è una fiaba per bambini, "Ideon" e "Akira" sono decisamente opere dai contenuti adulti: mescolare assieme queste tendenze crea una contraddizione implicita nel film di Nakamura: è per bambini o per adulti? In esso ci sono tendenze Miyazakiane/Disneyane che potrebbero piacere ai bambini, ma anche altri elementi ben più complessi che risulterebbero a loro incomprensibili, come alcuni momenti di introspezione psicologica e di tensione interiore da puro thriller fantasticheggiante. Insomma, nel suo voler essere a tutti i costi un film per tutti, "A tree of Palme" non riesce a trovare un target preciso a cui vendersi, e penso sia anche questo uno dei motivi del suo insuccesso commerciale.
In conclusione, considerando anche il finale, che risulta abbastanza frettoloso, poco incisivo, e che quindi non riesce a piazzarsi nella memoria a lungo termine dello spettatore come invece dovrebbe, date le indubbie potenzialità dell'intreccio, considero questo "A tree of Palme" un film nella norma, che sarebbe potuto essere di più, data la sua indubbia maestria tecnica. Lo consiglio a chi ha già una certa esperienza nel campo degli anime, in quanto due ore e mezza di trovate visuali suggestive miste ad un generale sbilanciamento nel dosaggio dei tempi narrativi potrebbero far addormentare lo spettatore medio in men che non si dica. Chi invece ha un debole per la grafica retrò reminescente dei gloriosi anni '60 e '70 ha trovato pane per i suoi denti.
Il mastodontico "A tree of Palme" è, assieme alla serie televisiva
"Fantastic Children", il lavoro più conosciuto di Takashi Nakamura, il
celebre chief animator del kolossal "Akira" di Katsushiro Otomo. Si
tratta di un film molto ambizioso, un progetto su cui l'autore ha
investito dieci lunghi anni della sua vita. Lo si potrebbe definire,
giusto per inquadrarlo bene, una sorta di "Pinocchio meets Akira and
Ideon": molte scene parlano da sole, come quella della trasformazione
mostruosa di Tetsuo, che viene fatta rivivere in modo fantasioso, con
radici e rami di albero anziché vene e capillari sanguinei; inoltre
l'illimitata energia senziente dell'albero magico è chiaramente ispirata
all'Ide di "Ideon".
Una misteriosa donna, inseguita da degli altrettanto misteriosi
individui, chiede alla famiglia del burattino Palme, composta dal suo
creatore e dalla sua fragile e gravemente ammalata moglie, di consegnare
un oggetto importante in un posto denominato Tama, in cui risiede un
monolitico albero sacro. Dopo la morte della moglie del suo novello
Geppetto, Palme rimane paralizzato per il dolore; tuttavia, confondendo
la donna misteriosa con la sua defunta "mamma", accetta la richiesta, e
intraprende un lungo viaggio di formazione alla ricerca dell'albero
mistico. Ricerca che comporterà anche il ritrovamento della sua umanità,
che verrà stimolata dai numerosi incontri che egli farà durante il suo
cammino.
Il soggetto di "A tree of palme", ovvero
il viaggio di formazione di questo novello Pinocchio, è troppo
pretenzioso con le sue molteplici tematiche e la sua moltitudine di
personaggi, che il regista vuole caratterizzare a tutti i costi alla
perfezione; manca il tempo di fare le cose per bene, di gestire le
intuizioni dell'autore in poco tempo: molto probabilmente, se " A tree
of palme" fosse stato una semplice serie di OAV, non sarei qui a parlare
del cattivo dosaggio dei tempi nella sua sceneggiatura.
Il film parte in modo impeccabile, con fondali iper dettagliati, surrealisti ed ermetici che sembrano più veri e propri quadri che semplici frames di un cartone animato. Dal punto di vista visivo, "A tree of Palme" è pura arte, addirittura nella minuziosa scelta delle sfumature dei colori; le incursioni musicali evocative creano un mood unico, misterioso e maledetto; sebbene la prima ora di spettacolo sia lentissima dal punto di vista dello svolgimento degli eventi previsti dallo script, è bella da vedere, una gioia per i sensi. Tuttavia, la seconda parte del film, per quanto sia ancora tecnicamente eccelsa, ingrana la quinta e si chiude frettolosamente, in quanto non c'è più il tempo di sviscerare appieno le potenzialità della trama. Una trama danneggiata irreparabilmente dalla cattiva gestione dei tempi e dall'eccessiva ambiziosità del progetto.
Se Pinocchio è una fiaba per bambini, "Ideon" e "Akira" sono decisamente opere dai contenuti adulti: mescolare assieme queste tendenze crea una contraddizione implicita nel film di Nakamura: è per bambini o per adulti? In esso ci sono tendenze Miyazakiane/Disneyane che potrebbero piacere ai bambini, ma anche altri elementi ben più complessi che risulterebbero a loro incomprensibili, come alcuni momenti di introspezione psicologica e di tensione interiore da puro thriller fantasticheggiante. Insomma, nel suo voler essere a tutti i costi un film per tutti, "A tree of Palme" non riesce a trovare un target preciso a cui vendersi, e penso sia anche questo uno dei motivi del suo insuccesso commerciale.
In conclusione, considerando anche il finale, che risulta abbastanza frettoloso, poco incisivo, e che quindi non riesce a piazzarsi nella memoria a lungo termine dello spettatore come invece dovrebbe, date le indubbie potenzialità dell'intreccio, considero questo "A tree of Palme" un film nella norma, che sarebbe potuto essere di più, data la sua indubbia maestria tecnica. Lo consiglio a chi ha già una certa esperienza nel campo degli anime, in quanto due ore e mezza di trovate visuali suggestive miste ad un generale sbilanciamento nel dosaggio dei tempi narrativi potrebbero far addormentare lo spettatore medio in men che non si dica. Chi invece ha un debole per la grafica retrò reminescente dei gloriosi anni '60 e '70 ha trovato pane per i suoi denti.
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