Titolo originale: Bokurano
Titolo inglese: Bokurano
Autore: Mohiro Kitoh
Tipologia: Seinen Manga
Edizione italiana: Kappa (sospeso al sesto volume)
Volumi: 11
Anno di uscita: 2003
"Bokurano" come metafora della vita; "Bokurano" come critica alla
società giapponese; "Bokurano" come magistrale poesia. "Bokurano",
"Ours", "Nostro". Il nostro gioco, quello di ogni giorno. L'agrodolce
gioco della vita.
"Bokurano" è l'ultimo capolavoro di Mohiro Kitoh dopo "Le ali di Vendemiarie" e "Narutaru". E' indubbiamente il suo manga più
equilibrato, tant'è che non ha subito alcuna censura nella corrispettiva
versione americana, contrariamente al precedente e ben più "malato" predecessore.
Il mangaka con quest'opera torna ad affrontare i temi a lui più cari,
scrivendo un soggetto e una sceneggiatura formalmente perfette, senza
rinunciare alle sue caratteristiche "coltellate" nel ventre del lettore
(chi ha letto "Narutaru" sa di cosa parlo).
Questo manga decostruisce il genere robotico in un modo abbastanza
crudele: il pilota muore subito dopo la singola battaglia, in quanto il
mecha si serve della sua energia vitale come "carburante". Ovviamente
lo spazio concesso al robot e al combattimento in sé è ben poco:
l'autore preferisce concentrarsi sulle tristi vicende personali dei
giovanissimi piloti, muovendo nel frattempo una profonda critica alla
fredda, competitiva e opprimente società giapponese. Spesso le tragiche
vicende di vita quotidiana narrate in "Bokurano" metteranno in luce la
crisi della famiglia moderna, in cui non c'è comunicazione tra genitori e
figli, in cui non ci sono scambi di affetto, in cui i giovani vengono
abbandonati a loro stessi, senza figure di riferimento che li possano
guidare. Stranamente, in "Bokurano" la morte assume una valenza
positiva, in quanto è l'unica cosa che permette ai protagonisti di
riconciliarsi con i genitori (o con loro stessi) e a smuovere i freddi
cuori delle persone assuefatte da un ambiente iper-produttivo e
iper-competitivo.
"Bokurano" presenta picchi vertiginosi di poesia e una notevole
raffinatezza nella scelta del tratto e del design dei fondali, che certe
volte sembrano dei veri e propri quadri: la maestria artistica
dell'autore è evidente. Come non citare la bellezza dell'unione mistica
con la natura di Komoda, una delle protagoniste del manga, in cui la
musica da lei suonata diventa un mezzo di comunicazione universale, in
grado di superare le barriere ideologiche e sociali? Kitoh non rinuncia
di certo alle sue tipiche incursioni nel misticismo, ponendo nuovamente,
come in "Narutaru", lo Yin e lo Yang a fondamento dell'essere e della
totalità delle cose.
La profonda caratterizzazione dei personaggi, lo spessore dei temi
trattati, l'eccellente apparato artistico, i geniali colpi di scena ed
il finale perfetto (con tutte le implicazioni metafisiche e ontologiche
che ne derivano) fanno di questo manga un autentico capolavoro. Si
tratta di una lettura impegnata, seria, in cui non c'è spazio per
fanservice e trovate commerciali modaiole. In un certo senso "Bokurano" è
un ritorno agli anni '70, con le loro atmosfere malinconiche e le loro
vicende tragiche e profonde.
Passiamo al vero grande difetto del manga, che non è imputabile
all'autore ma alla casa editrice italiana, la Kappa. Essa ha pubblicato
"Bokurano" in un'edizione abbastanza costosa (9 euro a volume), in
brossura e senza neanche la sovracoperta. L'elevato prezzo e lo scarso
successo commerciale del manga (il lettore avrà dedotto che stiamo
parlando di un prodotto di nicchia) ne hanno indotto la sospensione
definitiva al sesto volume, proprio nel momento in cui la storia si
faceva molto interessante. Quindi, per leggere tutti gli undici i volumi
di "Bokurano", è necessario passare alla versione americana (chi
conosce bene l'inglese non avrà comunque alcun problema).
In conclusione, "Bokurano" è un manga decisamente fuori dal comune, che
può essere interpretato con molteplici chiavi di lettura. L'autore ci
offre un'attento studio dei problemi giovanili; importanti riflessioni
sul valore della vita umana e sull'esistenza in generale; un immancabile
anti-americanismo di fondo (nel manga i riferimenti al "casus belli" di
Pearl Harbour e alle tragedie di Hiroshima e Nagasaki sono ben
evidenti); momenti epici (la famosa battaglia di 30 ore consecutive per
la salvezza della terra, l'annichilente e spietato scontro finale...)
Insomma, se volete una lettura bella tosta, mai banale, riflessiva e
impegnata, "Bokurano" fa per voi.
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