sabato 6 gennaio 2024

Annuncio su Antropofagia: la prima presentazione dal vivo


Ciao a tutti e grazie per il supporto che continuate a dare a me e a questo blog. Come da locandina, la prima presentazione dal vivo del libro si terrà al CAM Garibaldi (Corso Garibaldi 27) a Milano, il 14 Gennaio alle 18:00. A intervistarmi sarà lo scrittore e Youtuber Antonio Belfiore. Se volete una presentazione nella vostra città, non esitate a contattarmi: basta trovare una libreria indipendente nella vostra zona e chiedere loro se sono interessati a farne una, in tal caso mi organizzerò con l'editore per incontrarci dal vivo. Un saluto da Francesco "AkiraSakura" Granziera. 

17 commenti:

  1. Eh, bisognava proprio concentrarsi da subito sulle indipendenti, quelle che non ricordo/trovo mai. Meglio così: temo che alla Feltrinelli pavese tu e il pubblico sareste rimasti schiacciati tra la gente che passa, a meno che non ci fosse qualche ambiente più largo che non ho visto :)

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    1. In realtà le indipendenti sono meglio perché più aperte a case editrici indipendenti e non alle solite 5 che ci sono su tutti gli scaffali.

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  2. Cmq ho passato qualche giorno sopra a milano, pensieri sparsi:

    × la sovranità reale richiede spazio privato, deputato alle proprie fantasie. Lo si è sempre saputo. Dalle ville degli imperatori romani, a quelle medicee, al vittoriale costruito in cambio del silenzio/assenso al fascismo

    x la sensazione e.spendere tanto per vivere.come lumpenproletariat. Andando e tornando in albergo incrocio una ragazza davvero bella, soprattutto truccata ottimamente
    Al ritorno la reincrocio, il trucco sfatto, lo sguardo quasi umiliato dietro gli occhiali da sole. Cosi non ha senso


    x faccio una serata in un locale alla moda sul tetto di albergo in centro, sto a milano facciamo il milanese. I prezzi tutto sommato sono proletari,.falsamente esoso.
    Il commensale nota che o ci sono vecchie.coppie attempate o prostitute con clienti, evidenti dallo sguardo, dalla differenza di eta e da tutto il resto. Dai un buon ritratto della Società .
    Noto che in tutta la terrazza, piuttosto grande, c e un sola ragazza che, oltre ad essere vestita in tiro e un po da mignotta, è anche effettivamente bella e affascinante
    Aspetta qualcuno che poi arriva. Rispetto al resto spicca per carisma, ed infatti ha l'unica ragazza decente della terrazza

    Stante i difetti che hai additato alla societa postmoderna,e a milano, dato che si è vivi e utile farsi un piano di battaglia per fare la parte del.leone. li dove hai deciso di vivere :) nei termini in cui hai deciso di vivere.

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    1. Sono nato povero, non ho ricevuto alcuna eredità né educazione "da leone" (anzi, mi è stato insegnato che sono una merda, in particolare da mio padre), quindi francamente "'sti cazzi". Me ne sto nel mio quartiere tranquillo, fantascienza rispetto alla periferia di Torino di inizio anni 00, e francamente spero che meno gente possibile mi caghi il cazzo. Questo è il mio piano di battaglia.

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    2. Egregio Anonimo: in un contesto culturale più accessibile e onesto con sé stesso, tu scriveresti per il Foglio anziché nei commenti di un piccolo blog. :)
      Detto questo, nuovamente mi metto a pensare se scene come quelle da te descritte abbiano un'estetica potente o siano solamente misere o tutte e due, dato che io proprio non concepisco la categoria "semplici accadimenti della vita". Fortunatamente tale questione mi passa facilmente di mente.

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  3. In realta sono stato su in citta per una manciata dj giorni, non nel weekend. Quindi si fa davvero impressione.

    Francesco mi sembra una persona molto intelligente, non la merda indicata dal di lui padre. Solo gli appettiti vanno rimossi dalla castrazione, sociale o autoindotta.

    Credo anche che una certa ferocia ferina sia insita in tutti, e non la si plachi. O la si sazia, o la si sublima ed esprime. Scrivere un libro è un modo per affermarsi socialmente..come tanti altri. Mi chiedo se sia quello giusto, se porti a contatto con le persone giuste e non - al giorno d oggi -con una torma di disadattati dal quale sarebbe meglio stare alla larga.

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    1. "Scrivere un libro è un modo per affermarsi socialmente..come tanti altri."

      Nel mondo contemporaneo è una cosa abbastanza inutile, invece. A meno di non essere fenomeni televisivi o bestie da social media. Non ho tratto alcun vantaggio sociale dalla pubblicazione del libro, ma proprio zero.

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    2. Egregio Anonimo (ti spiace questo nick o lo posso tenere? :D): mi viene da chiedermi che differenza ci sia tra gli appetiti da sedare e la ferocia ferina... per così dire, se spariscono i primi la seconda non si sazia né si può sublimare, e resta solo un senso di irrisolto. O forse salto qualche elemento significativo?

      Sulla "riputazioncella" (cfr. il Brentani in Senilità) della letteratura: vale se ci si trova in un bel contesto provinciale (un cugino di mia madre ha autopubblicato un libro qualche tempo fa e me ne sono accorto) o in un altrettanto bel contesto alto-borghese, direi. Fortunatamente se mai pubblicherò qualcosa (improbabile) sarà poesiaccia di cui non si accorge nessuno.
      (Riguardo alla torma di disadattati: eccomi qua, e spero appunto di non essere l'unico!)

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    3. "Riguardo alla torma di disadattati: eccomi qua, e spero appunto di non essere l'unico!"
      Sembre presente.

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    4. Bene! (anche se devo ricordarmi chi sei: sono tardo! :D)

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  4. Mi sono espresso male... quel vanno era piu alla inglese... tipo they are going to, sono destinati.

    Sulla riputanzioncella, in realta e un desiderio di comunicazione ed affermazione. Anche in chi fa volontariato a vari livelli volevo dire. Mi viene in mente anchenunnl finale di fantozzi... con parte della pensione pagherà il pregio di venire a lavoro.

    Allora tra un hikikomori e un d annunzio quali sono le differenze


    X contornarsi di figa, per soddisfsre l appetito di comunicazione e antropofagia in modo selezionato diciamo

    X spazio esterno, bellezza e non claustrofobia

    X presa sul mondo esterno, altrimenti si finisce agnello sacrificale alla ludwig II

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    1. Più o meno ho capito cosa intendi, ma alla fine mi pare una visione troppo semplificata. Direi decisamente ad esempio che si possa non essere un hikikomori ma mancare di "presa sul mondo esterno", e vivere più o meno dignitosamente. E a me D'Annunzio sembra alla fine un'icona della provincialità che ha lasciato pochissimo (e che è finito a fare la maschera di contorno del fascismo; non conosco abbastanza Ludovico II per valutare l'espressione "agnello sacrificale". Perlomeno certi futuristi sono finiti meglio!).
      Saluti! *emojicolpolliceinsu*

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    2. Il riferimento all'hikikomori era per me ne sto nel mio angoletto e mi faccio i cazzi miei .

      Esistono sicuramente molti fenotipi psichici, oltre che situazioni, in cui non si ha presa sul mondo.

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  5. Per inciso, mi sembra solo di dire ovvieta. Il punto era si ok, passato qualche giorno a milano è un po come dici. E si puo concordare su molti punti. Ma gia che ci sei vedi di fare la parte del leone, che sono quelli che si fanno i cazzi loro ma sono carnivori, non erbivori (cfr..Morioka). Spero di aver fornito qualche spunto di riflessione

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  6. Sono appassionato di antico egitto, spiegai anche il perche ma non mi ripeto. In italia ho trovato sulle stesse corde, che mancano del tutto nel mondo romano, l'ipogeo dei volumni, immediatamente fuori da perugia.

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