sabato 10 maggio 2014

Space Runaway Ideon: Recensione

Titolo originale: Densetsu Kyojin Ideon
Regia: Yoshiyuki Tomino
Soggetto: Hajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Sceneggiatura: Arata Koga, Hiroyasu Yamaura, Kenichi Matsuzaki, Sukehiro Tomita, Yuuji Watanabe
Character Design: Tomonori Kogawa
Mechanical Design: Submarine, Kunio Okawara
Musiche: Koichi Sugiyama
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 39 episodi
Anni di trasmissione: 1980 - 1981


Quando nel 1976 Go Nagai abbandonò la Toei Animation ebbe inizio un periodo molto fecondo per il genere robotico. Gli autori iniziarono a proporre nuove idee per rinnovarlo, come ad esempio Nagahama Tadao ("Combattler V", "Vultus V", "General Daimos"), che caratterizzava i "cattivi" allo stesso modo dei "buoni", umanizzandoli e facendoli diventare protagonisti a tutti gli effetti; come Yoshiuki Tomino, che con il suo "Gundam" abbandonò definitivamente lo schema tokusatsu, spogliò il robot dell'aura super e introdusse il realismo delle vicende trattate; come Akiyoshi Sakai, che con il suo "Baldios" tentò (invano) di alzare il target a cui era destinato il genere, mettendo il robottone in disparte e concedendo tutto lo spazio ai personaggi. "Baldios" e "Gundam" erano state le opere più coraggiose, le altre - tra cui metto anche "God Sigma", "Daltanious", "Laserion" e tutti gli altri robotici di transizione - erano ancora in parte legate alla tradizione nagaiana. La gloriosa fase di "incertezza" finì nel 1982, dopo il clamoroso successo di "Macross" e dei tre film riassuntivi di "Gundam", che fissarono le nuove direttive per il robotico a venire. Tornando a noi, proprio lo stesso anno della messa in onda di "Baldios" (1980) uscì anche "Ideon", che reputo l'apoteosi della genialità di Tomino e il suo vertice massimo.


La nuova direzione aperta da "Gundam" era stata inizialmente un flop, ergo il regista ebbe l'idea di fare un passo indietro, tornando a scrivere la trama di un super-robot. Quest'ultimo però non poteva essere uguale a tutti quelli che lo avevano preceduto, ma doveva differenziarsene il più possibile: infatti "Ideon" possiede una trama più affine all'hard sci-fi che al robotico tradizionale; le vicende si snodano su scale cosmiche, esattamente come nelle grandi "space opera" del passato, "Corazzata Spaziale Yamato" in primis (Tomino ne aveva scritto le sceneggiature di alcuni episodi); l'atmosfera è cupa, opprimente, angosciosa. Il super robot definitivo ideato da Tomino è un vero e proprio "Dio", la cui potenza aumenta progressivamente nel corso della serie, fino a diventare infinita, con conseguenze cosmiche e apocalittiche devastanti. Questo fatto verrà messo in luce fin dalla prima puntata della serie, a scanso di equivoci: "Ideon" è un vero e proprio viaggio nell'oblio, dove i protagonisti devono utilizzare una macchina che non sanno controllare e che potrebbe distruggere tutto da un momento all'altro, come una bomba ad orologeria.


I personaggi di "Ideon" sono molto antipatici e brutali: non è possibile definire dei "buoni" o dei "cattivi", in quanto sono tutti palesemente razzisti e intolleranti. Quelli del Buff Clan chiamano "alieni" i protagonisti; i protagonisti chiamano "alieni" quelli del buff clan; l'incomunicabilità, tema chiave di tutta la sterminata produzione tominiana, è totale: nessuno vuole comprendere il punto di vista del nemico, nessuno è disposto a rinunciare al proprio egoismo, alla propria tradizione e alle proprie convinzioni, che spesso si riveleranno errate. L'unico personaggio che cercherà di riconciliare le due fazioni verrà deriso e umiliato da entrambe, diventando spesso oggetto di un odio e di un'invidia feroci (mi riferisco ovviamente alla bellissima principessa Karala).


La storia inizia con il ritrovamento di una antica astronave e di un misterioso robot da parte di un'equipe scientifica sotto le direttive di Sheryl, una giovane dottoranda ancora inesperta. Poco dopo questo avvenimento, il Buff Clan, una potenza spaziale completamente militarizzata e governata da regnanti ottusi, tradizionalisti e meschini, non esiterà a bombardare l'antica astronave con tutta la spedizione di Sheryl al suo interno, ritenendola ostile. A questo punto, inspiegabilmente, Il colossale ciclope rosso, una volta salito a bordo il nostro protagonista Cosmo (la versione afro di Amuro), si attiverà da solo e respingerà l'attacco. Successivamente la situazione si farà pesante, in quanto i protagonisti saranno costretti a fuggire dai ripetuti attacchi del nemico a bordo di un'astronave sconosciuta, forse appartenente a qualche antica civiltà misteriosa, senza neanche sapere come manovrarla. Inoltre a bordo della Solo Ship (così è stata ribattezzata l'astronave) finirà per caso anche Karala, la raffinata principessa del Buff Clan: ella è l'unico personaggio "buono" e idealista della serie, che non tarderà a diventare un capro espiatorio su cui l'equipaggio della Solo Ship sfogherà la propria rabbia e le proprie frustrazioni, che spesso degenereranno in xenofobia e pura violenza fisica (memorabile sarà la scena in cui Sheryl e Karala si prenderanno a schiaffoni, lanciandosi sguardi pieni di odio allo stato puro).
Andando avanti con la fuga, la situazione si farà sempre più drammatica, e il potere del "Dio gigante", come premesso, crescerà a dismisura: c'è una forza misteriosa che lo muove, l'Ide, che risponde alle emozioni negative dei personaggi diventando sempre più potente e incontrollabile.


Che cos'è l'Ide? Che sia una forza di potenza infinita che fa muovere l'intero universo viene detto fin dalle prime puntate; indubbiamente abbiamo a che fare con uno "spiritus mundi", una divinità impersonale che non si cura delle sorti dell'umanità, un "dio natura" tipicamente panteistico. L'affinità dell'Ide con la natura viene suggerita continuamente dai molteplici indizi che Tomino lascia lungo il plot: sono infatti numerose le inquadrature naturalistiche in cui si muovono molti animali stranissimi, che suggeriscono l'estrema impersonalità, complessità e capacità di differenziazione della natura.
In un certo senso "Ideon" porta la psicologia in animazione ancora prima di "Evangelion": Ide infatti deriva da Id, che nella psicologia freudiana rappresenta il dominio degli istinti e delle pulsioni irrazionali dell'animo umano. Alcuni potrebbero notare una certa affinità tra l'Ide e l'inconscio collettivo junghiano, come suggerisce la rivelazione della natura della misteriosa forza nel corso della serie.


Nella caratterizzazione del Buff Clan Tomino critica pesantemente la tradizione giapponese, con i suoi freddi giochi di potere e le sue assurde regole d'onore tipicamente patriarcali, dimostrando una certa fiducia nei confronti delle nuove generazioni. In "Gundam" il mondo poteva avere speranza di rinnovarsi grazie ai giovani Newtype; in "Ideon", invece, l'umanità ha bisogno di persone come Karala, non a caso ella ha una grande affinità con l'Ide. "Ideon" è comunque una serie assolutamente pessimista: l'umanità ha indubbiamente fallito, non è capace di rinnovarsi e può solamente affidarsi ad un "messia" esterno per redimersi.


Il finale di "Ideon" è purtroppo incompleto a causa dei problemi che questo titolo ha avuto con la produzione (taglio di budget a causa del basso share). Il vero finale è quello del film "Be Invoked", capolavoro assoluto dell'animazione di tutti i tempi e prototipo di tutti i film sci-fi cupi e distopici a venire ("Akira" e "The End of Evangelion" in primis).
E' da notare che la GAINAX ama molto citare "Ideon": "Gunbuster", "Evangelion" e "Gurren Lagann" lo omaggiano in modo molto evidente.


"Ideon" ha anticipato in pieno le tematiche portate in auge da "Evangelion" negli anni '90 (che le ha opportunamente aggiornate con post-modernismo, filosofia e sedute psico-analitiche) e che verranno ulteriormente riprese dai validissimi e nichilisti manga "Narutaru"e "Bokurano". Insomma, "Ideon" ha fatto scuola ed è avanti ancora adesso. E' un'opera complessa e attualissima, dalle molteplici sfaccettature, con quello che a mio avviso è il più bel finale mai visto nella storia dell'animazione (mi riferisco ovviamente a quello del film, "Be Envoked", vera e propria magnum opus di Tomino).


In definitiva, "Ideon" è il miglior Tomino di sempre. Nonostante l'orrendo mecha design e la totale assenza di fanservice, questo anime dimostra dei contenuti e una maturità sconcertanti. Non si tratta di un semplice prodotto di intrattenimento. Personalmente, un gradino sotto a "Gundam" e "Ideon" metto "Dunbine" e "Xabungle", altre due visioni obbligatorie per gli appassionati del robotico e dell'animazione giapponese in generale.














8 commenti:

  1. Ti devo ringraziare perchè la tua recensione su Animeclick mi ha spinto a guardare questa serie stupenda.
    Non amo il genere robotico (anche il pluricitato Evangelion mi è parso pizzoso), ma è evidente che
    in questo caso il mecha rappresenta solo un pretesto per parlare dell'animo umano e Tomino ci riesce
    con una profondità tale che non ho mai visto in altri anime e probabilmente in nessun'altra opera cinematografica.
    Molti hanno attinto a piene mani da SRI, in alcuni casi con risultati eccellenti ma mai, a mio avviso, eguagliando l'opera madre
    che ha tracciato un solco profondissimo e forse ancora oggi non del tutto esplorato.
    Riguardo al finale di Be Envoked, pur essendo esteticamente grandioso mi è sembrato un po' una forzatura (forse imposta al regista)
    per lasciare un barlume di speranza in una sorta di evoluzione spirituale del genere umano dopo la distruzione totale...chissà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l'apprezzamento. :)

      Nel finale non è presente alcuna forzatura, il ciclo morte/rinascita è un simbolismo religioso molto caro ai giapponesi, basta soltanto pensare alla Fenice di Tezuka o a Sailor Saturn, per fare due esempi a me cari.

      PS: ti chiedo gentilmente di andare a capo correttamente nei tuoi successivi post. Grazie.

      Elimina
  2. Più semplicemente, è proprio una filosofia della religione orientale tutta : per noi occidentali tutto ha un inizio e una fine, mentre per loro ogni cosa dopo la fine, ricomincia da capo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, infatti nelle antiche Upanishad si parla di cosmologia ciclica e non di creazione ex nihilo.

      Elimina
  3. Trovo als erie di Ideon alquanto brutta : disegni mediocri, regia scialba, sotire ripetitive ( l'astranave Solo fugge dai Buff Clan che la inseguono e cercano di distruggerla in ogni episodio.
    Ci sono poi troppi personaggi che rendendo la serie caotica e dispersiva.
    Ci credo che non ha funzionato.
    Ad esempio, c'è Moera, uno dei piloti dell' Ideon che non si vede quasi mai in tutta la serie ( come gli altri: a volte si ha l'illusione che a pilotare Ideon siano solo Cosmo e Kasha , mentre i piloti saranno almeno 6 ) tranne nell' episodio dove muore.
    Come fai a "sentire" la morte di un tizio che per 30 e passa puntate era stato solo nominato ?
    E via di cose così ( tipo l'Imperatore del Buff Clan, personaggio inutile e superfluo che se manco ci fosse stato , nessuno se ne sarebbe accorto )
    Un altra precisazione: spesso si dice che nel finale del film, le anime di Cosmo e co. si disperdono nel mare creando la vita sulla Terra.
    Ma Ideon è ambientato nel futuro, viene detto esplicitamente in alcune puntate facendo riferimento al nostro pianeta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sul fatto che Ideon sia una mattonata sui denti siamo tutti d'accordo, sia quelli come me, che lo adorano, che quelli come te, a cui non piace.

      La ripetitività di Ideon non è cmq nulla in confronto a quella di Dunbine o di altre opere di Tomino decisamente mal sceneggiate. Per questo penso che Ideon sia una delle sue opere meglio riuscite. A livello di regia non è un granché a causa delle innumerevoli scene riciclate e delle animazioni low budget (ovviamente questo discorso non vale per Be Envoked, che è un capolavoro da qualsiasi parte lo si guardi). Ma in fondo a Tomino, che non è un regista mainstream, queste cose non interessano. Perché Ideon si tratta sostanzialmente di una grande allegoria inerente il divario generazionale tra i giapponesi feudali (il buff clan, i cui membri non a caso si definiscono “samurai”) e quelli postmoderni (l'equipaggio della Solo Ship, in cui ognuno è alienato e pensa soltanto al suo tornaconto). E a ciò si aggiungono un citazionismo SF di stampo classico (che piacque molto agli otaku dell'epoca) e la solita poetica dei difetti di comunicazione, questa volta coadiuvata dal misticismo – il messiah in fondo è il buddha, siamo lì.

      Moera in effetti come personaggio è stato trascurato, ma gli altri fanno benissimo il loro dovere, risultando volutamente odiosi e detestabili (viva il realismo psicologico). Detto questo, l'inserire troppi personaggi e troppa carne al fuoco è un difetto tipico di Tomino, ma in Ideon questa cosa non è marcata come in un Gundam G Reconguista o un Brain Powerd. Anzi, direi proprio che Ideon sia addirittura godibile rispetto a questi due esempi.

      L'imperatore del Buff Clan incarna il vertice della tradizione patriarcale (che nell'opera viene duramente criticata). Pertanto non è affatto inutile. E' un personaggio/simbolo necessario.

      Il discorso sull'ambientazione dell'anime personalmente lo trovo irrilevante e subordinato agli aspetti metaforici e contenutistici del suddetto.

      Elimina
  4. Per me l'Imperatore era davvero inutile, se facevano come capo del BC il papà di Karala sarebbe stato meglio ( e da come scrivi mi sa che lo confondi con l'Imperatore, che è un altro personaggio: ma se non te lo ricordi è normale, visto che compare pochissimo).
    Il difetto di Tomino è che è lento, lentissmo neitempi di sceneggiatura.
    Indugia troppo su questo e quello diluendo la forza della storia che scrive.
    I risultati migliori li ottiene quando lavora su dei film ( vedi il secondo di Ideon) o quando deve dare un accelerata alla storia perché la serie è stata segata (vedi le ultime puntate di Zambot e Gundam).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sto parlando di Zou Habel Gande, che compare in un solo episodio, da quel che mi ricordo. E ovviamente il papà di Karala complotta contro di lui - ordinaria amministrazione patriarcale, insomma.

      Più che "lentezza" di sceneggiatura direi "confusionarietà" di sceneggiatura. Ma questo dipende anche dalla capacità degli sceneggiatori che lo affiancano di rendere in modo comprensibile le sue innumerevoli idee.

      Cmq quando gli Universal Quantifier completeranno la nuova versione subbata a 720p mi farò un bel rewatch, e in seguito, molto probabilmente, aggiornerò la recensione. :)

      Elimina