Titolo originale: Baburugamu Kuraishisu
Regia: Fumihiko Takayama, Hiroaki Gohda, Hiroki Hayashi, Katsuhito Akiyama, Masami Obari
Soggetto: Toshimitsu Suzuki
Sceneggiatura: Emu Arii, Hideki Kakinuma, Hidetoshi Yoshida, Katsuhito Akiyama, Shinji Aramaki, Toshimichi Suzuki
Character Design: Kenichi Sonoda
Musiche: Kōji Makaino
Studio: AIC, ARTMIC Studios, Youmex
Formato: serie OAV di 8 episodi (durata del singolo episodio: un'ora circa)
Anni di trasmissione: 1987 - 1991
1985. Con l'avvento di "Megazone 23", storico OAV che aggiornava
"Macross" per l'home video inserendo qualche scena di nudo, mettendo la
trama in disparte e le pop idol, la colonna sonora e la grafica in
primo piano, nella seconda parte degli anni '80 nacquero moltissimi OAV
dalle possenti musiche, dalle trovate grafiche ricercate e dalla trama
pressoché nulla. "Bubblegum Crisis" non è un'eccezione: è un capolavoro
di character e mecha design, ha una OST da paura, composta da brani di
puro e spinto rock anni '80 (prodotta direttamente dalla EMI) e ha una
trama non pervenuta: quattro bellissime ragazze, le Knight Sabers,
indossando delle tute high tech combattono contro i cyborg prodotti
dalla Genom Corpotration. Fine. Inutile dire che il finale è inesistente
e che il sequel, "Bubblegum Crash", fornisce dell'intrattenimento extra
senza aggiungere nulla di nuovo alla serie originale. Tuttavia, nel suo genere, "Bubblegum Crisis" rimane comunque un'opera di elevata caratura artistica, con un grande seguito di fans sparsi per tutto il mondo, che si è protratto da quel lontano 1987 fino ai giorni nostri.
In sostanza, "Bubblegum Crisis" è il punto d'incontro tra "Megazone 23" e
il "cyberpunk". Scordatevi pure la complessità di "Ghost in the Shell" e
l'epicità apocalittica di "Akira": "Bubblegum Crisis" segue
perfettamente i cliché dell'home video "post-Macross", quindi è una
sorta di film americano con pop idols superfighe, moto che si
trasformano in robottoni, uomini loschi vestiti di nero con gli occhiali
da sole in piena notte e così via. Numerose sono le citazioni a "Blade
Runner": la Genom ricorda molto la Tyrell e non mancano all'appello le
incursioni nel noir, nel poliziesco e la caccia ai mutanti sfuggiti al
controllo della losca azienda di turno.
Personalmente classificherei "Bubblegum Crisis" più come mecha/poliziesco/azione che come cyberpunk stretto. Questo perché i temi fondamentali del cyberpunk moderno, come l'analisi critica della linea di demarcazione uomo/macchina e della perdita di identità in una società distopica sono elementi non pervenuti nella serie (manca pure il cyberspazio). L'unico tema ricorrente di "Bubblegum Crisis" è la vendetta, infatti, nella maggiorparte degli episodi, Criss, la protagonista indiscussa della serie (che ovviamente è una pop idol), dovrà vendicarsi di qualche sua amica ammazzata dai boomers (i mutanti della Genom).
La struttura degli episodi è sempre la stessa: si inizia con un po' di slice of life, Criss fa qualcosa (le altre tre protagoniste purtroppo vengono lasciate eccessivamente in disparte, avrei preferito conoscere il loro passato e vederle caratterizzate meglio) e dopodiché, dopo qualche risvolto interessante, e qualche rallentamento nella sceneggiatura, le Knight Sabers riempiono di mazzate il boss di fine livello. Ovviamente i combattimenti sono spettacolari, animati benissimo e dalle coleografie mozzafiato, in particolare quelli dei primi tre episodi, che personalmente reputo i migliori.
Torno di nuovo a lodare la splendida colonna sonora, brani come "Wasuneraide", "Mad Machine", "Chase the Dream", "Mr Dandy", "There's a Hurricane Tonight" e "Touchdown to tomorrow" sono da top of the pops: questo è puro rock anni '80 pieno di bassi incalzanti, assoli di chitarra elettrica folgoranti e suoni sintetici d'avanguardia. Brani di questo genere accompagnano benissimo le vendette di Criss, e forniscono loro uno spessore e un'epicità che altrimenti non avrebbero.
Insomma, se siete dei rockettari, se vi piacciono i robottoni e se cercate una visione poco impegnativa, carismatica e con una buona dose d'azione e di belle ragazze, questo titolo fa per voi.
Personalmente classificherei "Bubblegum Crisis" più come mecha/poliziesco/azione che come cyberpunk stretto. Questo perché i temi fondamentali del cyberpunk moderno, come l'analisi critica della linea di demarcazione uomo/macchina e della perdita di identità in una società distopica sono elementi non pervenuti nella serie (manca pure il cyberspazio). L'unico tema ricorrente di "Bubblegum Crisis" è la vendetta, infatti, nella maggiorparte degli episodi, Criss, la protagonista indiscussa della serie (che ovviamente è una pop idol), dovrà vendicarsi di qualche sua amica ammazzata dai boomers (i mutanti della Genom).
La struttura degli episodi è sempre la stessa: si inizia con un po' di slice of life, Criss fa qualcosa (le altre tre protagoniste purtroppo vengono lasciate eccessivamente in disparte, avrei preferito conoscere il loro passato e vederle caratterizzate meglio) e dopodiché, dopo qualche risvolto interessante, e qualche rallentamento nella sceneggiatura, le Knight Sabers riempiono di mazzate il boss di fine livello. Ovviamente i combattimenti sono spettacolari, animati benissimo e dalle coleografie mozzafiato, in particolare quelli dei primi tre episodi, che personalmente reputo i migliori.
Torno di nuovo a lodare la splendida colonna sonora, brani come "Wasuneraide", "Mad Machine", "Chase the Dream", "Mr Dandy", "There's a Hurricane Tonight" e "Touchdown to tomorrow" sono da top of the pops: questo è puro rock anni '80 pieno di bassi incalzanti, assoli di chitarra elettrica folgoranti e suoni sintetici d'avanguardia. Brani di questo genere accompagnano benissimo le vendette di Criss, e forniscono loro uno spessore e un'epicità che altrimenti non avrebbero.
Insomma, se siete dei rockettari, se vi piacciono i robottoni e se cercate una visione poco impegnativa, carismatica e con una buona dose d'azione e di belle ragazze, questo titolo fa per voi.
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