Titolo originale: Gekijōban Steins;Gate - Fuka Ryōiki no Dejavu
Regia: Kanji Wakabayashi
Soggetto: (basato sul videogioco originale di 5pb & Nitroplus)
Sceneggiatura: Jukki Hanada
Character Design: huke (originale), Kyuuta Sakai
Musiche: Takeshi Abo
Studio: WHITE FOX
Formato: film cinematografico
Anno di uscita: 2013
Soggetto: (basato sul videogioco originale di 5pb & Nitroplus)
Sceneggiatura: Jukki Hanada
Character Design: huke (originale), Kyuuta Sakai
Musiche: Takeshi Abo
Studio: WHITE FOX
Formato: film cinematografico
Anno di uscita: 2013
Dopo gli eventi della serie principale, Rintaro, colpito da dei continui
déjà vu legati ai drammatici ricordi risalenti alle wordline
alternative, fatica ad accettare la nuova realtà della wordline
definitiva, da lui denominata "Steins;Gate". Questo creerà dei problemi
al suo "Reading Steiner", che si sovraccaricherà, generando
un'interferenza quantistica con un'altra wordline in cui egli non è mai
esistito, e in cui nessuno si ricorda di lui. Spetterà a Makise Kurisu
risolvere il problema, viaggiando indietro nel tempo per poter salvare
il suo amato...
Il film di "Steins;Gate" è un prodotto riservato esclusivamente ai fan della serie originale, che ne hanno adorato le situazioni, i paradossi e i personaggi. Si tratta comunque di un film non indispensabile, che non aggiunge nulla di nuovo alla serie e al suo finale, ma che comunque fornisce un bello studio del personaggio di Makise Kurisu, la geniale fisica teorica che tutti noi ben conosciamo. Numerose saranno le sue riflessioni, che culmineranno nella comprensione della sofferenza del suo partner e nella sottolineatura dei concetti fondamentali della serie originale, come il fatto che l'amore, i ricordi e l'individualità di ognuno di noi possano superare le barriere spazio-temporali.
Ho osservato una certa difficoltà nel condensare tutti gli aspetti della serie televisiva in un unico film: "Steins;Gate" è un'anime complesso, che ha bisogno di tempo per svilupparsi e per culminare nella sua atipica drammaticità. Un'ora e mezza non basta: nel film si notano dei passaggi discontinui nello svolgersi degli eventi e dei buchi narrativi assenti nella serie originale. Il tutto è comunque credibile, grazie al carisma della rossa protagonista e ai suoi notevoli monologhi.
Abbiamo a che fare con un film riflessivo, senza neanche un minimo dell'azione e della tensione che c'erano nella serie originale. Un film che si basa su personaggi, dialoghi e monologhi, che ripropone una regia capace e dei momenti poetici in pieno stile "Steins;Gate". L'unica pecca è solamente la sceneggiatura, che fatica a far stare tutto in un unico lungometraggio. Sinceramente avrei preferito un'altra serie più approfondita: sarebbe stata fattibile, dato il grande successo del suddetto titolo.
In conclusione, questo film è un ottimo complemento a uno dei migliori anime giapponesi degli ultimi anni. Se adorate "Steins:Gate", passerete sicuramente sopra ai suoi difetti, alla sua a volte ridondante introspezione e ad alcuni passaggi di script assai nebulosi e vaghi. Perché, dopotutto, rivedere ancora una volta i personaggi di "Steins;Gate" potrebbe essere solamente una gran bella cosa.
Il film di "Steins;Gate" è un prodotto riservato esclusivamente ai fan della serie originale, che ne hanno adorato le situazioni, i paradossi e i personaggi. Si tratta comunque di un film non indispensabile, che non aggiunge nulla di nuovo alla serie e al suo finale, ma che comunque fornisce un bello studio del personaggio di Makise Kurisu, la geniale fisica teorica che tutti noi ben conosciamo. Numerose saranno le sue riflessioni, che culmineranno nella comprensione della sofferenza del suo partner e nella sottolineatura dei concetti fondamentali della serie originale, come il fatto che l'amore, i ricordi e l'individualità di ognuno di noi possano superare le barriere spazio-temporali.
Ho osservato una certa difficoltà nel condensare tutti gli aspetti della serie televisiva in un unico film: "Steins;Gate" è un'anime complesso, che ha bisogno di tempo per svilupparsi e per culminare nella sua atipica drammaticità. Un'ora e mezza non basta: nel film si notano dei passaggi discontinui nello svolgersi degli eventi e dei buchi narrativi assenti nella serie originale. Il tutto è comunque credibile, grazie al carisma della rossa protagonista e ai suoi notevoli monologhi.
Abbiamo a che fare con un film riflessivo, senza neanche un minimo dell'azione e della tensione che c'erano nella serie originale. Un film che si basa su personaggi, dialoghi e monologhi, che ripropone una regia capace e dei momenti poetici in pieno stile "Steins;Gate". L'unica pecca è solamente la sceneggiatura, che fatica a far stare tutto in un unico lungometraggio. Sinceramente avrei preferito un'altra serie più approfondita: sarebbe stata fattibile, dato il grande successo del suddetto titolo.
In conclusione, questo film è un ottimo complemento a uno dei migliori anime giapponesi degli ultimi anni. Se adorate "Steins:Gate", passerete sicuramente sopra ai suoi difetti, alla sua a volte ridondante introspezione e ad alcuni passaggi di script assai nebulosi e vaghi. Perché, dopotutto, rivedere ancora una volta i personaggi di "Steins;Gate" potrebbe essere solamente una gran bella cosa.
Nessun commento:
Posta un commento