Titolo originale: Sora wa akai kawa no hotori
Titolo inglese: Anatolia Story
Autore: Chie Shinohara
Tipologia: Shoujo Manga
Edizione italiana: Star Comics
Volumi: 28
Anno di uscita: 1995
Yuri è una ragazza giapponese come tante altre, che, un giorno come un
altro, viene trasportata indietro nel tempo a Hottusa, la capitale
dell'antico impero Ittita. La quindicenne è stata invocata attraverso un
incantesimo dalla regina Nakia, la spietata vedova imperiale, che la
vuole utilizzare come sacrificio umano: il sangue di Yuri è infatti
l'elemento chiave di cui la regina ha bisogno per lanciare una
maledizione contro i principi Ittiti, in modo da far salire al trono il
suo prediletto figlio Giuda. La storia del manga progredisce attraverso
un percorso di crescita personale della giovane Yuri, la quale, oltre ad
avere una difficile storia d'amore con principe Kail Mursili, dovrà
allo stesso tempo sfuggire ai molteplici tranelli e intrighi di corte
orditi dalla vedova imperiale. Nelle selvagge e arcaiche terre del fiume
rosso il bagaglio culturale della protagonista, derivante dalla sua
precedente esistenza nel mondo moderno, sarà fondamentale, e
contribuirà, unito alle sue doti militari e al suo innegabile buonsenso,
alla sua ascesa verso lo status di incarnazione vivente della dea
Isthar presso il popolo Ittita.
"Anatolia Story", il cui titolo originale è letteralmente "Il cielo è
sulle rive del fiume rosso", è uno shojo manga storico a tinte epiche
creato da Chie Shinoara, un'autrice prevalentemente conosciuta per i
suoi manga horror. Si tratta di un'opera figlia dello stile di Ryoko
Ikeda ("Versailles no Bara", "Caro Fratello"), che tuttavia rinuncia al
melodramma da shojo anni '70 a favore una struttura più affine al
thriller soprannaturale. Infatti, sebbene le ricostruzioni storiche dei
costumi, delle grandi battaglie epocali e delle usanze che
caratterizzarono il popolo Ittita del passato siano molto curate -
abiti, gioielli, nomi degli imperatori e molti altri particolari sono
stati ricostruiti con precisione maniacale -, in "Anatolia Story" la
magia e la suspense dominano incontrastate: il realismo è subordinato ad
una trama molto romanzata, che presenta numerosi colpi di scena,
intrighi al limite dell'impossibile, cliffhanger che spesso si risolvono
in modo assurdo (personalmente ho dovuto fare molte volte i conti con
la mia soglia di sospensione dell'incredulità).
Il tratto della Shinoara è molto retrò, fine, ricercato; indubbiamente
il grande pregio di "Anatolia Story" sono i suoi disegni: personaggi
aggraziati si muovono in fondali suggestivi e ambientazioni dettagliate;
il loro design è in grado di comunicare una forte carica di sensualità,
a prescindere dal fatto che essi siano stati inseriti in una scena di
sesso esplicito oppure no. L'autrice evidentemente ha capito che la
sensualità viene stimolata più da quello che non si vede che da quello
che si vede: ad esempio, nonostante si veda poco o nulla, gli amplessi
tra i protagonisti sono carichi di eros, in quanto il tutto è stato
posto in una dimensione altresì romantica e idealizzata.
Il vero punto debole del manga è la sceneggiatura: essa si dilunga
eccessivamente ripetendo il solito canovaccio della cospirazione della
vedova imperiale di turno a danno di Kail e Yuri, meccanismo narrativo a
tratti forzato e inconsistente atto a creare più tensione/risoluzione
possibile per far interessare il lettore. Le situazioni più paradossali
verranno spesso risolte con il Deus ex machina della magia, oppure
attraverso forzature della già spropositata fortuna della protagonista.
Le numerose coincidenze improbabili, invece, non mi sento di criticarle
eccessivamente, dato che l'autrice ha strizzato l'occhio in modo molto
evidente al romanzesco fin dall'inizio della storia.
I protagonisti sono affascinanti e ben caratterizzati, ciascuno con un
passato credibile, delle motivazioni plausibili a monte delle loro
scelte, allo stesso modo degli antagonisti, Nakia e Nefertiti in primis,
donne che in passato hanno subito dei traumi che le hanno fatte
diventare quello che sono. Come vuole la tradizione dello shojo manga,
tra i due protagonisti innamorati c'è pure un terzo incomodo, il
cosiddetto "spaccacoppia", in questo caso incarnato dal tamarrissimo
Ramses, l'unico rivale degno di Kail, un playboy maledetto ovviamente
innamorato seriamente di Yuri. Ho apprezzato molto come l'autrice abbia
sottolineato la promiscuità sessuale degli antichi egizi, raffigurando
incesti, harem, vestiti femminili a seno scoperto e quant'altro.
Nonostante "Anatolia Story" sia un vero e proprio viaggio di formazione
della protagonista, che da adolescente diventa adulta, questo passaggio
avviene in modo molto virile, come in fondo lo è anche l'amore tra
quest'ultima e Kail, del tutto privo delle varie turbe sentimentali
tipiche dell'età. La stessa Yuri, per quanto sia piccola di statura e
dal fare molto femminile, si trasformerà al momento opportuno in un
comandante autoritario e calcolatore, in grado di gestire al meglio
l'esercito ittita nelle sanguinarie battaglie che lo vedranno coinvolto.
Battaglie descritte dall'autrice in modo abbastanza verosimile, con
tanto di carneficine e pseudo-strategie di guerra che potrebbero fare la
gioia dell'eventuale lettore di sesso maschile.
Una nota di merito va al bellissimo finale e all'epilogo: per quanto
questi ultimi siano abbastanza prevedibili, ho apprezzato moltissimo le
riflessioni dell'autrice sulla storia in sé, sull'eterno ciclo degli
imperi che nascono, prosperano e poi decadono - esattamente come il
sole, che prima sorge, si erge imponente nel cielo e poi tramonta. Con
questa consapevolezza, non resta che affidarsi al sole che sorge,
vivendo i propri giorni senza temere l'inevitabile tramonto della vita.
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