Titolo originale: Shinzo Ningen Casshern
Regia: Takao Koyama, Yoshiyuki Tomino, Yuji Nunokawa
Soggetto originale: Tatsuo Noshida
Sceneggiatura: Hiroshi Sasagawa, Akiyoshi Sakai, Naoko Miyake
Character Design: Tatsuo Yoshida, Yoshitaka Amano
Musiche: Shunsuke Kikuchi
Studio: Tatsunoko
Regia: Takao Koyama, Yoshiyuki Tomino, Yuji Nunokawa
Soggetto originale: Tatsuo Noshida
Sceneggiatura: Hiroshi Sasagawa, Akiyoshi Sakai, Naoko Miyake
Character Design: Tatsuo Yoshida, Yoshitaka Amano
Musiche: Shunsuke Kikuchi
Studio: Tatsunoko
Il Dottor Azuma è il più grande esperto di androidi della Terra. Un
giorno, nel suo tetro castello, in seguito a un guasto delle
apparecchiature, un androide originariamente creato per servire l'uomo
prende coscienza di sé, si battezza "Buraiking Boss" e si ribella al suo
creatore. Armato della fredda logica e degli androidi costruiti dal
Dottor Azuma, Buraiking Boss decreta la fine del genere umano, siccome
lo ritiene dannoso per la sopravvivenza dell'ecosistema terrestre.
Tetsuya Azuma è il figlio del Dottor Azuma, e decide di diventare un
androide al fine di fronteggiare le armate di Buraiking. Il padre, dopo
aver inizialmente esitato, compie un pericoloso esperimento, esaudendo
la richiesta del figlio: nasce Casshern, l'uomo artificiale; egli verrà
aiutato dalla madre, la quale ha fatto trasferire la sua coscienza nel
cigno meccanico Swanee, e da Luna, una ragazza umana in possesso di
un'arma micidiale costruita dal padre: la "MF Gun".
"Shinzo Ningen Casshern", contrariamente ai suoi contemporanei
"fratelli" sentai della Tatsunoko - tali "Tekkaman" e "Polymar" - si
contraddistingue per i toni cupi, impegnati e drammatici. Quest'opera di
Tatsuo Noshida, vero e proprio pioniere dell'animazione giapponese,
nonché fondatore della colossale Tatsunoko Productions, è il capostipite
di un brand famosissimo in Giappone, il quale si è protratto sino ai
giorni nostri. "Shinzo Ningen Casshern" è un anime molto particolare se
contestualizzato nella sua epoca; dando un'occhiata superficiale, si
nota che da esso emerge innanzitutto l'ambivalenza nei confronti della
scienza tipica dello sci-fi giapponese del dopoguerra: il laboratorio
del Dottor Azuma, ad esempio, viene raffigurato come un tetro castello
simile a quello del Dottor Frankenstein; lo stesso Buraiking è
reminiscente del mostro nato dalla fantasia di Mary Shelley. Un mostro
creato dalla ragione, la quale nell'anime viene esaltata in tutta la sua
ambivalenza. Le decisioni di Buraiking, infatti, nella loro assoluta
coerenza e lucidità, sono atroci e annichilenti per il genere umano:
egli fa creare armi sempre più devastanti, intere legioni di robot le
quali vengono puntualmente mandate a distruggere popolose città e interi
centri abitati. Casshern si muove in un ambiente devastato,
reminiscente in tutto e per tutto il Giappone del dopoguerra: case
ridotte a cumuli di macerie, grigiore, povertà, ingiustizie;
contrariamente ai supereroi classici, Casshern spesso non può fare
assolutamente nulla; viene disprezzato dagli uomini che tenta di
difendere, i quali, accecati dai loro pregiudizi, odiano indistintamente
tutti gli androidi; non riesce a salvare determinate persone, le quali
moriranno lasciandolo triste, solo, a piangere in silenzio davanti alla
loro tomba. Casshern spesso combatte esclusivamente per la rabbia che
porta dentro, per dimenticare momentaneamente la grande sofferenza che
lo affligge. La lotta di Casshern non è affatto semplicistica: egli
nella sostanza rimane un uomo; e gli uomini falliscono, hanno delle
incertezze, si lasciano sopraffare dallo sconforto. Casshern è il
Giapponese del dopoguerra, il quale deve venire a patti con la
"mostruosa" scienza che ha distrutto il suo Paese per riscattarsi.
Buraiking Boss, oltre ad essere un mostro creato dalla ragione, è anche
uno spietato dittatore. Il simbolo delle sue armate è reminiscente della
croce uncinata nazista, così come i suoi gerarchi paiono delle
caricature di Goebbels, Himmler e Goering. Allo stesso modo di Hitler,
Buraiking basa la sua ferrea leadership su un'asserzione
"naturalistica": l'uomo va distrutto in quanto razza inferiore, siccome
egli, allo stesso modo di un virus, rappresenta un pericolo per la
natura.
Altra particolarità dell'anime è il fatto che uomini e macchine vengono
messi sullo stesso livello. Ad esempio, il freddo e razionale Buraiking
nutre un sentimento benevolo nei confronti del suo cigno robotico
Swanee; sentimento che rappresenta il suo unico punto debole: Swanee
infatti è la madre di Casshern, la quale puntualmente vola via di
nascosto per svelare i segreti del nemico al figlio. Ella gode della
completa fiducia di Buraiking, il quale non dubita minimamente che
l'oggetto del suo affetto sia in realtà una spia. Molto particolare e
degno di menzione è altresì un episodio nel quale un uomo si comporta
allo stesso modo di una macchina, e una macchina si comporta allo stesso
modo di un uomo: la discriminazione razziale subita da Casshern a causa
del suo essere androide ha lo stesso valore del freddo delirio
razionalizzato di Buraiking. Il tutto si riconduce all'uomo. L'uomo
creatore, distruttore, calcolatore, portatore di morte, indifferenza e
di ogni tipo di discriminazione e ideologia. E' chiaro il messaggio che
vuole trasmettere la serie: "Uomini, voi siete delle macchine, ma non
dovete dimenticare quelle cose positive che possono benissimo convivere
con la meccanicità". - "Lo sai che c'è uno spirito anche dentro a un
motore" - direbbe Jovanotti.
Tecnicamente, a livello di animazioni, "Shinzo Ningen Casshern" si
dimostra decisamente superiore rispetto alla media degli anime del suo
periodo: le opere Tatsunoko godevano di staff prestigiosi e di budget
considerevoli per l'epoca. Alla regia, a fianco di Takao Koyama, abbiamo
un giovanissimo Yoshiyuki Tomino, ancora ben lontano dai fasti
autoriali di "Gundam" e "Ideon"; è inoltre da notare la presenza di
Akiyoshi Sakai ("Baldios") alla sceneggiatura e di Yoshitaka Amano
("Tenshi no Tamago", "Final Fantasy") al character design.
L'opera è costituita esclusivamente da episodi autoconclusivi, nei quali
spesso i protagonisti vivono vicende tragiche in cui i combattimenti
(spettacolari per l'epoca) tra Casshern e i robot di Buraiking Boss
fanno da contorno. Non mancano ingenuità narrative legate al target
infantile dell'opera: ad esempio, Buraiking scopre che Casshern è un
androide esclusivamente a serie inoltrata, nonostante egli faccia a
pezzi i suoi robot a mani nude fin dal primo episodio. I personaggi
meglio caratterizzati sono indubbiamente Buraiking e Casshern, mentre
tutti gli altri stanno decisamente sullo sfondo e non spiccano
particolarmente per fascino e carisma.
Uno dei temi centrali dell'opera è l'importanza della famiglia e della
sua coesione: Casshern vuole bene ai suoi genitori, viene aiutato
dall'amorevole e dolce madre, deve affidarsi alle conoscenze
scientifiche del padre, sopratutto nella puntata finale della serie. La
famiglia viene concepita come il nucleo della stessa società, e il suo
corretto funzionamento è indispensabile per la corretta crescita dei
figli: nel Giappone del dopoguerra, non ancora afflitto dalle
problematiche della postmodernità, era necessaria una forte coesione
sociale e familiare al fine di superare le numerose difficoltà portate
dal conflitto.
In conclusione, com'è invecchiata la pietra miliare della Tatsunoko? A
mio avviso, coloro i quali al giorno d'oggi s'apprestino a vedere
"Shinzo Ningen Casshern" dovrebbero contestualizzarlo nella sua epoca,
tenendo altresì presente che è stato pensato per un target infantile:
indubbiamente l'anime in sé non può competere con i capolavori sci-fi a
lui successivi che trattano le stesse tematiche in modo molto più
approfondito e spettacolare; tuttavia, "Shinzo Ningen Casshern" gode di
un mood particolare, tipicamente giapponese nella sostanza, e ancora
oggi stupisce per il suo carisma e la sua genuinità.
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