Titolo originale: Eria Hachi-Jū-Hachi
Regia: Hisayuki Toriumi
Soggetto: basato sull'omonimo manga di Kaoru Shintani
Regia: Hisayuki Toriumi
Soggetto: basato sull'omonimo manga di Kaoru Shintani
Sceneggiatura: Akiyoshi Sakai
Character Design: Toshiyasu Okada
Monster Design: Junichi Watanabe
Musiche: Ichiro Nitta
Studio: Studio Pierrot
Character Design: Toshiyasu Okada
Monster Design: Junichi Watanabe
Musiche: Ichiro Nitta
Studio: Studio Pierrot
Formato: serie OVA di 3 episodi
Anni di uscita: 1985 - 1986
Anni di uscita: 1985 - 1986
Shin Kazama è un giovane pilota di aerei di linea. Le sue prospettive
per l'avvenire sono cariche di speranza: egli ama la splendida Ryoko
Tsugomo, figlia del presidente della compagnia per cui lavora, la Yamato
Airways, ed è da ella dolcemente ricambiato. Il matrimonio sembra
imminente. Una sera, un collega ed amico d'infanzia di Shin, tale Satoru
Kanzaki, per sbarazzarsi del rivale in amore decide di giocare sporco:
per mezzo dell'inganno, egli fa firmare ad uno Shin completamente
ubriaco un documento che lo obbliga ad arruolarsi nell'Area 88, una base
aerea collocata nel deserto e coinvolta in un conflitto medio-orientale
che si protrae ad oltranza da anni. L'inferno per Shin ha inizio. Addio
amore, addio futuro, addio normalità. Egli viene trasformato in breve
tempo in un assassino, uno dei migliori assassini sul mercato. E'
impossibile disertare dall'Area 88, si viene istantaneamente uccisi. E'
impossibile scorgere qualcosa di rassicurante in un posto che puzza di
morte. Il quotidiano timore dell'imminente raid aereo, le lacrime,
l'odore della polvere da sparo, la morte in agguato, la rabbia per
l'inganno subito dal proprio migliore amico... questo è "Area 88": una
realistica, cruda storia di guerra. La storia di un'uomo che viene
privato della sua umanità in seguito ad una beffa del destino.
Non ci sono mezzi termini nell'impietosità con cui viene raccontata la
guerra. Shin, di punto in bianco, si ritrova a dover cambiare in fretta
per sopravvivere; inizialmente, egli prova rimorsi nell'uccidere, soffre
come un cane, l'odio e la rabbia lo accecano; tuttavia, dopo un po' di
tempo, tutto diventa ordinario. Le speculazioni, i rimorsi e l'etica
personale si riducono ad una fredda costatazione: o uccidi o vieni
ucciso. "Io uccido per sopravvivere" dirà Shin ad un disertore
giapponese in attesa della condanna a morte che lo accusa di essere un
sanguinario assassino dallo sguardo gelido e nulla più. Attorno al
protagonista, nell'Area 88, si muovono altre personalità "borderline"
degne di menzione: Mick Simon, un veterano della guerra del Vietnam il
quale è stato incapace di riadattarsi alla vita "normale" una volta
tornato a casa; il comandante della base e principe di Aslan
(l'immaginaria nazione medio-orientale in guerra), Saki Vashutal, freddo
ed imperturbabile pilota e stratega; Mc Coy, un cinico ed avaro
trafficante d'armi; e tanti altri ancora, tra i quali non mancano
persone malate di mente che si divertono ad uccidere piloti indifesi che
si lanciano con il paracadute dall'aereo abbattuto.
La sceneggiatura di Akiyoshi Sakai ("Baldios", "Shinzo Ningen Casshern")
fa del realismo il suo punto di forza: "Area 88" è un cinico reportage
di guerra in cui degli sventurati attori attendono la propria morte tra
silenzi, pianificazioni di missioni, bombardamenti, grigiore e
rassegnazione. Tra un combattimento aereo e l'altro, quello che prima
era un amico diventa improvvisamente polvere nerastra che viene
trasportata lontano dal vento; l'amore per la propria cara e bellissima
donna man mano svanisce, e lascia il posto ad un incolmabile vuoto
interiore. Ogni singolo elemento dell'anime trasmette questa sensazione:
gli sguardi dei personaggi, i dialoghi, lo sconfinato deserto sempre
tutto uguale e senza via di scampo alcuna. Dall'altra parte, invece,
vengono mostrate le vicende di Ryoko, ragazza innamorata che pensa
sempre al suo uomo così come lo conosceva prima della partenza, senza
avere la benché minima idea dell'inesorabile metamorfosi che lo sta
trasformando in un assassino. Ella deve inoltre fronteggiare l'imminente
fallimento dell'azienda del padre, le avances e i ricatti del
disgustoso Satoru, il quale, dopo aver levato di mezzo Shin, è diventato
un dirigente della Yamato Airways senza alcuno scrupolo morale di
sorta, tant'è vero che in seguito ad un disastro aereo causato dalla sua
gestione negligente ed incurante delle norme di sicurezza l'azienda
sarà vicina al tracollo finanziario.
Questa triste, amara ed adulta storia viene confezionata in modo
ineccepibile per l'epoca: se in "Area 88" si mettessero degli attori in
carne ed ossa e dei combattimenti tra aerei reali, la differenza sarebbe
minima per quanto concerne la generale cura dei dettagli, delle
animazioni e delle atmosfere. In questo caso, inoltre, il dolce
character design contribuisce ad esprimere in modo impeccabile le
emozioni e lo stato d'animo dei personaggi. Esiste tuttavia un grande
difetto di "Area 88": la sua brevità. Il finale, infatti, nonostante la
sua carica pessimista e amara, rimane di fatto incompleto, ed è
necessario passare al manga per conoscere la vera conclusione della
vicenda. Manga che, sebbene sia pressoché misconosciuto in Italia, in
Giappone e in America del Nord è molto celebre.
Il paradiso è molto lontano dell'Area 88, il punto più basso
dell'inferno. Un inferno gelido, vuoto, annichilente, che non fornisce
alcuna risposta alle domande che ci si pone sulla sua insensatezza.
Esattamente come viene cantato nella sigla dell'OAV, lo splendido brano
"How Far to Paradise".
Quanto è lontano il paradiso?
Quanto è lungo il viaggio
Per consegnare la mia anima?
Quanto è lontano il paradiso?
Quanto è lontano il paradiso?
Quando potrò tornare indietro a casa mia?
Prove e tribolazioni
Angoscia e frustrazione
Chissà perché continuo a vivere
A volte mi chiedo perché
Troppe domande
Mai una risposta
Solo la speranza mi tiene in vita
Uno delle migliori serie OAV degli anni 80 assieme a Megazone, Gundam 0080, Gunbuster e LOGH.
RispondiEliminaDirei di sì, peccato che non sia una serie completa che trasponga tutto il manga, finale incluso. :(
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